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Un’Unione gagliarda fermata sullo 0-0 dal Vicenza

Tempo di lettura: 4 minuti

Triestina-Vicenza: 0-0

Triestina (4-3-3): Matosevic, Azolin, Struna (76′ Rizzo) Moretti, Germano (77′ Ciofani), Vallocchia, Correia, Celeghin, D’Urso, Lescano, Finotto (53′ El Azrak). All. Tesser

Vicenza (3-5-2): Confente, Laezza (53′ Jimenez), Golemic, De Maio, De Col, Proia (53′ Scarsella), Ronaldo (64′ Rossi), Cavion, Costa (64′ Greco), Ferrari, Della Morte (68′ Rolfini) . All. Diana

Arbitro: Nicolini di Brescia. Assisenti: Allocco di Alba-Bra e Cravatta di Città di Castello

Note: Spettatori quasi 6000 con più di 1000 tifosi giunti dal Veneto, temperatura piacevole per la stagione con leggera brezza, assenza di precipitazioni.

Ammoniti: Vallocchia (T), Ronaldo (V), Vallocchia (T, espulso), Cavion (V)

Un Triestina-Vicenza da alta classifica, davanti ad un pubblico fuori scala per la categoria e con una atmosfera da grande evento non si viveva in città ormai da troppe stagioni. Già questo, con l’assenza della tanto temuta (e preannunciata) pioggia torrenziale, rende questa partita infrasettimanale un boccone di aria pura per gli appassionati di calcio triestini. Certo, l’incognita zolle tiene un po’ tutti con il fiato sospeso scrutando le squadre scaldarsi nel pre match, ma alle 20:45 la parola passa alle protagoniste. Anche grazie all’assenza della pioggia, il terreno si deteriora con il passare dei minuti, ma le condizioni del fondo non sembrano influire particolarmente sulla qualità del gioco. Piuttosto, ad influenzare più decisamente l’andamento della gara, specialmente nella sua seconda parte, avrebbe potuto essere l’espulsione di Vallocchia arrivata sul finire del primo tempo, punizione che appare decisamente sproporzionata rispetto alle sue colpe ma che di fatto dona agli alabardati maggiore determinazione, costringendo addirittura il Vicenza a doversi difendere per larghi tratti di ripresa. Gli uomini di Tesser, anzi, danno il meglio di loro quando sono in maggiore difficoltà, e sfiorano almeno due volte un vantaggio che avrebbero ampiamente meritato. Correia è una diga insormontabile per gli attaccanti veneti assieme a Moretti e Struna, Celeghin costruisce con pazienza e precisione, la difesa non rischia mai più del dovuto tranne in un finale di partita tutto di marca ospite, con gli uomini di Diana alla decisa ricerca del colpo del KO che sarebbe stato decisamente troppo per quanto si è visto in campo. Insufficiente, invece, la direzione del signor Nicolini, apparso spesso indeciso e troppo influenzato dalle “chiamate” di giocatori e mister. L’espulsione nel finale di Attilio Tesser ne è una logica conseguenza. Alabardati in salute dunque, autori di una prestazione gagliarda che avrebbe meritato maggior fortuna. In attesa delle partite di Padova e Mantova che riscriveranno la classifica, la conseguenza migliore del risultato è l’aver tenuto una delle più temibili avversarie a distanza di sicurezza in classifica.

La cronaca

Triestina subito pericolosa dopo neanche due minuti, con il gran tiro di Finotto, bomba centrale che Confente non può che deviare sul fondo. Un minuto dopo è il Vicenza a presentarsi sola davanti a Matosevic con Ferrari al termine di un contropiede, ma il portiere alabardato anticipa tutti. Vicenza molto aggressivo in apertura di partita, molto deciso su ogni contrasto con accenno di pressing che mette in difficoltà i creatori di gioco della Triestina. E’ una bella partita, ricca di capovolgimenti di fronte. Soprattutto Ferrari e Ronaldo mettono costantemente sotto pressione i difensori biancorossi, che però si difendono con ordine. Al 10′ minuto è il Vicenza a sfiorare il goal, con De Maio che raccoglie di testa un cross dal fondo con la palla che sfiora il palo sulla destra di Matosevic. Al 12′ un improvviso gran tiro da fuori di Correia si spegne sul fondo a pochi centimetri dal palo destro del Vicenza. Al 17′ fallo di Vallocchia che atterra Ronaldo al limite dell’area verso il vertice sinistro, venendo anche ammonito: la conclusione pericolosissima dello stesso Ronaldo viene ribattuta dalla barriera. Si continua con schermaglie a metà campo, con il terreno di gioco che come previsto, con i passare dei minuti, assomiglia sempre più ad un terreno agricolo appena arato senza però dissolversi completamente come temuto. Al 40′ una furibonda mischia nell’area piccola del Vicenza si risolve con un fallo a favore della difesa per presunta carica al portiere. Al 42′ la Triestina rimane in 10 per l’espulsione di Vallocchia, punito per un fallo che, rivisto, non sembrava nemmeno commesso: le proteste del giocatore alabardato gli costano la seconda ammonizione e dunque il cartellino rosso. La Triestina nel finale di tempo è stordita (pur rendendosi comunque pericolosa in contropiede), il Vicenza prova ad affondare il colpo del KO ma a frazione finisce in parità.

Al 46′ una bella ripartenza della Triestina mette Finotto in condizione di tirare da dentro l’area in posizione leggermente decentrata: il suo tiro è bloccato a terra da Confente. In apertura di ripresa è proprio la Triestina a fare il gioco, agendo preferibilmente di rimessa. Al 58′ un fallo intenzionale da ultimo uomo di Costa al limite avrebbe dovuto essere punito con l’espulsione diretta, ma l’attaccante del Vicenza viene graziato con una semplice ammonizione. La successiva conclusione di Celeghin finisce sulla barriera, come il successivo tiro di Lescano. Al 62′ nuova occasione per l’Unione: El Azrak arriva a concludere da dentro l’area ma la sua conclusione è sghemba e finisce abbondantemente sul fondo. Al 71′ la più grande occasione per la Triestina: il cross dalla destra da gioco fermo di El Azrak viene deviata testa da Moretti, che costringe Confente ad un miracolo: il portiere vicentino devia il pallone sul fondo in tuffo togliendolo da sotto la traversa. All’85’ potrebbe chiuderla il Vicenza: una deviazione di testa di Scarsella da pochi passi a porta vuota finisce alta. L’arbitro non ci si raccapezza più ed espelle anche mister Tesser per proteste, nate da una punizione chiamata “a comando” da Aimo Diana. La partita nel finale si innervosisce, anche per la stanchezza accusata da entrambe le squadre, che arrivano spesso in ritardo sui contrasti. Sono 5 i minuti di recupero e sono cinque minuti di enorme sofferenza per una Triestina che in 10 subisce il furioso ma sterile forcing finale vicentino. Finisce 0-0 una bella partita, giocata a viso aperto da entrambe le squadre.