“In qualità di Direttore Generale – dice Alex Menta – ritengo opportuno e necessario esprimere il mio pensiero sugli eventi di venerdì scorso.
Da quando ha rilevato il club, la proprietà ha fatto investimenti significativi, con l’intenzione di far crescere il club, garantirne la longevità e costruire un’organizzazione che sia motivo di orgoglio per la città. Purtroppo, i risultati al momento non rispecchiano questi obiettivi, ma ogni giorno vedo il motivo conduttore per cui hanno deciso di iniziare questa avventura, ovvero mettere in luce i valori che il calcio rappresenta, come la lealtà, il sacrificio, l’etica e il rispetto reciproco, lavorando per creare risultati sportivi a lungo termine.
Ci troviamo ora in un momento difficile. L’intera organizzazione è sotto stress per lavorare rapidamente ed efficacemente con il nuovo staff tecnico. Dobbiamo migliorare i nostri risultati e continuare a dimostrare un grande impegno nel rappresentare le capacità della nostra proprietà e nel performare all’altezza degli standard dei nostri tifosi.
Abbiamo scelto mister Clotet per il suo carisma e la sua voglia di mettersi in gioco nel bel mezzo di una stagione difficile. L’allenatore vive tutta la settimana con un unico obiettivo: vincere e creare un gruppo forte tra i giocatori. Siamo tutti veramente scoraggiati quando non otteniamo ciò per cui lavoriamo così duramente.
Questo desiderio e questa passione hanno portato a un incidente non voluto che, sebbene in circostanze difficili, non rappresenta i nostri valori collettivi. Pep lo sa bene, ed io e lui abbiamo discusso a lungo durante il fine settimana, anche con il nostro management, per discutere del nostro percorso collettivo. Abbiamo convenuto che, anche se in breve tempo, il nostro nuovo staff tecnico e la squadra hanno creato un rapporto di rispetto reciproco, che si potrà rafforzare ulteriormente grazie a questa esperienza. Come organizzazione, crediamo fermamente che insieme possiamo uscire da questa brutta situazione e non vediamo l’ora di continuare la nostra collaborazione.
Forza Triestina!”
“Vorrei parlare degli eventi – dichiara Pep Clotet – che si sono verificati venerdì sera. Essendo una persona molto competitiva, la mia passione per il gioco a volte emerge con intensità e, per frustrazione, ho preso una decisione in quel momento di cui mi pento.
L’espulsione di Raimonds al 30° minuto con un cartellino rosso diretto ha messo la squadra in difficoltà e le conseguenze sono state significative. Anche se le sue azioni possono essere state involontarie, hanno messo la squadra sotto pressione in un momento critico. Mi scuso con Raimonds, con il club e con i nostri tifosi, e riconosco che la mia reazione non è stata quella giusta. Mi impegno ad andare avanti con la squadra in modo da rafforzare il rispetto e la coesione. Raimonds avrà l’opportunità di rientrare in squadra e credo che abbia il potenziale per contribuire positivamente. Questa è stata un’esperienza di apprendimento per tutti noi e confido che alla fine ci renderà più forti come squadra.”
Ci son voluti quattro giorni di probabili discussioni per cercare di appianare la situazione. Dopo il “venerdì nero” sull’erba del Rocco, un post partita perlomeno bollente, un comunicato che presagiva tuoni e fulmini, ecco che tutto – al riparo da sguardi indiscreti, unica cosa saggia della vicenda – va verso la pianificazione forzata, in nome della continuità del progetto e delle possibilità di uscita dalla brutta situazione.
Probabilmente unica via percorribile dopo esser usciti indenni da possibili strali della giustizia sportiva – chissà cosa ha scritto, o non scritto l’arbitro – ammesso che non arrivino ad ore, la società ha puntato sul compromesso, “convincendo” Clotet a fare il passo indietro su gesto e dichiarazioni a caldo – difficile crederci, comunque – e a riaprire le porte dello spogliatoio a Krollis, giocatore fortemente voluto dalla dirigenza. Soluzione che anche economicamente è la preferita per la società che, altrimenti, un altro allenatore a libro paga non era il caso di permetterselo.
Inciso: come ragiranno quelli che avevano osannato Clotet per la presa di posizione e gli “antagonisti” di altra veduta?
Già, perchè l’alternativa, dopo quanto successo, non poteva che essere l’allontanamento del tecnico, magari per “giusta causa” se la norma esiste nei contratti calcistici: troppo evidenti l’accaduto e la presa di posizione dell’ allenatore per passarci sopra ed infatti, alla base della composizione della lite c’è il “mea culpa” del competitivo (come si è descritto) catalano – cosa che deve essergli costata tantissimo – per arrivare a sottolineare i concetti di rispetto e coesione da rafforzare.
Quanto ai concetti espressi dal Direttore Generale vanno assumendo l’aspetto dei “tormentoni estivi” in campo canoro: decisamente conformi ed in linea con quello che continua a pensare la società, cioè creare risultati sportivi a lungo termine ma, ormai, troppo abusati e poco credibili.
Peccato che non ci sia nessun accenno al fatto di aver toppato quest’anno la costruzione della squadra come, puntualmente ogni domenica, il campo non fa che confermare. Avrebbe potuto essere un piccolo passo avanti, troppo per chi è assolutamente convinto di aver sempre fatto le scelte giuste.