Triestina-Trento 1-0 (59′ Ionita (T))
Triestina: Ross, Balcot, Silvestri, Frare, Tonetto (86′ Cancellieri), Fiordilino (58′ Jonson), Correia, Ionita, D’Urso (68′ Voca), Vertainen (58′ Strizzolo), Olivieri. All. Tesser
Trento: Barlocco, Kassama, Cappelletti, Giannotti (84′ Peralta), Disanto (61′ Anastasia), Di Carmine, Di Cosmo (76′ Trainotti), Aucelli, Maffei (61′ Falasco), Rada, Accornero (76′ Petrovic). All. Tabbiani
Arbitro: Silvestri di Roma. Assistenti: Rispoli di Locri e Tagliaferri di Faenza
Diciassette punti di differenza in classifica e non sentirli: quella fra Trento e Triestina è una partita che chi non conoscesse le disavventure vissute dai rossoalabardati nella prima disgraziata parte di stagione potrebbe facilmente scambiare per una sfida ad alta quota, buona per conquistare uno dei posti che contano nella griglia playoff. Ed invece, una Triestina generosa ed attenta, che ha imparato alla perfezione la lezione subita nell’ultima partita casalinga quando incassò il goal del pareggio del Lecco all’ultimo minuto, una volta trovato il guizzo vincente con Ionita a metà ripresa organizza una difesa strenua e senza sbavature, senza concedere spazi ad un Trento generoso e sempre pericolosissimo quando fraseggia al limite dell’area, e conquista tre punti che le consentono “solo” di riavvicinare in modo deciso la quota salvezza diretta, mai così vicina da un’era geologica a questa parte, situata quattro punti più in alto. Posizione occupata, per una avvincente sceneggiatura scritta dal destino, proprio dal Pro Vercelli, prossima avversaria dei rossoalabardati in Piemonte.
E’ una partita, però, che diventa avvincente solo nella ripresa, dopo un primo tempo a dir poco noioso, che vive di contrasti a metà campo senza che nessuna delle due squadre arrivi mai a creare una vera occasione per passare in vantaggio (a dire la verità la Triestina fatica addirittura ad entrare nell’area avversaria). Le due squadre rientrano dagli spogliatoi con un piglio decisamente diverso, evidentemente paghe di aver studiato a sufficienza l’avversaria. Le occasioni non si contano sui due lati del campo, con la vera svolta che arriva subito dopo la mini rivoluzione di metà tempo con Tesser che getta nella mischia Jonson e Strizzolo, capaci da subito di dare concretezza all’azione alabardata dalla metà campo in su. Il goal decisivo arriva subito dopo, con il possibile raddoppio tentato da Olivieri che viene respinto dalla traversa: da quel momento in poi è chiaro a tutti che si sarebbero vissuti venti minuti di sofferenza, ma la Triestina, con i suoi centrocampisti, riesce a tenere alto il pallone, lontano dai pali difesi da un attentissimo Roos. Il risultato viene portato a casa senza particolari affanni nel finale, nonostante la generosità di giocatori come Di Carmine la cui fama di opportunista dell’area è sufficiente da sola a non considerare mai finita la partita. E’, quindi, una sorta di vittoria della maturità, che mostra ulteriori segnali di crescita nonostante il pochissimo tempo a disposizione dei nuovi arrivati per assimilare i dettami di Attilio Tesser: sembrano, invece, tutti veterani consapevoli del ruolo e dei compiti loro affidati, aggiungono pericolosità e tanta concretezza in attacco, aggiungono solidità ed affidabilità nella diga di centrocampo, rivitalizzando anche i “superstiti” del vecchio e sconclusionato patchwork che stava per costare anzitempo la categoria. Pensare che il mister aveva raccolto i cocci di questa squadra a dicembre ripartendo da 6 punti in classifica ed il pessimismo che ormai permeava ogni componente del mondo alabardato dentro e fuori dal campo, oggi fa quasi impressione. La Triestina sta marciando ad un ritmo di due punti a partita, distanzia la terzultima posizione ed ora può mettere con decisione nel mirino la prossima, fondamentale, sfida, una partita che potrebbe davvero cambiare definitivamente il volto di questa stranissima, sghemba stagione.
La cronaca
Le squadre si “studiano” a metà per l’intero primo tempo senza creare alcunché nelle rispettive aree di rigore. La prima ed unica occasione è per il Trento appena al 30′: da una punizione dalla sinistra il pallone giunge dopo una deviazione sui piedi di Aucelli che però spara altissimo sulla traversa da buona posizione a centro area. Il Trento mantiene il predominio territoriale, la Triestina cerca di ripartire in contropiede, ma i primi 45 non regalano emozioni.
Al 60′ passa improvvisamente la Triestina con Ionita: Strizzolo allunga di testa un cross dalla destra quel tanto che basta per permettere a Ionita di anticipare il difensore trentino e scagliare il pallone in rete da pochi passi. I cambi effettuati da Tesser al quarto d’ora cambiano la partita, con la Triestina che sfiora nuovamente il goal con Olivieri il cui tiro dal limite manda il pallone a colpire in pieno la trasferta tornado in campo per poi venire spazzato via dalla difesa. Al 65′ nuova grande occasione per la Triestina: D’Urso ruba pallone a metà campo e si presenta in area, il suo tiro viene deviato ma il portiere Barlocco è bravo a deviare il pallone in tuffo. Un minuto dopo è il Trento a sfiorare il pareggio, con Accornero che raccoglie una triangolazione al limite dell’area e fa partire un diagonale di sinistro che sfiora il palo sull’angolo opposto a Roos battuto. All’80’ ci prova Di Carmine con la punta della scarpa, Roos è attento. L’ultimo brivido arriva letteralmente all’ultimo secondo dei cinque minuti di recupero, con un’azione del Trento partita nettamente in posizione irregolare che era finita con il pallone alle spalle del portiere alabardato: per fortuna era tutto fermo, pochi istanti dopo la Triestina festeggiava già sotto la curva tre punti di platino