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Sconfitti per vincerla

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“Chi vince festeggia, chi perde spiega…” è una delle frasi che Julio Velasco ama ripetere ma, quando si lascia il campo battuti, non è mai facile nemmeno cercare di spiegare il perchè della sconfitta che, ovviamente, nessuno ama dover giustificare. Attilio Tesser non è uomo che si tira indietro e, anche nei momenti difficili, è capace di analizzare con una sorta di serenità la situazione, cosa che ha fatto puntualmente anche a Fontanafredda, al termine della partita con l’Albinoleffe: ecco le sue dichiarazioni raccolte, assieme a quella del difensore Lorenzo Moretti, da Emilio Ripari, addetto stampa della società alabardata.

“Non è stata una partita strana – dice il tecnico alabardato – le partite vanno giocate sempre con grande concentrazione e spesso e volentieri chi sbaglia meno ha ragione. Siamo andati con merito sul 2-0 a fine primo tempo e nel minuto di recupero abbiamo subìto gol: dire che non dovrebbe succedere è banale, ma dire che può succedere è vero e lì, chiaramente, la gara si è riaperta.
Molto secondo me gira attorno a quel momento come lettura della partita. La ripresa l’abbiamo approcciata bene e abbiamo avuto due occasioni enormi, quella di Vertainen che non ho idea di come si sia potuta alzare sopra la traversa. Loro poi hanno preso la supremazia in mezzo al campo rendendosi pericolosi, ci siamo messi a cinque per contenere meglio le loro folate, caso vuole che con l’uomo a terra su un calcio d’angolo abbiamo preso gol. Poi, per la volontà di andare avanti per vincerla, siamo andati a perdere la partita. Testa di Celeghin e palla respinta sulla linea, capovolgimento di fronte con due errori importanti e loro hanno fatto il terzo, con Rizzo che scivola, si procura una distorsione alla caviglia e rimane a terra. Poi Germano che va morbido sul contrasto, parte il loro contropiede e trovano il gol.  

Siamo passati dal 3-2 per noi salvato sulla linea al loro gol nel giro di trenta secondi: indubbiamente fa male perdere così, anche perché una squadra che vuole essere importante deve cercare di non commettere gli errori che sono stati fatti e che loro sono stati abili nel punire. Analizzeremo gli errori fatti che sono stati importanti, spiace perché pur soffrendo in qualche frangente abbiamo fatto molte cose buone, gestendo bene palla soprattutto nel primo tempo e costruendo diverse azioni belle, pulite, andando avanti meritatamente per come si era sviluppata la gara. 

Ho velocizzato il cambio di Rizzo perché eravamo a un quarto d’ora dalla fine, stavamo vincendo e loro avevano appena avuto un’occasione molto importante per pareggiare. Non bisogna aspettare che succedano le cose per cambiare: ho cercato di puntellare la difesa, in attacco avevo messo El Azrak che è un giocatore offensivo e veloce per ripartire, chi ha chiesto il cambio l’aveva chiesto anche per questioni di condizione come ad esempio Vertainen, che da sei mesi non giocava una partita con minutaggio importante. A Trento era stato più facile perché si giocava da una parte sola. Oggi, pur avendo fatto molto bene, era una gara dove si dovevano fare anche corse di rilievo su tutte e due le fasi. Stavo poi per inserire Fofana per aver maggior palleggio e copertura ma, con Vallocchia a terra, è arrivato il gol su calcio piazzato: a quel punto ho inserito Gündüz che poteva dare più propensione offensiva”. 

Lorenzo Moretti

“L’avevamo indirizzata bene col due a zero – commenta Lorenzo Moretti – ma subito è arrivato questo gol e ci ha sicuramente un po’ penalizzato. Siamo però rientrati nel secondo tempo convinti di portarla a casa, abbiamo subìto qualcosa ma reggendo bene e creando anche occasioni pericolose per fare il terzo, poi la rete su calcio d’angolo li ha rimessi in parità. Abbiamo provato di tutto per portarla a casa, Celeghin su calcio d’angolo ha trovato un salvataggio sulla linea e sulla ripartenza che ne è nata abbiamo incassato il gol del sorpasso, un vero peccato. Rivedremo sicuramente col mister cosa non è andato bene perché di certo qualcosa che non è andato c’è stato. 
Loro nella ripresa hanno alzato il baricentro e attaccavano, ma pur soffrendo in alcuni momenti ci stavamo difendendo bene, ripartendo con pericolosità. Il pari a dieci minuti dalla fine è stato sicuramente un colpo forte ma siamo tornati subito in avanti con quell’enorme occasione per ritrovare il vantaggio, dal nostro gol quasi fatto è invece arrivata la loro ripartenza vincente. Questi erano sicuramente punti che volevamo fare ma questa sconfitta non deve cancellare quanto di buono fatto finora. Non ci deve buttar giù, ma darci la forza per ripartire da Vercelli con l’obiettivo di vincerla. Altre volte abbiamo rimontato noi, stavolta è purtroppo successo il contrario, ma siamo un gruppo forte e sono sicuro che impareremo dagli errori commessi per cercare di ottenere il massimo dalle partite che ci aspettano di qui in avanti”. 

Credit by Emilio Ripari – Ufficio Stampa Triestina Calcio 1918