RENATE-TRIESTINA 1-4
MARCATORI: pt 25′ Silva, 27′ Crimi, 28′ Pezzella; st 23′ Masi, 43′ Adorante.
RENATE: Drago, Ermacora, Silva, Angeli (st 35′ Saporetti), Possenti, Baldassin, Esposito, Squizzato (st 35′ Marano), Malotti, Nepi (pt 33′ Artistico), Anastasia. All. Dossena.
TRIESTINA:Matosevic, Germano, Masi, Piacentini, Ciofani, Crimi, Celeghin, Tessiore (st 7′ Felici), Pezzella (st 7′ Tavernelli), Paganini, Mbakogu (st 41′ Adorante). All. Gentilini.
ARBITRO: Fiero di Pistoia
NOTE. Ammoniti Angeli, Pezzella, Masi, Piacentini, Ermacora
Forse, ci vorrebbe un pizzicotto. Già per capire se una vittoria del genere c’è stata proprio o se la partita con il Renate dobbiamo ancora giocarla…. E invece, è tutto vero: una Triestina che cresce ancora, che corre per novanata minuti, che azzanna gli avversari e trova, finalmente, anche i gol. Ma non solo, che reagisce immediatamente ad un improvviso, quanto fortuito, passivo e prende, sulla spinta, il ritmo per ribaltare la situazione. Poi diventa anche sorniona quando deve sopportare il ritorno degli avversari, peraltro mai pericolosi per l’applicazione perfetta dei difensori alabardati, e trova il modo di metterne dentro altri due. Che pomeriggio, quello di Meda, davvero la miglior pagina scritta in questa stagione che arriva in una progressione di miglioramenti, macchiata solo dalla non prestazione di Mantova che, a questo punto, possiamo anche dimenticare.
Non cambia il modulo Gentilini, sempre fedele al suo credo calcistico che, nei recenti impegni ha corroborato la classifica, ma cambia qualche protagonista, anche pensando al prossimo vicino impegno con il Vicenza. Ciofani prende la fascia sinistra dando fiato al giovane Rocchetti mentre Crimi si affianca a Celeghin e pezzella si sistema al centro del terzetto che supporta il rientrante Mbakogu.
Triestina con la divisa bianca e banda centrale rossa che ha caratterizzato le ultime trasferte, Matosevic sceglie il “total red” mentre indossa la sua classica divisa nerazzurra la squadra di casa.
Parte subito forte la formazione di Gentilini, come ci ha abituato nelle ultime uscite, ed il Renate va abbastanza in confusione: gli alabardati mordono letteralmente le caviglie ai giocatori di casa che fanno fatica a trovare trame accettabili e cominciano a cercare con una certa insistenza l’area avversaria. Pezzella (nell’immagine di apertura) offre il primo spunto con un cross su cui Celeghin non arriva per qualche centimetro alla conclusione di testa. Triestina molto decisa, conquista una lunga serie di rimesse laterali ed infine il corner che Pezzella va a battere: palla allontanata dai nerazzurri di casa davanti a Tessiore che spara un destro che va di niente oltre alla traversa. Insistono gli alabardati che conquistano ancora un corner e sullo spiovente è Celeghin che colpisce di testa: Drago sarebbe fuori causa ma c’è Esposito sulla riga biqanca che riesce ad allontanare. Ci prova anche Paganini che, su spiovente di Germano, sormonta Angeli e di testa mette però fuori. Sembrerebbe maturo il momento per la Triestina ed invece, come spesso il calcio punisce chi non concretizza, arriva l’imprevisto. Matosevic non controlla un innocuo retropassaggio e concede il calcio dalla bandierina ai padroni di casa: palla che scende poco via dalla linea dell’area piccola dove Silva colpisce di tacco e infila verso il palo lontano.
Triestina asssurdamente in svantaggio, ma è anche la scossa che scuote una Triestina che fino a quel momento aveva fatto la partita.
Non passano nemmeno sessanta secondi e la situazione si rimette a posto perchè Pezzella addomestica in mezzo all’area un pallone che arriva dalla trequarti, salta in un fazzoletto due avversari e, di sinistro, mette la palla verso la rete fuori dalla portata di Drago. Arriva in volata Crimi che deve solo accompagnare, quasi come aveva fatto con la pro Patria, il pallone a bersaglio. Ci si aspetta un rilassamento ma lo scatenato Pezzella , ben lanciato da Crimi, entra in area dalla destra e brucia Drago sull’uscita. Partita ribaltata in due minuti, la Triestina passa a condurre meritatamente per quanto fatto vedere: alabardati non paghi, continuano ad avanzare: Angeli, già ammonto, che commette un fallo di mano volontario, viene graziato dal direttore di gara mentre Pezzella sembra voler sfogare in partita tutto quello che ha dovuto trattenere nel periodo di infortunio: il centrocampista è attivissimo, serve a Mbakogu un pallone che la punta indirizza verso un Drago ben piazzato, poi si mette in proprio e prova un destro a giro che esce di pochissimo solo perchè la traiettoria viene deviata.
Davvero entusiasmante la squadsra di Gentilini nella prima parte di gara, ancor di più per aver assorbito la botta dello svantaggio e trovato in poiche battute la forza per portarsi addirittura in vantaggio.
Al rientro in campo cambia l’atteggiamento del Renate che si catapulta subito verso l’area alabardata costringendo ad un duro lavoro i difensori triestini: arriva anche l’occasione d’oro per il pari quando Baldassin entra dal fondo e mette sul piede di Anastasia che, con la porta davanti, gira debolmente di prima intenzione e permette a Malosevic l’intervento a terra.
Gentilini manda in campo Tavernelli e Felici per Pezzella e Tessiore che hanno corso tantissimo: i padroni di casa sono pressanti e la Triestina è costretta a difendersi con un certo affanno. Ciofani s’infortuna sostituito da Malomo che va a destra mentre Germano cambia fascia, ed anche Crimi lascia il posto a Lollo. Nel momento difficile, ecco il lampo. E’ il Renate, su un’incursione alabardata, a mandare sul fondo: Tavernelli batte dalla bandierina, il pallone balla nell’area piccola e schizza verso l’esterno dove c’è ben appostato Masi che di forza infila il pallone vicino al palo opposto. Che partita incredibile degli alabardati che non finisce, però.
Il Renate va avanti a testa bassa, ha una possibilità con Anastasia che spara sull’esterno della rete, la Triestina continua a difendersi con grinta e determinazione e, quando mancano un paio di minuti al novantesimo, arriva ancora l’azione di rimessa alabardata con Felici che allunga verso l’area e con un difensore che devia la traiettoria sulla quale rinviene Adorante, appena entrato, che anticipa Silva, si aggiusta palla e infila Drago in uscita sul palo vicino.
C’è il recupero da far trascorrere prima di festeggiare un successo che, per consistenza, non si vedeva proprio da un bel pezzo, prima di mettersi comodi, per una volta, ad attendere i risultati delle altre avversarie dirette che, con questa alabarda, i conti dovranno farli fino in fondo.