Seconda netta debacle per una settimana contro la neopromossa guidata da coach Ramondino
Ritorno a Casale: almeno la sensazione iniziale fa venire i brividi, nel luogo che ha segnato la redenzione cestistica triestina in epoca moderna appena tre anni fa. Per il resto della partita, i brividi sono scesi per la schiena di coach Ciani, condottiero di una squadra surclassata in ogni voce statistica da una neopromossa che di Cenerentola non ha nemmeno le sembianze.
Trieste stavolta dura un tempo, riuscendo a rispondere in qualche modo allo show balistico dei padroni di casa, soprattutto dell’ex Chris Wright che nei soli primi 20 minuti mette a segno 19 punti, e rimanere abbondantemente in partita. L’Allianz per qualche minuto mostra anche bel basket, parte in contropiede, costruisce tiri in ritmo, è dominante sotto canestro. Ma non appena Tortona, nella terza frazione, pigia il piede sull’acceleratore e comincia a distribuire responsabilità offensive in modo più equilibrato, è notte fonda per gli uomini di Ciani, incapaci di cambiare ritmo, cocciuti nel voler tentare di superare il record di palle perse (17 anche a Casale, per un poco invidiabile 74 in quattro partite), molli e svogliati in difesa, colpiti da ogni parte del campo da fuori ed incapaci di costruire tiri a buona percentuale di realizzazione, oltretutto con Adrian Banks seduto per tutta la frazione a guardare i compagni palleggiarsi sui talloni, gettare palloni in alto in modo apparentemente casuale, camminare in campo mentre gli avversari volano in contropiede tre o quattro contro uno. Il break della terza frazione taglia definitivamente le gambe ai biancorossi, che alzano bandiera bianca, battezzano persa la partita ed il discorso qualificazione (sarebbe servita intanto una vittoria, magari di almeno 17 punti) ed attendono svogliatamente la sirena finale. Solo che quando hai di fronte una neopromossa che si sente in totale fiducia, che vola sulle ali dell’entusiasmo davanti al proprio pubblico e non ha la minima intenzione di fermarsi, rischi una figuraccia epocale. Figuraccia scongiurata solo in parte solo grazie ad alcune iniziative personali di Adrian Banks (che alla fine chiuderà in doppia cifra con 11 punti realizzati tutti in garbage time) ed alcune palle perse in serie da Tortona.
Davvero difficile dare un giudizio al termine di una partita del genere, in cui bisogna dare il merito alla Bertram di aver messo in scena una prestazione balistica eccezionale anche al di là dei demeriti della difesa triestina.
Rimangono, magari solo un po’ più esaltati, pregi e difetti a cui la squadra triestina ha cominciato ad abituare gli osservatori: ci sono alcuni giocatori lontanissimi da una condizione anche lontanamente accettabile, uno su tutti Marcos Delia, a Casale in balia di Cain e Cannon ma anche di giocatori più piccoli ma infinitamente più dinamici dal punto di vista fisico. Il suo connazionale Fernandez deve ancora entrare in ritmo, vederlo caracollare per superare metà campo nel terzo quarto, o vederlo sparacchiare a salve da lontano (evidentemente non sorretto nel movimento dalle gambe) non rendono giustizia alle aspettative che coach e resto della squadra ripongono su di lui, specie in un momento in cui Corey Sanders, pur non demeritando in alcuni frangenti, si dimentica di essere in campo nei secondi 12 secondi di ogni azione: il play americano esegue diligentemente il primo passaggio, poi non è in grado di creare più alcunché, a meno che non decida di penetrare (il suo attacco al ferro e il suo arresto e tiro con step back in mezzo all’aria sono generalmente di pregevole fattura e discreta efficacia, a latitare quasi completamente sono il tiro da fuori ed in generale la capacità di condurre la squadra con idee chiare e continuità). E’ però in difesa che Sanders deve trovare il bandolo della matassa: appare spesso spaesato a vagare senza meta a due-tre metri dall’avversario, che ringrazia e banchetta allegramente. Anche Daniele Cavaliero in questo periodo mostra un po’ la corda, perde banalmente troppi palloni (vedere un giocatore della sua esperienza palleggiarsi sui piedi con avversario che raccoglie il pallone e va a concludere indisturbato in contropiede è l’esemplificazione del suo momento), probabilmente quando ha deciso di giocare un’ulteriore stagione non doveva essere in preventivo un minutaggio così ampio, troppi minuti in cui non può essere in grado di dare ciò che ci si può aspettare da lui sostituendo oltretutto un peso massimo (in senso figurato) come Adrian Banks.
Trieste si riporta a casa un inconsueto 21 su 21 ai tiri liberi (finalmente anche i lunghi sono decenti dalla linea della carità) ed alcune buone indicazioni dallo stato di forma di Grazulis e dall’affidabilità di Lever ad alti livelli. Per il resto, solo una montagna di spunti di riflessione e difetti da smussare ed analizzare con calma nelle due settimane che precedono l’esordio in campionato contro Brindisi, con coach Ciani che ha preannunciato la disputa di alcune amichevoli ancora da definire.
(Photo Credit: sito ufficiale LBA)