Nel pomeriggio di oggi, nella sala stampa dello Stadio Rocco, si è tenuta la conferenza di presentazione del nuovo allenatore Michele Santoni, con l’intervento del direttore generale dell’area sportiva Alex Menta.
“È stata – ha detto il d.g alabardato – una scelta ragionata, maturata nel tempo. Lo abbiamo seguito molto in Olanda e, quando ci siamo seduti insieme, abbiamo capito che era la persona giusta per noi. Ha un profilo internazionale, ha lavorato con i giovani, è un professionista molto preparato e ha maturato competenze trasversali come analyst, assistente e primo allenatore.”
“Per me – ha esordito il neo allenatore alabardato – è un grandissimo onore essere qui e sono infinitamente felice della possibilità che mi viene data. Sin da quando ho iniziato a parlare con Alex mesi fa, mi sono innamorato di questo club, e la prima volta che ci siamo incontrati ho capito che la Triestina era per me il club giusto al momento giusto per rientrare in Italia. Un club ambizioso, con un progetto a lungo termine, che vuole crescere a 360 gradi. Un club che vuole fare un calcio moderno, investire sui giovani e creare le condizioni per farli crescere, quindi non ho esitato un secondo ad abbracciare questo progetto.
È da tre settimane che lavoriamo giorno e notte per essere pronti alla nuova stagione. C’è un’energia estremamente positiva in ogni reparto di questa società, che rende ancora più speciale un lavoro che già per me è il più bello del mondo. C’è un gruppo giovane; per la prima volta penso nella mia carriera sono più vecchio del Direttore Generale e del Direttore Sportivo. C’è gente che ha voglia di fare, che non guarda a che ora si lavora, gente che vuole vincere, ed è la cosa più bella per un allenatore. Inoltre, c’è una città fantastica, con uno stadio impressionante, che tutti noi stiamo lavorando con grande impegno per cercare di riempire.
Volevo tornare in Italia, perché sono italiano e per me lavorare qui è l’orgoglio più grande. Tuttavia, non volevo tornare per fare il calcio che tutti interpretano come calcio di Serie C. Ci sono alcuni cliché che devono essere sdoganati. Sono convinto che con i giocatori delle nuove generazioni si può fare un calcio più dominante, basato sul possesso palla, più intenso e dinamico, che è la base del calcio moderno, dove i giocatori sono in grado di ragionare, pensare in fretta e leggere le situazioni.
La prima cosa che voglio far capire ai miei ragazzi è che devono essere protagonisti, e per esserlo in campo, per me c’è solo un modo: tenere la palla, volerla, riconquistarla. Negli ultimi anni, i giovani allenatori italiani stanno provando a cambiare il calcio “cliché” di Serie C. Questo dipende anche dalle qualità dei giocatori, ma sono sicuro che questo club, avendo così tanta ambizione, saprà portare giocatori forti e giusti per farlo.
Credit by Anna Cecchinato – Ufficio Stampa Triestina Calcio 1918
Al termine della conferenza stampa di presentazione, spazio alle interviste con il nuovo tecnico alabardato.
Ecco la chiacchiarata che andrà in onda ad “Anteprima di Sport in the city” in onda su www.radiocitytrieste.it e Radioattività.