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Per riprendere la marcia

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Musica e sport, un binomio inossidabile, due cose che, fino a poco tempo fa, andavano perfettamente d’accordo: la prima ad allietare o, spesso, consolare gli animi, la seconda a far esplodere la passione o, come succede, a farla precipitare sotto i tacchi. E il mutuo soccorso continua imperterrito più o meno dappertutto ma non a Trieste. Già, perchè ormai è diventato un vero e proprio conflitto: la vicenda dell’erba del “Rocco”, calpestata dai fans musicofili (non ha importanza se dei Maneskin, piuttosto che Ultimo o Pezzali) è diventata quasi più dirimente della prossima ovovia, il che è tutto dire.
L’ufficializzazione dei concerti previsti in giugno allo stadio “Rocco” non può che far discutere perchè, se il risultato è quello appena visto, l’idea che la Triestina, se dovesse essere ancora in lizza per qualcosa, per giocare dovrebbe andare fuori città si fa sempre più solida.
In effetti, il futuro non è che si prevede con certezza, quindi – si sarà detto qualcuno – intanto andiamo avanti.
La vicenda resta complicata: primo perchè non vengono fuori chiaramente i colpevoli ma i coinvolti cercano di rigirarsi le colpe confidando che prima o dopo tutti dimenticheranno. Secondo perchè se uno stadio al giorno d’oggi serve per ospitare anche eventi musicali, questo non deve ignorare che quell’impianto è stato fatto principalmente per lo sport e come tale debba essere preservato. Terzo, perchè ci sono sicuramente alternative per ospitare i concerti altrettanto valide ma che nessuno vuol prendere in considerazione perchè si sentirebbe sminuito nel potere. Quinto, da non sottovalutare, nella “querelle” sono impegnate persone e funzioni che hanno dimostrato piuttosto chiaramente le loro incapacità professionali. E se volete, si può andare avanti pensando che a San Siro i concerti si fanno e poi si gioca, ma evidentemente chi deve prendersi cura della situazione ha i mezzi giusti e le competenze per rimettere poi le cose a posto.

Volete proposte di soluzioni, a parte risanare l’erba del Rocco, compito molto specifico per il quale, se si arriverà a buon fine, sarebbe anche bello sapere cosa esattamente non sia andato nell’intervento post-Maneskin e quanto sia costato rimettere le cose a posto?
La prima cosa che viene in mente è perchè il “Grezar” non possa, per esempio, ospitare i concerti, posto che dello stato dell’erba non sembra fregarsene nessuno. Possiamo immaginare che, magari, non ci sia l’autorizzazione per ospitare pubblico? Non ci stupirebbe, ma se così fosse ci domanderemmo a cosa sia servito costruire tribune e gradinate che, peraltro, non vengono praticamente manutenzionate. “Grezar” off-limits? Per certi cantanti, Piazza Unità ed il suo contesto sarebbero più che sufficienti, altrimenti, perchè non inventare una nuova “location” nell’area del porto nuovo…

Argomento che prende, indubbiamente, ma per ora chi ci ha rimesso è indubbiamente la Triestina che non potrà giocare – non certo per colpe sue – sul suo impianto di casa. Ma la quinta di campionato in trasferta era comunque prevista, per giunta seconda consecutiva in terra lombarda. Dopo Crema ed il suo infausto esito, tocca a Busto Arsizio, patria di qulla Pro Patria che in tempi remoti si distingueva immediatamente per la sua maglia a strisce orizzontali che non aveva simili. Ora il “marketing” sportivo prevede altre fogge per le divise, quindi… modernizziamoci e non pensiamo alle antiche battaglie che contrapposero le due squadre anche a livello della massima serie.

La squadra di tesser è alla ricerca di una sua identità più marcata, va ancora a corrente alternata come hanno dimostrato le ultime partite tanto da non far capire ancora se lo spirito è quello del primo tempo con la Pro Vercelli, piuttosto che quello con la Pergolettese. Probabilmente, una via di mezzo, per il momento, con un buon numero di cose buone che, tuttavia, si fanno dimenticare per qualche banale errore.

Se i “contro” sono stati più volte enumerati e, peraltro, puntualmente sottolineati dall’allenatore Attilio tesser che non ha mai accampato scuse, i “pro” sembrano, malgrado tutto, prender più consistenza nel tempo. Per la trasferta di domenica, non si può dimenticare i pochi giorni di preparazione visti gli spostamenti e vista anche l’impossibilità di dedicare il giusto tempo al recupero. Ma, quando c’è di mezzo il calendario, anche le squadre avversarie hanno quasi gli stessi problemi, pur se per la Triestina c’erano due trasferte ravvicinate, cosa che gli alabardati, in qualche modo, recupereranno nel girone di ritorno giocando due volte in casa, anche se non in pochi giorni come stavolta.

Dopo la sconfitta di Crema, inutile sottolineare che ci si aspetta una prova più consistente degli alabardati: la Pro Patria di questi tempi non sembra certo una corazzata: ha perso con il Giana Erminio e l’Albinoleffe, pareggiato in casa con l’Arzignano e vinto in trasferta con il Novara, tutte avversarie della parte bassa della graduatoria. La squadra di Riccardo Colobo ha nel due d’attacco Castelli-Stanzani forse gli uomini migliori ma, tutto sommato, anche una difesa non certo impenetrabile.

Ecco, è forse il fronte d’attacco degli alabardati il reparto che si vorrebbe veder ancora più efficace, senza dimenticare che parte delle possibilità degli avanti è legata a doppio filo con le capacità dei centrocampisti di creare palloni giocabili.
Si arriva quindi alla scelta dei protagonisti: Tesser ha l’imbarazzo della scelta perchè sono tutti disponibili, compresi gli acciaccati Malomo e Germano cui, magari, potrebbe essr concesso un po’ di riposo. L’idea, comunque, è che davanti a Matosevic facciano coppia Struna e Malomo con Moretti pronto ad ogni evenienza. Sulle fasce Pavlev è in crescita, Anzolin potrebbe rientrare. A centrocampo, Correia perno arretrato con ai fianchi Germano e Vallocchia sembra la scelta più naturale per l’allenatore che, tuttavia, ha Pierobon, Celeghin e Fofana come alternative interessanti. D’Urso dietro alle punte Lescano, sicuramente, e Redan molto probabilmente, dovrebbero completare l’assetto.
Si gioca domenica, attenzione, a partire dalle 14, agli ordini dell’arbitro Maccarini di Arezzo.

IL PROGRAMMA
Alessandria-Lumezzane (14.00)
Fiorenzuola-Trento (14.00)
Novara-Giana Erminio (14.00)
Pro Patria-Triestina (14.00)
Vicenza-Pergolettese (16.15)
Legnago-Renate (18.30)
Mantova-Albinoleffe (18.30)
Padova-Virtus Verona (18.30)
Pro Sesto-Arzignano (18.30)
Atalanta U23-Pro Vercelli (20.45)

LA CLASSIFICA
Virtus Verona, Mantova, Padova punti 10;
Vicenza, Trento, Renate 8;
Pergolettese 7;
Triestina, Lumezzane 6;
Pro Vercelli 5;
Legnago, Albinoleffe, Pro Patria, Arzignano, Atalanta U23, Pro Sesto 4;
Giana Erminio, Fiorenzuola 3;
Alessandria, Novara 1.

PROSSIMO TURNO (30/9)
Alessandria-Pro Sesto (29/9; 20.45)
Pergolettese-Pro Patria  (29/9; 20.45)
Triestina-Mantova(29/9; 20.45)
Virtus Verona-Novara (29/9; 20.45)
Albinoleffe-Legnago (16.15)
Giana Erminio-Arzignano (18.30)
Pro Vercelli-Fiorenzuola (18.30)
Trento-Padova (18.30)
Vicenza-Atalanta U23 (20.45)
Lumezzane-Renate (1/10; 18.30)