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Trieste e Reggio Emilia all’esame salvezza

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Partita di importanza incalcolabile quella che si disputa all’Allianz Dome fra Pallacanestro Trieste e UnaHotels Reggio Emilia. Quaranta minuti che potrebbero già essere una sentenza in caso di vittoria triestina, due punti che consentirebbero alla squadra di Marco Legovich di aver perlomeno completato metà della missione, quella di evitare l’ultimo posto in classifica, che a quel punto sarebbe distante 8 lunghezze, con il doppio confronto a favore, a sole sette partite dalla fine. Certo, l’obiettivo più importante è quello di non arrivare penultimi, ed il gruppetto delle squadre ora pericolanti a 14 punti (Brescia ne ha due in più ma è una fuoriserie per queste zone di classifica) non è per nulla disposto a mollare, però con ancora due cartucce a disposizione negli scontri diretti contro Scafati in Campania e Verona in casa alla penultima giornata, Trieste avrebbe anche l’opportunità di tornare ad alzare la testa verso l’alto, verso una qualificazione ai playoff che non pare totalmente utopistica nonostante un calendario che, dopo la sfida con Reggio Emilia, torna a farsi impegnativo. I biancorossi giuliani, infatti, da ora alla fine del campionato dovranno viaggiare verso Trento, Sassari, Pesaro e Brindisi, campi che (forse tranne quello sardo) hanno sempre riservato pesanti delusioni, dovendosela anche vedere in casa con le due squadre più difficili da affrontare, Bologna e Varese, ma il campionato di quest’anno ha dimostrato come nessun campo sia inviolabile e nessun risultato possa essere considerato una vera sorpresa: del resto, se si vuole una buona volta iniziare a pensare in grande, come Cotogna vorrebbe, un finale di stagione in salita non deve costituire un ostacolo mentale insormontabile.

D’altro canto, proprio per tutelarsi in vista delle otto battaglie finali, i due punti in palio contro Reggio Emilia raddoppiano la loro importanza anche per non essere risucchiati in sabbie mobili che parevano definitivamente abbandonate, in una giornata dalla quale è meglio non attendersi favori dagli altri campi: Napoli gioca in casa contro Brindisi in una atmosfera che possiamo immaginare incandescente, Verona ospita la Reyer (appaiata in classifica proprio a Trieste) in un derby dall’esito imprevedibile, Scafati va a Treviso e qualunque risultato scaturisca da questa partita andrà in qualche modo a discapito della squadra triestina -sebbene una vittoria degli uomini di Nicola terrebbe i campani al penultimo posto- ed infine Brescia fa visita ad una Carpegna Prosciutto Pesaro ultimamente in caduta libera.

Sul fronte triestino Marco Legovich recupera tutti i suoi uomini dopo la debacle di gioco, risultato, atteggiamento e rotazioni di sette giorni fa in terra lombarda. Frank Bartley, dopo le rassicurazioni sulla guarigione della sua caviglia acciaccata ricevute ad inizio settimana dal professor Rocchi, è gradualmente tornato ad allenarsi, rientrando a pieno regime con il gruppo appena giovedì: la società non comunica ufficialmente alcunché relativamente alle condizioni del giocatore, ma è intuibile che dieci giorni di stop non possano che incidere sulle possibilità di impiego intensivo contro la UnaHotels. Il caterpillar biancorosso sarà certamente della partita, ma partirà dalla panchina e verrà impiegato con il misurino, sebbene il giocatore abbia la necessità, oltre che la voglia, di mettersi in mostra in questo finale di stagione in vista di possibili ingaggi “al piano di sopra”. L’altra novità destinata a cambiare nuovamente il volto della squadra è l’innesto di Jalen Hudson, guardia (?)-ala (?) che si è allenato con il gruppo per tutta la settimana forzando i tempi dell’assimilazione dei giochi in funzione delle necessità del coach in almeno due ruoli. Processo non semplicissimo, ma si tratta di un giocatore esperto, che si è già misurato con campionati importanti in Europa come quello tedesco, quello greco e quello israeliano, pertanto ci si aspetta da lui una partenza “da zero a cento” di pochi secondi. Anche perché, come spiegato sopra, la stagione non può certo aspettarlo, gli impegni si susseguiranno velocissimi diventando di settimana in settimana più importanti. Legovich ha bisogno, prima di tutto, della sua pericolosità dalla distanza, perché avere un giocatore che tenga in apprensione le difese avversarie costringendole ad abbandonare il presidio del pitturato per andare ad aiutare i difensori sul perimetro libererebbe giocoforza quei metri quadrati sotto canestro indispensabili per far convivere contemporaneamente in campo Skylar Spencer ed Emanuel Terry. All’andata dal pacchetto dei lunghi (soprattutto AJ Pacher, ben sostenuto da Spencer, Vildera e Lever) arrivarono ben 44 degli 84 punti messi a segno, con un vantaggio strategico in area che permise di annullare completamente la presunta pericolosità di Hopkins e Reuvers. Da allora le due squadre sono profondamente cambiate: Reggio Emilia, là sotto, può ora contare anche su Marcus Lee, centro di 211 centimetri già visto a Cremona dotato di velocità, dinamicità e verticalità che rendono la sfida con Terry altamente spettacolare. Ed inoltre coach Sakota ha visto crescere anche il rendimento di Diouf, e ciò rende ancora più importante riuscire a mantenere la superiorità tecnica e fisica sotto canestro. Altro elemento che permise a Trieste di espugnare il Palabigi all’andata fu la feroce difesa dei piccoli sul perimetro, con il sistematico tentativo (riuscito) di sporcare ed anticipare ogni linea di passaggio, ogni rifornimento ai micidiali tiratori da tre reggiani. Olisevicius e Cinciarini arrotondarono il loro score solo nel disperato tentativo di rimonta finale con tiri presi contro ogni logica, ma Trieste costruì il suo vantaggio proprio annullando la loro pericolosità nei trenta minuti iniziali. Considerato l’arrivo nel roster emiliano anche del playmaker Senglin, che se da un lato sottrae minuti e responsabilità ad un Cinciarini abituato ad essere unico leader incontrastato ma ormai impossibilitato a reggere ad alti ritmi per 35 minuti di media, dall’altro aggiunge soluzioni ed imprevedibilità all’attacco reggiano, ripetere la prestazione difensiva dell’andata, con gli stessi obiettivi, diventa l’altro cardine del piano partita. Senglin, come Bartley, rimane sotto osservazione per motivi fisici: un problema muscolare ne ha limitato l’impiego contro Napoli, e le sue condizioni vengono monitorate di ora in ora. Lui, come il suo avversario triestino, saranno comunque certamente in campo.

Ma, al di là delle alchimie tattiche e della preparazione tecnica dell’incontro, sarà fondamentale anche e soprattutto l’aspetto mentale: l’atteggiamento, l’approccio dovrà necessariamente essere diverso da quello pallidissimo e sconcertante di Brescia, così come anche l’ambiente sarà un elemento dall’importanza dirompente. Il pubblico, si sa, viene innescato soprattutto dalla voglia e dalla determinazione degli uomini in campo, come dimostra ad esempio la rumorosa standing ovation tributata a Skykar Spencer che in tuffo cercò di recuperare una palla vagante sul +20 contro Treviso.

Biglietti ancora disponibili fino all’inizio della partita, con modalità ed orari ben descritti sul sito ufficiale della Pallacanestro Trieste. Palla a due all’Allianz Dome alle ore 20.00