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Silenzio operativo per Trieste sul fronte GM e coach

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Si apre la terza settimana di silenzio assoluto da parte della Pallacanestro Trieste. L’ultima stringata comunicazione programmatica, che peraltro non annunciava alcuna novità (pur contenendo almeno un paio di proclami “pesanti), risale alla veloce apparizione social del presidente De Meo pubblicata il 25 maggio. Da allora, esclusivamente illazioni, fughe di notizie più o meno attendibili, analisi su opportunità e possibilità di riuscita di eventuali azioni legali finalizzate ad un difficile ripescaggio, ma sulla reale attività del club è calato il più rigoroso riserbo, esteso anche alla possibilità da parte dei giocatori e del coach di interagire con la stampa riguardo qualunque argomento, con il solo Stefano Bossi che si è spinto nei giorni scorsi a pubblicare un post su Instagram riguardante la stagione trascorsa, l’amore per la maglia della sua città e la voglia di ripartire da subito alla riscossa.

Il momento, del resto, è fondamentalmente interlocutorio: la scelta, condivisibile, è quella di non comunicare nulla quando non si ha nulla da comunicare, se non fosse che tale indirizzo tolga completamente il basket cittadino dai radar di social, giornali, TV e web nel momento in cui, raggiunto il picco minimo di gradimento da parte dei tifosi in seguito alla retrocessione, sarebbe forse stato il caso di mostrarsi vicini, presenti, attivi, combattivi e risoluti urlando urbi et orbi la propria voglia di reagire, magari piazzando intanto qualche primo mattoncino di concretezza.

In mancanza di notizie ufficiali, è abbastanza prevedibile che l’ambiente si appigli ad indiscrezioni più o meno attendibili, quasi sempre pilotate ad arte da chi dalla pubblicazione di tali voci ha tutto da guadagnare. E’ così che nelle settimane scorse siano stati fatti i nomi di una serie di possibili nuovi General Manager, quasi sempre italiani, in realtà mai contattati dal club. A quanto pare, il nuovo “uomo forte” della società sarà invece straniero, presumibilmente americano e, a differenza di quanto emerso in un primo momento, dotato di profonda esperienza nel mondo della pallacanestro. L’accordo sarebbe già stato raggiunto, ma per motivi non meglio specificati, ma chiaramente legati alla sua attuale situazione contrattuale, non è ancora possibile annunciarlo ufficialmente, cosa che presumibilmente avverrà dopo la fine del mese.

Il GM non dovrebbe comunque avere responsabilità diretta sul mercato, in particolare quello italiano di A2, che dunque sarà con ogni probabilità nuovamente affidato al coach. A questo proposito, la riconferma di Marco Legovich appare di giorno in giorno più probabile, del resto la panchina biancorossa è l’unica posizione relativamente alla quale non sono mai state fatte illazioni su soluzioni alternative all’allenatore triestino (l’unica variabile residua è legata ad un possibile deciso cambiamento di rotta da parte del nuovo GM, che potrebbe virare verso un cambio radicale di impostazione tecnica). Coach che potrebbe essere affiancato da Daniele Cavaliero, il quale dopo una stagione trascorsa a “studiare” da dirigente potrebbe inaugurare ufficialmente la sua carriera dietro una scrivania. La sua profonda conoscenza dell’ambiente, i suoi contatti, il suo carattere estremamente disponibile e diplomatico da una parte, deciso e determinato dall’altra, potrebbero costituire il valore aggiunto di cui il club in questo momento ha un bisogno vitale.

Intanto, sembra praticamente certo che Trieste dovrà effettivamente ricominciare dalla A2 come sancito dal sacrosanto verdetto del campo. Anche se nulla è stato comunicato in merito, sembra che il famoso “ricorso” (che ricorso in senso stretto non può essere) per cercare di ottenere giustizia nei confronti delle situazioni esterne che secondo CSG hanno in parte determinato il risultato sportivo culminato nella retrocessione, non sia nemmeno stato intentato. Anche in questo caso non è dato sapere i motivi della rinuncia al tentativo, anche se è possibile che lo studio legale milanese al quale la società si è rivolta per una consulenza abbia valutato come “missione impossibile” ottenere giustizia nei termini e nei tempi necessari, e dunque si sia preferito risparmiare denaro ed energie per investirle da subito nel progetto sportivo, sebbene con una partenza ad handicap. E’ necessario precisare, comunque, che il club non ha informato nessuno sull’esito del mandato ai suoi legali, pertanto anche in questo caso si tratta solo di nostre deduzioni logiche basate sull’evidenza dei fatti.

L’altro fronte, emerso negli ultimi giorni, che riferiva di voci su una possibile difficoltà economica di Pistoia, che in caso di vittoria nella serie contro Torino sarebbe stata costretta a rinunciare alla Serie A magari cercando di scambiare i diritti con un’altra società di A2 (con Trieste, dunque, spettatrice interessatissima) sembra sgonfiarsi di ora in ora, dinanzi alla estrema determinazione mostrata dai giocatori del club toscano, avanti 1-0 in finale, ed alla ferma intenzione del club retrocesso quattro anni fa di reperire almeno il budget minimo per provare ad allestire un roster che possa consentire l’iscrizione al massimo campionato: non una smentita dunque, riguardo però ad una voce che non viene nemmeno presa in considerazione. Del resto l’illazione, emersa la scorsa settimana nell’ambiente dei procuratori, era parsa da subito piuttosto aleatoria riguardo alla reale possibilità di Trieste di approfittare della situazione. In ogni caso, non resta che attendere l’esito della sfida con la Torino di Ciani e Schina, dopo il quale emergerà l’incontrovertibile verità.

Da qui a fine mese, pur in assenza ufficiale di un nuovo General Manager, la società rimarrà comunque attiva agendo rigorosamente sotto traccia per evitare di “bruciare” eventuali nomi caldi in ambito dirigenziale e, soprattutto, agonistico sia riguardo alla panchina che al campo. L’impressione è quella che si stia accumulando energia come nei terremoti, per liberarla tutta assieme nel momento in cui verrà comunicato il nome del numero 1 del club, al quale verrà probabilmente affiancato l’annuncio del coach che avrà il compito di tentare di riportare Trieste in alto, magari aggiungendo i primi colpi di mercato. Ci vorrà ancora qualche giorno di pazienza, nella speranza che ciò non allontani definitivamente la squadra dal cuore dei suoi tifosi, che poi andrebbero riconquistati a suon di veri giochi artificiali.