Benevento-Triestina 2-1 (2′ Malomo (T), 8′ Ciciretti (B), 15′ Perlilngerio (B))
Benevento: Paleari, Improta, Simonetti, Berra, Agazzi (70′ Mecariello), Viscardi (77′ Karic), Nardi, Perlingieri (70′ Talia), Lanini, Cappellini, Ciciretti (65′ Ciano). All. Auteri
Triestina: Matosevic, Malomo (18′ Moretti), Vallocchia (46′ Fofana), Struna, Redan, Germano (77′ El Azrak), Correia, Minesso (46′ Vertainen), D’Urso, Rizzo, Petrasso (70′ Pavlev). All. Bordin
Arbitro: Costanza di Agrigento. Assistenti: D’Angelo di Perugia e Colaianni di Bari
Alla fine va tutto come pronosticato dopo il pareggio di Trieste. E dire che la partita a Benevento si era messa bene, benissimo per la Triestina capace di colpire a freddo con Malomo, un goal che però non ha lo sperato effetto di far vacillare la sicurezza nel palleggio e l’aggressività costante della squadra di Auteri. L’Unione si illude ed illude il centinaio di tifosi che hanno attraversato tre quarti di penisola per dimostrare che il pubblico, quest’anno, è proprio l’ultimo a smettere di crederci nonostante le mille disavventure di una stagione sghemba, iniziata benissimo, continuata su un campetto di periferia a cento chilometri da casa, rovinata dalla rivoluzione al contrario di gennaio con le relative contestazioni e terminata nell’anonimato dopo sole tre partite di playoff. Bordin in Campania, se non altro, non sperimenta più e presenta la stessa formazione iniziale dell’andata, che peraltro aveva già fatto discutere tre giorni fa disputando, però, un ottimo primo tempo. A Benevento l’Unione ci prova, non si nasconde affatto, del resto sa di avere a disposizione solo un risultato e tenta il tutto per tutto. La Strega, però, capitalizza con gli interessi la difficoltà degli alabardati a ricominciare l’azione dal basso, ed infatti pressa fin dal primo passaggio, chiude ogni soluzione che non sia il lancio lungo e ruba due palloni che si traducono in altrettanti tiri chirurgici a battere Matosevic. Dopo il secondo goal può permettersi di arretrare la propria azione lasciando sfogare la reazione della Triestina, che però non sembra avere la spinta e soprattutto la precisione necessarie. D’Urso alterna lampi di classe ad errori banali, davanti Minesso e Redan non producono alcuna occasione degna di nota, subentra un bel po’ di frustrazione e la difesa oltretutto traballa ad ogni percussione dei giallorossi di casa, specialisti in stoccate di precisione a rientrare con le quali hanno realizzato i tre goal che li portano al turno successivo. Nel secondo tempo la Triestina gioca il tutto per tutto, l’entrata in campo di Vertainen le dona maggiore peso e pericolosità in attacco, ed è anche sfortunata quando colpisce due pali, con Redan e lo stesso finlandese, raddoppiando i legni colpiti nella partita d’andata. Gli errori commessi dal basso (in particolare da un insolitamente impreciso Rizzo, molto incerto anche nei fondamentali), finiscono per azzerare l’afflusso di palloni verso gli attaccanti, e le occasioni create tornano ad essere realmente rare. Infine, con l’Unione sbilanciata alla ricerca della necessaria e sempre meno probabile doppietta, il Benevento inizia (come all’andata) un vero e proprio tiro al bersaglio finale, senza però riuscire ad andare a segno: del resto, il 3-1 sarebbe stato una punizione anche troppo severa per una squadra alla quale, tutto sommato, non si può rimproverare nulla per impegno e volontà di non arrendersi. Certo, si potrebbe discutere sulle scelte dell’allenatore, sull’accantonamento di un bomber sempre pericoloso come Lescano, dell’utilizzo di giocatori pochissimo rodati nel momento più importante della stagione, e di mille altre perplessità grandi e piccole che hanno spiazzato chi segue le vicende dell’Unione: certo, se la stagione rossoalabardata fosse proseguita ancora a lungo probabilmente i tasselli sarebbero tutti tornati a posto in modo più logico, ma ormai ne mancherà per sempre la riprova. Recriminare ora non avrebbe davvero alcun senso.
Finisce dunque qua la prima stagione dell’avventura italiana di una proprietà americana che pare solida e ben intenzionata a fare tesoro dell’esperienza maturata, tornata in possesso del suo impianto rimesso a nuovo (anche se sarebbe opportuno accertarsi che il ripristino del campo post concerti avvenga in tempi meno comodi rispetto alla scorsa estate). Nella prossima stagione la Triestina ripartirà da basi solide con rinnovate ambizioni. Ma del prossimo campionato, del prossimo allenatore, della prossima squadra c’è tempo per parlare, non tantissimo, ma sufficiente per fare le cose per bene. Oggi è tempo del bilancio, che si chiude, alla fine, in sostanziale pareggio, specie se paragonato al drammatico epilogo del Calvario finito un anno fa.
Primo tempo
2′ minuto, Triestina avanti: schema su punizione dalla tre quarti, cross che trova pronto Alessandro Malomo di testa a centro area, colpo sicuro sotto la traversa. 5′ veloce contropiede della Triestina, pallone che arriva a Minesso sul limite dell’area, il suo tiro viene deviato di piede da un difensore sul fondo. All’8′ pareggia il Benevento: disimpegno approssimativo della difesa alabardata con Vallocchia che perde malamente palla, pallone riconquistato di forza dai padroni di casa che finisce sui piedi di Ciciretti sul vertice destro dell’area, il suo tiro a pallonetto sorprende un Matosevic posizionato forse qualche metro troppo avanti. Il Benevento ribalta il risultato al 15′: la Triestina, nuovamente, non riesce ad uscire dal proprio quarto di campo, i padroni di casa recuperano nuovamente il pallone come nell’azione del pareggio, Perlingerio all’altezza della lunetta tira da fermo mirando all’angolino sulla destra di Matosevic che non può fare nulla. Al 23′ doppia grande occasione per la Triestina: Correia serve D’Urso sulla sinistra, che entra in area e fa partire un sinistro preciso respinto però da Paleari, che si ripete pochi istanti dopo sul tiro ravvicinato da posizione centrale da pochi metri di Minesso. Due minuti dopo è il Benevento a sfiorare il tris, con Improta il cui tiro dalla sinistra viene deviato da Matosevic in tuffo. Al 46′ Ciciretti ci riprova da posizione molto decentrata, il suo tiro a rientrare probabilmente sarebbe finito sul fondo, Matosevic per non rischiare la devia in tuffo in corner.
Secondo tempo
Al 46′ Triestina ad un passo dal pareggio: il potente sinistro di Redan dal limite dell’area un po’ spostato sulla destra incoccia sul palo opposto. Al 56′ doppio tiro del Benevento sventato da Matosevic: prima da posizione centrale di Simonetti, poi di Lanini sulla ribattuta. Al 75′ stacco perfetto di Vertainen che di testa colpisce il palo esterno dall’altezza del dischetto, poi il pallone finisce sul fondo. All’83’ Karic tira in curva da posizione decentrata sulla destra completamente solo. Un minuto dopo Lanini mira l’incrocio e stavolta il pallone finisce sul fondo mancando il bersaglio solo di pochi centimetri. All’86’ Simonetti si porta a spasso Pavlev sulla fascia sinistra, entra in area e fa partire un tiro verso il palo opposto, pallone che finisce sul fondo per pochi centimetri. Al 92′ è nuovamente Karic a spedire un pallone alle stelle, dopo aver stoppato al limite dell’area tutto solo con tutto il tempo per prendere la mira.