Piazza Marconi a Muggia, presentazione ufficiale per lo Zaule ed è l’occasione per sentire un po’ l’atmosfera che si respira nella squadra del presidente Gino Giani dopo l’ammissione al prossimo campionato di Eccellenza.
Quando si presentano le squadre, il lavoro del direttore sportivo è praticamente finito…
“Spero di aver completato una squadra – dice il direttore sportivo viola Alessandro Samez – per il 99%: la squadra non è mai finita, perché il mercato è sempre in movimento e le opportunità possono arrivare anche all’ ultimo, grazie magari ad uno sponsor come il nostro (Edilimpianti di Vincenzo Settimo n.d.r.) le sorprese non sono mai finite. Pensi di aver fatto una squadra molto giovane soprattutto e qualcuno mi dice forse troppo giovane: ma credo che sia una squadra di qualità, giovani di qualità che hanno fatto anche settori giovanili importanti anche se, chiaramente, affrontano per la prima volta una categoria nuova, difficile. Dalle prime uscite abbiamo visto che non saremo proprio gli ultimi…”
Formula assolutamente nuova novità per tutti, due gironi da dodici squadre, ci sono meno partite e bisogna pensare per prima cosa alla salvezza…
:“E’ vero – conferma Samez – senza dubbio l’obiettivo è mantenere la categoria; un paio d’anni fa siamo partiti con questa idea di portare a Muggia l’Eccellenza in un qualche maniera e, ci siamo riusciti. Vogliamo assolutamente mantenere questa categoria: sicuramente le difficoltà le avremo, perché è innegabile che ci saranno delle difficoltà, ma sono molto fiducioso. Ho sposato interamente la filosofia di mister Pocecco che vuole una squadra giovane, di corsa, ambiiziosa: i giovani, a volte, ti danno qualche piccolo problema ma sono loro che poi ti danno le più grandi soddisfazioni”
Ci sono squadre favorite?
“Nel nostro girone – dice il direttore sportivo viola – credo siano Torviscosa, Pro Gorizia, il San Luigi sicuramente da mettere tra le triestine più forti: vedo molto bene il Sistiana che ha fatto una bella squadra. Un po’ tutte dobbiamo però confrontarci in questo torneo che per noi è una novità assoluta.”
Sei formazioni triestine nello stesso girone, vorrà dire anche tanti i derby: almeno un po’, ci si tira su sotto il profilo entrate…
“Sarà molto contento il nostro amministratore Serbottini – sottolinea Samez – che con dieci derby spera di poter fare dei bei buoni incassi: quindi anche chi vorrà seguirci avrà modo di vederci spesso a Trieste e le trasferte non saranno lunghissime perché non affrontiamo le squadre di Pordenone. E’ meglio così anche per questi ragazzi che affrontano. questa categoria così sconosciuta per loro”.
All’allenatore Massimiliano Pocecco il compito di sfruttare al meglio le doti di un “bomber” sempreverde come Matteo Muiesan…
“Com’è Matteo – dice l’allenatore – lo sappiamo tutti, è una punta che ti dà grande qualità davanti se sta bene. Lui lo sa che la carta d’identità conta poco, nel senso che noi abbiamo fatto un progetto molto giovane ma in questo progetto c’è dentro anche lui, non per l’età, ma per le sue qualità di giocatore e di uomo. Un giocatore come Matteo può servire a più di qualche squadra ma, fortunatamente, ce l’abbiamo noi. Vedremo come farlo giocare e come utilizzarlo: non ha più vent’anni e il tempo passa per tutti e devi essere bravo a gestirlo, deve essere bravo lui a gestirsi e giocherà sicuramente.”
Matteo sai cosa ha detto il coach? Che non hai più vent’anni e che dovrai essere ancora più bravo a gestirti…
“E’ vero – conferma Muiesan – perché purtroppo la voglia è sempre tanta e a correre dietro a palla non riesco, tante volte, a fermarmi. Però devo iniziare a gestire la situazione perché effettivamente non ho più vent’anni ma, per fortuna, sono un circondato da tantissimi giovani forti e che corrono e anche per questo, probabilmente riesco a giocare ancora, perché mi mettono in condizione di far meno fatica ed essere più incisivo.”
Un esempio come te può trascinare la squadra…
“Faccio quello che mi piace – sottolinea Matteo – perché mi diverto: il giorno che non mi divertirò più e non riuscirò più a stare in campo, perché sentirò pure la fatica vera, sarà il momento di passare dall’altra parte della barricata: se mi dicono che sono un’esempio sono contento perché comunque ho molta voglia di far fatica, ancora passione, quindi se i più giovani rubassero un po’ di questa mia passione ne sarei felice.”
Quando si ha in squadra uno come Muiesan, anche le altre squadre hanno molto rispetto…
“L’ho detto prima – dice mister Pocecco – Matteo è ancora un giocatore integro e sano, si deve autogestire perché l’età passa per tutti, non solo per Matteo e per me: però finché continua così – e dall’inizio della preparazione si è allenato sempre tutti i giorni – la carta d’identità conta veramente poco sotto per decidere di metterlo in campo: è ovvio che è un ragazzino di vent’anni ti può far 30 partite, 90 minuti; uno di 35 qualcosa di meno, uno di 39 come lui quest’anno avrà il suo spazio. Ne abbiamo parlato tranquillamente, ormai questo sarà il quinto anno che siamo assieme, ci conosciamo e sappiamo quello che vogliamo entrambi. So che lui vuole giocare sempre però lui deve capire che ha un’età importante e io preferisco avere giocatori sani integri per tutto il campionato.”
Un periodo difficile quello che tutti sperano sia alla conclusione…
“Veniamo da due anni, dal punto di vista amministrativo, molto difficili – dice Roberto Serbottini, vicepresidente dello Zaule – però abbiamo avuto la fortuna di avere degli sponsor che si sono dimostrati veri amici: nessuno si è tirato indietro e ci hanno permesso di portare avanti, perché le spese vanno avanti, l’attività. La speranza è che pian piano si recuperi, abbiamo, per la verità, avuto anche qualche ristoro che ci ha dato una mano. Comunque ripeto, per i motivi logistici non c’era il bar, non c’erano i biglietti e dobbiamo dire grazie ai nostri amici sponsor.”
Come vedi la squadra…
“Direi – commenta il vicepresidente – onore al merito al direttore sportivo Samez ed all’allenatore Pocecco: ritengo che la squadra sia competitiva. Il campionato di Eccellenza è molto impegnativo, vero, han detto che abbiamo avuto il ripescaggio per i meriti acquisiti soprattutto nel settore giovanile e abbiamo cercato di allestire una squadra giovane ma competitiva e siamo convinti che faremo bene. Spero di vedere Innanzitutto un bel gioco, la crescita dei giovani e soprattutto l’educazione ed il comportamento.”
Cosa vorresti “regalare” ai tuoi ragazzi se faranno bene?
“Siamo una società un po’ atipica – dice Serbottini – cerchiamo di star vicini ai ragazzi soprattutto in campo lavorativo e abbiamo il pregio di aver messo a lavorare parecchi ragazzi che, ancora oggi, ci sono riconoscenti e questo è per noi il il premio più grande. Poi per i piccoli rimborsi, le piccole spese ci siamo e ci saremo sempre, soprattutto nel momento del bisogno dei ragazzi.”
Adesso la serata della presentazione ufficiale, ma la preparazione è iniziata da ormai da tempo: come vanno le cose e cosa pretenderai da capitano dai tuoi giocatori?
“Tutto moltoo bene – dice Tobia Sergi – fortunatamente il gruppo storico, quello dell’anno scorso è compatto, quindi ci conosciamo già tutti e questo è già un buon punto. La categoria, purtroppo, noni la conosciamo ancora, quindi non so cosa ci aspetta. Dai miei compagni non pretenderò nulla se non impegno, abnegazione, serietà e professionalità per una società che in questo momento ci sta dando tutto per fare le cose nel miglior modo.”
Lo spogliatoio è la base di tutti i successi…
“Siamo fortunati – ribadisce il capitano – perché abbiamo veramente dei ragazzi che hanno dei valori: siamo amici anche fuori dal campo, ci frequentiamo, tanti di noi sono cresciuti quasi assieme, quindi si conoscono da tanti anni e comunque anche i giocatori più esperti, più anziani, hanno uno spirito giovane e riescono ad amalgamarsi nel migliore dei modi.”
Dopo una vittoria, dopo una sconfitta, cosa deve fare il capitano?
“Il ruolo è bello – sottolinea Sergi – si appare sempre con la fascia, si è sempre, magari in maniera molto delicata, sotto i riflettori, ci sono anche tante responsabilità che spesso non si vedono ma che ovviamente la società ed il mister richiedono. Poi il capitano è quello che rispondessi per le situazioni in campo ma anche fuori dal campo: quindi bisogna avere anche una sensibilità ed una responsabilità fuori dal normale, fuori dal comune.”
Difensore di ruolo, le tue esperienze lontano da Trieste…
“Sono stato lontano quattro anni – ricorda Tobia – sono andato a giocare a Chiavari a 15 anni e l’esperienza mi ha formato sia sotto il profilo umano che a livello calcistico ed è un bagaglio che mi porto dietro nella vita di tutti i giorni. Adesso faccio il giocatore part-time perché lavoro tutto il giorno e poi vado allenarmi con tanto entusiasmo ed è una cosa che coltivo ancora in maniera molto importante: penso sia bello una passione cui dedicarsi dopo il lavoro per svagarsi anche da un po’ di problemi.”
Difensore con licenza di uccidere, nel senso di segnare più di qualche gol…
“Sono un difensore molto arcigno – conferma il capitano dello Zaule – marcatore di quelli quasi vecchio stampo: mi riservo di fare il mio compito ma, se c’è la possibilità di fare gol non disdegno, anzi sarò il primo a cercare di dare un contributo in fase realizzativa.”
Dove volete arrivare?
“Siamo una squadra giovane – commenta Tobia – ci conoscono pochi in Eccellenza perché non abbiamo militato in questa categoria negli ultimi anni: secondo me questo gruppo può sorprendere perché abbiamo ormai una compattezza di intenti che potrà farci far bene: non voglio parlare di posizioni in classifica ma, secondo me, la salvezza non è certo un miraggio.”
LA ROSA DELLO ZAULE
PORTIERI: Luca Dagnolo (94), Mauro Persico (01);
DIFENSORI: Riccardo Benzan (02),,Matteo Costa (90), Marco Loschiavo (01), Alessandro Miot (92),Gabriele Peric (98), Mattia Razem (03), Leonardo Schiavon (02), Tobia Sergi (98);
CENTROCAMPISTI: Nicolas Andorno (02), Emmanuele Bandiera (03), Ciro Ceglie (02), Giovanni Coslovich (03), Simone Corrente (02), Marco Marincich (01), Luca Podgornik (88), Lorenzo Venturini (98), Kristian Gunjac (02);
ATTACCANTI: Massimiliano Cofone (99), Stefano Crevatin (00), Andrea Doz (00), Mattia Girardini (98), Gabriele Lombardi (98), Federico Male (02), Giovanni Mastromarino (01), Matteo Muiesan (81).
LO STAFF TECNICO
Massimiliano Pocecco allenatore; Ruggiero Calò aiuto allenatore, Raffaele Mormile, aiuto allenatore, Corrado Mazia allenatore portieri, Giorgio Covacich match analyst, Gianluca Rizzitelli massaggiatore, Nicholas Miraglia fisioterapista.
ORGANIGRAMMA
Gino Giani presidente, Roberto Serbottini, vicepresidente, Alessandro Samez direttore sportivo, Massimo Macaluso direttore organizzativo, Samuele Marrangoni team manager, Natascia Giani medico sociale, Andrea leban social team, Barbara Mapelli grafic designer, Fulvio Cavaliero segretario, Igor Zugna segretario sportivo, Lucio Ranieri e Andrea Chicco collaboratori prima squadra.