Archiviata la prima parte di pre season, quella della conoscenza reciproca, dei “sono contento di essere qui”, dei primi scrimmage e degli umidi tornei estivi, per la A2 di basket è la volta degli impegni ufficiali, quelli che porteranno in un paio di settimane all’esordio in campionato. E’ tempo di Supercoppa, impegno che tutti snobbano definendolo un obiettivo secondario, utile soprattutto ad affinare l’intesa, ma che certamente nessuno vorrà lasciare nelle mani dei più agguerriti avversari, anche per stabilire da subito i rapporti di forza. Trieste questo trofeo lo vinse proprio l’anno della promozione nel 2017, e dunque la coppa “a serpentina” da queste parti ha un valore anche per la cabala. E comunque, in questa prima fase i nomi delle avversarie sono di per sé stesso garanzia di battaglia.
Ma andiamo con ordine: la formula è basata su 8 gironi di qualificazione da tre squadre ciascuno, con raggruppamenti georeferenziati. E’ per questo che Trieste si ritrova nel Girone E con le vicine Cividale ed Udine, con partite di sola andata, una in trasferta ed una in casa per ognuna delle partecipanti. Le prime di ogni girone saranno qualificate per i quarti di finale, che si disputeranno il 19 settembre in una partita secca in casa della meglio classificata, mentre le final four si disputeranno a Montecatini il weekend successivo, sabato 23 e domenica 24 settembre.
Il programma del girone Friulano-Giuliano è stato inaugurato dalla sfida del Carnera fra APU e Gesteco, con la netta affermazione della squadra di casa guidata da Vertemati. Ottime le partite di Jason Clark e Matteo Da Ros per Udine, ben supportati da un Ikangi che in difesa ha annullato l’unico terminale veramente credibile a disposizione dei ducali di Pillastrini, Lucio Redivo. Poco incisivo ed apparso un po’ in ritardo di forma l’altro ex triestino Marcos Delia.
La seconda giornata vede l’esordio dei biancorossi di coach Jamion Christian, con la grande novità dell’intero roster a disposizione del coach per la prima volta da metà agosto. E’ rientrato nei ranghi Stefano Bossi, che finora non era ancora mai sceso in campo se non per allenamenti differenziati (ma ormai totalmente integrato nel gruppo), ed è arrivato da qualche giorno a Trieste anche Justin Reyes, giunto dodicesimo ai Mondiali in estremo oriente con la sua Portorico senza mai trovare troppo spazio nelle rotazioni. Il secondo straniero scelto da Michael Arcieri (ma probabilmente primo nelle intenzioni) arriva presumibilmente in ottimo stato di forma, anche se il suo percorso di integrazione nei giochi della squadra -definito innovativo e “di rottura” da gran parte dei suoi compagni- è appena iniziato e dunque richiederà un po’ di tempo e di pazienza. Reyes sarà comunque a disposizione per la Supercoppa, ed è abbastanza probabile che il suo impiego sia piuttosto limitato mercoledì per crescere già venerdì nel secondo impegno in casa contro Udine.
Le due partite di questa settimana rivestono particolare importanza perché consentiranno al coaching team di testare in modo sempre più automatizzato le soluzioni difensive e la filosofia cestistica che Christian vorrebbe portare al di qua dell’Atlantico. Sarà la seconda partita in pochi giorni fra le due squadre, che però presenteranno ranghi ben più completi e rotazioni profondamente diverse rispetto all’occasione precedente. Quella allestita da Micalich e Pillastrini -che si è riservata per il momento la possibilità di spendere un visto per gli stranieri- è una squadra intrigante, costruita attorno a qualche giocatore esperto (Lucio Redivo ed il figlio dello “scugnizzo per sempre” Giacomo Dell’Agnello, erede, per l’appunto, di Sandro con Martino Mastellari fra gli esterni) e con numerosi giovani promettenti dotati di grande faccia tosta come Marangon, Mian ed i centri Furin e Berti. In regia, accanto a Redivo, spicca un altro giovane di buone speranze, il ventiquattrenne Eugenio Rota: appare però evidente come il maggiore tasso tecnico, la maggiore fisicità e la maggiore esperienza dei biancorossi triestini in ognuno dei ruoli renda impari il confronto sulla carta, anche se fermarsi a tali aspetti potrebbe rivelarsi un errore fatale. A Cividale, infatti, la squadra triestina potrà toccare con mano il clima infuocato che incontrerà in ognuna delle palestre medio piccole che suo malgrado dovrà visitare durante la stagione: il fatto di essere una nobile decaduta che non fa mistero delle sue ambizioni, i giocatori affermati che costituiscono gran parte del suo roster, i favori del pronostico renderanno la Pallacanestro Trieste una preda ambita ovunque, uno scalpo da cacciare con energie supplementari da parte di giocatori e pubblico. Un clima da corrida in campo ed attorno ad esso di cui la finale del Memorial Bortoluzzi a Lignano ha costituito solo un pallido preludio, una piccola avvisaglia. Sarà necessario dar fondo a tutta l’esperienza ed il sangue freddo di cui la squadra triestina è ampiamente dotata per spegnere sul nascere ogni velleità, il coraggio, le speranze di recupero degli avversari e dell’ambiente cercando di mettere il risultato al sicuro più in fretta possibile senza cadere nella tentazione di indulgere in atteggiamenti di sufficienza o ostentata superiorità, anche perché in un campionato che vede al via alcune temibilissime concorrenti, eventuali passi falsi contro squadre teoricamente di fascia nettamente inferiore potrebbero rivelarsi decisivi.
Ma il test è importante, naturalmente, anche perché quando si tratta di campanile nessuno ci sta a perdere. Contro Cividale la sfida è praticamente inedita (unico precedente in epoca moderna, per l’appunto, a Lignano), mentre quello con Udine è un grande classico con mille episodi da raccontare che risalgono ai primi anni ’70 per proseguire a più riprese nei decenni successivi: è in ballo una supremazia regionale che ha valore soprattutto per il pubblico, anche se è palese come sia Pedone che Micalich (patron di Udine e Cividale) non vorranno in nessun modo rivestire un ruolo subordinato rispetto a Trieste. E’ sperabile che proprietà e coach si rendano velocemente conto della particolarità di queste partite, lontane anni luce da qualsiasi rivalità che possa far parte del loro bagaglio culturale, anche perché al di là di sterili rapporti di forza nell’ambito di una regione decentrata, vincere due derby in pre season potrebbe dare un boost deciso ad una campagna abbonamenti accolta meno che tiepidamente anche dai tifosi di lunga data.
Palla a due fissata al Palagesteco di Cividale mercoledì 13 settembre alle ore 20.00 (sono ancora numerosi i biglietti a disposizione dei tifosi triestini acquistabili su Vivaticket) e venerdì 15 settembre alle 20.30 al Palatrieste per il primo incrocio ufficiale con Udine dopo cinque anni: biglietto gratuito a disposizione degli abbonati, che possono acquistare un ulteriore biglietto scontato a 5€ nel loro stesso settore, botteghini aperti per tutti gli altri, con modalità di acquisto ben illustrate sul sito della società.