Spesso cadono a pezzi, oppure vengono chiuse d’improvviso e non si sa quando verranno riaperte. Poi ci sono quelle iniziate e mai finite, spesso la pioggia attraversa i tetti e le gocce arrivano suil parquet. Lo sport triestino, per andare avanti, è costretto a “occupare” quelle scolastiche dove non ci potrebbero essere gli spettatori. Insomma il problema esiste ed è, come sembra, quasi irrisolvibile e non entriamo nemmeno a scoprire come funzioni la gestione. Sull’argomento il riferimento è il Comune: Walter Rusich, dirigente sportivo, si rivolge allora direttamente al Sindaco con la lettera che pubblichiamo.
Oggetto: Palestre e dintorni
Gentile sig. Sindaco Roberto Dipiazza
In autunno 2012 sono stato eletto presidente dell’allora Comitato provinciale di Trieste della Federazione Italiana Pallavolo.
A partire dal 2012 più e più volte ho cercato un contatto con le amministrazioni in carica al tempo ma ho solo trovato compassione e sorrisi di circostanza.
Purtroppo la situazione dal 2016 è peggiorata e a fronte di svariate richieste di incontri con lei e con l’allora assessore allo sport non ho avuto nessun riscontro. Né compassione né sorrisi di circostanza: solo il nulla. Pazienza.
Tuttavia ad oggi la pazienza e la sopportazione di chi fruisce degli impianti sportivi di competenza del Comune dell’EDR stanno arrivando al limite.
Appare evidente che all’interno dell’apparato comunale qualcosa non sta funzionando, poiché troppe e tante sono le lacune nella gestione degli immobili denominati palestre.
Con una buona e semplice programmazione finalizzata a prevedere una manutenzione ORDINARIA oltre che con la realizzazione (peraltro prevista) di nuovi impianti non saremmo all’attuale situazione di collasso.
Collasso ?? Sì collasso! Alcuni macro esempi: palestre San Giovanni, palestra Caprin, palaChiarbola, palestra Cobolli … e mi creda tante ma tante altre strutture.
I dirigenti sportivi ed in genere tutti gli addetti ai lavori non capiscono e continuano a non capire il disinteresse totale di questa amministrazione a lavorare per il bene dei nostri giovani.
Già .. i nostri giovani. Sono quelli che fanno sacrifici importanti per dar vita alle loro passioni e ai loro sogni. Dopo due anni di pandemia vogliamo ancora vederli a trascorrere il tempo libero dipendenti da un telefono, un computer, la tv o peggio ancora?
Personalmente le dico di no perché sono convinto dell’alta valenza sociale dello sport, fondamentale per il mantenimento della salute e del benessere.
Poi , veda lei.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e colgo l’occasione per porgere distinti saluti.
Walter Rusich
Dirigente sportivo —
Walter Rusich