Acchiappato per i capelli il pareggio contro l’Albinoleffe, c’è poco tempo per pensare a quel che poteva essere e che, per fortuna, non c’è stato: un’altra sconfitta avrebbe davvero fatto precipitare nel definitivo disamoramento anche i tifosi più convinti e incrollabili.
Il campionato impone di tornare in campo praticamente subito e lontano da casa, a Busto Arsizio.
Apriamo una parentesi: lontano dallerba del Rocco, forse i giocatori alabardati riusciranno a giocare meglio. La situazione del manto erboso è disastrosa, con zolle che saltano ora in tutte le parti del campo mettendo in pericolo i giocatori come si è visto durante la partita di mercoledì con passaggi sbagliati, tiri improbabili e scarpini che s’infilavano nell’erba restando intrappolati.
Altro che maledizione tirata ogni tanto in ballo: dopo il concertone che ha dato il via allo scempio (c’ erano i Maneskin….) sembrava che i lavori fossero andati bene ma, dopo i due successivi concerti (Ultimo e Pezzali) la situazione sembra peggiorata. A questo punto ci si deve chiedere sulla competenza di chi ha fatto le lavorazioni perchè sembra davvero incredibile che, con il tempo necessario, non si sia stati in grado di sistemare il prato e farlo restare integro, considerato che ci si gioca sopra mediamente una sola partita ogni quindici giorni. Non che la squadra vada male per questo, ma certamente il fatto non aiuta. Il famoso proverbio che parla dell’erba del vicino con quel che segue, dalle nostre parti trova perfetta conferma, perlomeno fin quando non si troverà il prossimo “mago” in grado di mettere le cose a posto. Intanto, non è che il tutto costi pochissimo…
Torniamo alla squadra: Clotet cerca di mettere una pezza alle cose che non funzionano: ha iniziato dalla difesa dove ha inserito Bianconi che, fin che non è stato colpito dai crampi ha fatto bene: con Frare dovrebbe essere la coppia titolare anche in futuro. Resta da risolvere il nodo delle fasce dove Germano e Bijleveld cercano di spingere ma non sempre ci riescono. Con la ritrovata disponibilità di Voca ci sarà qualche soluzione in più a centrocampo ma, nel contempo, almeno per questa prossima partita, probabilmente non ci sarà Vallocchia (caviglia girata, sembra, forse proprio per il terreno). E’ un reparto che funziona abbastanza in fase di contenimento, non altrettanto in costruzione, legata alle iniziative dei singoli più che a un discorso corale.
Clotet ha scelto il terquartista dietro le due punte: ci prova con Kiyine, molto tecnico sicuramente ma non un guerriero da Serie C, un po’ come D’Urso che, però, sembra più a suo agio anche in questa categoria per far valere le sue doti tecniche se, naturalmente, è sorretto dalla forma. L’alternativa la potrebbe assicurare El Azrak, anche se con diversa impostazione.
Il cruccio è l’attacco: Olivieri ha portato movimento e si propone al meglio anche nei tentativi verso la porta, Krollis fa molta fatica, Vertainen sembra ormai etichettato come il subentrante che può risolvere. Altro non c’è: Attys nella versione attuale incide poco, Vicario ci si chiede se sia veramente in panchina, un po’ come capita per Tonetto, Thordarson, Jonnson che fanno apparizioni che non lasciano il segno.
Poco si saprà, anche stavolta, sui primi undici che scenderanno in campo contro i bustocchi: la sensazione è che l’allenatore riproponga gli stessi che hanno iniziato mercoledì, confidando in un nuovo passo avanti del collettivo verso quello che è l’attuale obiettivo, cioè resistere, accorciare il distacco da chi precede, arrivare a gennaio per portare le “riparazioni” necessarie.
Ma, vien da chiedersi, visto il modo di operare della società, ci sarà un mercato di gennaio?
Intanto, a Busto Arsizio si gioca alle 17.30 della domenica e a dirigere l’incontro sarà il pratese Mazzoni.
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