(Photo courtesy Sito Ufficiale LBA)
Frank Gaines 6: giornata in ufficio per una guardia meno decisiva rispetto alle ultime uscite. 8 punti con il 25% sia da due che da tre, 2 rimbalzi, 3 di valutazione in 17 minuti ed un gesto di stizza durante l’ultima sostituzione. Ma anche una bomba importantissima ad inizio quarto quarto e tanta personalità.
AJ Pacher 5: sfiduciato in campo, forse distratto dalle voci che lo circondano da settimane e dall’arrivo e l’ingombrante presenza a bordo campo di Emanuel Terry, cerca come di consueto di metterci l’anima, ma non incide in alcun modo in attacco, non prova nemmeno un tiro da sotto, fallisce le due bombe tentate e cattura solo due rimbalzi in ben 15 minuti in campo, subendo in un paio di occasioni la maggiore esuberanza atletica di Jacorey Williams. Prestazione inconsistente. Con la famiglia già negli USA, potrebbe essere la sua ultima esibizione in biancorosso, sebbene Legovich dovrà valutare molto attentamente l’eventuale rinuncia ad un giocatore che bene o male è l’unico lungo in grado di attrarre i pari ruolo avversari fuori dal pitturato.
Stefano Bossi 6/7: non scendeva in campo dall’arrivo di Ruzzier, viene schierato a sorpresa da Legovich già nel primo tempo, a trascorrere minuti “veri” in campo anche in assenza sia di Davis che di Ruzzier (segno di grande fiducia da parte del coach, che evidentemente ne apprezza l’impegno quotidiano in allenamento). Risponde con un’entrata “furba” sulla sirena del secondo quarto e la bomba della staffa nel finale (forse inutile ed un po’ irridente a risultato acquisito, ma per lui dal grande significato). Allenandosi quotidianamente con Michele Ruzzier, per la proprietà transitiva si spera abbia acquisito qualche atomo di sapienza cestistica da Milos Teodosic. Se ci si mette anche lui, il pacchetto di piccoli di cui può disporre Trieste diventa uno dei più devastanti dell’intero campionato.
Corey Davis 7+: attento e concentrato, 16 punti con ottime percentuali e quattro rimbalzi, una sola palla persa, una conduzione di gioco intelligente e diligente, una gestione perfetta del ritmo nel finale, una bomba ed un arresto e tiro esiziali nel momento più difficile. La convivenza con Ruzzier (e Bossi) sta raggiungendo la sperata metabolizzazione. Corey è tornato.
Skylar Spencer 8: quinta doppia doppia consecutiva da 14 punti e 12 rimbalzi, sesta in campionato, confronto diretto con Jacorey Williams mai in discussione. Duro lavoro e fiducia in sé stesso e nel coach hanno trasformato un brutto anatroccolo in un cigno imperiale. Eccelle in ognuna delle specialità richieste ai lunghi, svettando nelle classifiche della lega. Il suo gioco in post basso, per quanto possa apparire più istintivo che tecnico, risulta comunque assolutamente efficace. Peraltro, si fa trovare sempre pronto nei giochi a due, specie sul pick and roll centrale, ed il coach lo definisce uno dei migliori pivot in fase difensiva mai arrivati a Trieste. Aggiungiamo un ottimo senso della posizione nel tagliafuori a rimbalzo, qualità acquisita quasi totalmente nell’ultimo mese e mezzo. Per chi si ricorda della sua versione inguardabile di inizio campionato, è come essere intervenuti sul mercato per sostituirlo, senza aver speso un euro.
Lodovico Deangeli 7/8: “Sono in missione per conto del coach”: su Lodo si è accesa la luce, e lui risponde presente con un concentrato di esplosività difensiva e responsabilità quasi incosciente in attacco. Si è scrollato di dosso il limitante ruolo di specialista difensivo, rimanendo comunque un tizzone d’inferno per gli attaccanti avversari qualunque sia il loro ruolo, aggiungendo skills offensivi che nessuno gli accreditava fino a settembre, come la solita bombetta decisiva nel finale che ormai è un suo costante marchio di fabbrica. La stoppata sul tiro da tre con lancio a Bartley in contropiede (chiuso con schiacciata più fallo) a due minuti dalla fine vale il biglietto della partita contro Napoli. Per non parlare del coro all’unisono con la curva una volta richiamato in campo assieme alla squadra dopo il quarantesimo.
Luca Campogrande 5/6: gioca poco -8 minuti- e sbaglia l’unico tiro da tre tentato, peraltro una bomba da nove metri cercata all’ultimo secondo di un’azione. Però cerca di dare il suo contributo difensivo nel secondo quarto, e tutto sommato ci riesce. Certo il suo rendimento è ben al di sotto di quanto servirebbe in ruolo nel quale la squadra è quasi totalmente scoperta, ma per fortuna in questo momento la lacuna non risulta decisiva.
Giovanni Vildera 6+: 2 punti in 16 minuti e 4 rimbalzi, per un non esaltante 3 di valutazione. Ma dà minuti importanti di fiato a Spencer, preservato per averlo lucido nel finale, senza farne risaltare eccessivamente l’assenza. Le sportellate sotto canestro sono il suo pane quotidiano, quando viene servito sotto canestro trova gli angoli giusti, e nel pitturato difficilmente viene spostato nel tagliafuori. Un lungo italiano di questo livello, fra le “umane” in Serie A ce l’hanno in pochi.
Frank Bartley 8+: Non c’è piano partita in grado di contenere il top scorer del campionato. Quando decide di penetrare, penetra ed arriva al ferro. Quando decide di colpire dall’arco, lo fa con una precisione che ad inizio campionato nessuno poteva nemmeno sognare. Aggiungiamoci lo step back e l’arresto e tiro dalla media distanza eseguiti con una nonchalance che li fanno sembrare gesti semplici. Affidabile e decisivo nei momenti cruciali, può ricoprire con disinvoltura qualunque ruolo dall’1 al 3. Innescato da Deangeli, il suo contropiede concluso con affondata ad una mano più fallo fa tornare indietro di cinque anni quando in A2 a far saltare il palazzetto sui sedili era Woo JG. E’ forse già ora che la nuova proprietà americana cominci a ricercare i fondi per blindare per i prossimi anni un giocatore che la prossima estate sarà oggetto di una delle aste più feroci in Europa.
Alessandro Lever 6-: Due rimbalzi ed una tripla aperta provata (e sbagliata) in ben 18 minuti sono un bottino davvero troppo esiguo per un uomo dalle sue potenzialità. Con anche un Pacher in versione dimessa, una prestazione così poco sostanziosa del bolzanino in condizioni normali sarebbe probabilmente costata l’inferiorità strategica sotto canestro. Ma quelle che sta vivendo Trieste in questo momento, per fortuna, non sono condizioni normali….
Michele Ruzzier 8: meno utilizzato rispetto alle ultime uscite, concede minuti importanti a Bossi assistendo in piedi in panchina alle scorribande del playmaker concittadino. Ma quando viene chiamato a raccolta, nel momento di maggiore difficoltà con i partenopei a soffiare inaspettatamente sul collo dei biancorossi, risponde presente ed in un paio di minuti minuti con cinque punti consecutivi, due falli subiti, un assist, un rimbalzo ed una personalità debordante riporta il vantaggio dal pericoloso +6 ad un più rassicurante +11. Come Davis gestisce magistralmente i ritmi nel finale. Al netto del rendimento da verificare di Terry, Michele rischia di essere l’operazione di mercato più azzeccata in stagione nell’intera serie A.
Marco Legovich & coaching staff 8: altro scalpo “impossibile” conquistato dal non più esordiente coach triestino. Sempre meno osservatori distratti lo chiamano con ostentato snobismo da esperti Legòvich per rimarcarne il DNA da Carneade che siede su una panchina di Serie A esclusivamente grazie ad un budget risicato. Al suo carnet, dopo Bucchi, Molin, Caja e De Raffaele aggiunge Cesare Pancotto. Ettore Messina, il prossimo avversario, è avvertito…. Legovich ed il suo staff hanno svolto un lavoro individuale clamoroso su giocatori come Spencer e lo stesso Bartley, sintetizzandone capacità che nemmeno loro sapevano di possedere. Hanno saputo creare una identità di squadra sempre pronta alla pugna che esalta sé stessa ed il pubblico. Ed infine hanno portato nel gioco proposto delle soluzioni sia difensive che in attacco che magari di per sé stesso non cosituiscono il domani del mondo della pallacanestro, ma che a Trieste sono novità che non si vedevano da decenni.