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Ombre rosse

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TRIESTINA-CALDIERO TERME 0-1
MARCATORE: pt 1′ Marras.
TRIESTINA: Roos, Germano (st 26′ Ballarini), Struna, Rizzo, Vallocchia (st 36′ Pavlev), Braima, Voca, El Azrak, Correia, D’Urso, Vertainen (st 14′ Krollis). All. Santoni
CALDIERO TERME: Giacomel, Mazzolo, Molnar, Baldani, Pelamatti (st 41′ Gobetti), Marras (st 41′ Florio), Mondini (st 28′ Filiciotto), Gattoni, Fasan, Cazzadori (st 20′ Furini), Zerbato (st 28′ Gecchele). All. Soave
ARBITRO: Cerbasi di Arezzo.
NOTE. Ammoniti: Germano, Vallocchia, Braima, Pavlev, Mazzolo. 

Toccare il fondo dopo appena tre partite non è male per una squadra che, a detta deli suoi vertici, vuole combattere per salire di categoria. Contro la seconda neopromossa di seguito arriva la seconda sconfitta di seguito, per giunta con le stesse caratteristiche della prima: ripartenza degli avversari, clamorosi buchi in una difesa di ombre, conclusione che non lascia scampo. Se nella precedente occasione erano trascorsi quattro minuti, stavolta gli alabardati si migliorano perchè, dal fischio d’inizio, erano passati appena 46 secondi. Incredibile.

Come è abbastanza superfluo cercare attenuanti ricordando le assenze, appena mascherate da qualche rientro e presenza in panchina quasi per onor di firma: in ballo bisogna piuttosto tirare la incomprensibile campagna acquisti della società che non interviene dove chiedeva l’allenatore, finisce per trattenere per necessità giocatori che pensavano già di andarsene, non nriesce a costruire una rosa credibile nelle varie posizioni. ne viene fuori un mezzo pateracchio con che culmina con l’allontanamento del direttore sportivo che suona molto come regolamento di conti al vertice, nello stile già visto con Tesser.

Ma tutto questo non può giustificare la sconfitta con il Caldiero Terme, bravo a sfruttare quella prima occasione e poi, da brava neopromossa, capace di far muro alle iniziative alabardate per buoni novantacinque minuti successivi. Imperdonabile che una squadra come la Triestina non riesce, per la seconda volta consecutiva, a riequilibrare la situazione: stavolta, per la verità, per un tempo, dopo il gol subito, la squadra ha decisamente giocato creando tanto ma senza mai portare a buon termine le occasioni.
Rammarico per la traversa di El Azrak, per l’occasione di D’Urso, per un rigore clamorosamente non visto, ma non basta per far dimenticare un secondo tempo davvero triste e progressivamente a spegnersi perchè, evidentemente, anche sul piano fisico la squadra non è proprio al meglio.

Contestazione aperta, inutile far finta di niente e tra una settimana arriverà un’altra partita casalinga, quella contro l’Atalanta U23: qualcosa dovrà cambiare, altrimenti c’è poco da stare allegri.

Divise tradizionali per le due squadre, due recuperi, Struna e Braima, subito in campo mentre in panchina ci sono inaspettatamente Frare e Ballarini ma non Olivieri.

Calcio d’inizio della Triestina che manda palla in avanti, la intercetta il capitano del Caldiero Zerbato, che parte indisturbato in verticale e, alla trequarti, la mette in corridoio per Marras che, dai venti metri, spara il destro che conclude la corsa poco sotto il sette. In tutto ciò, nessun alabardato a contrastare.
L’incubo continua perchè dopo due minuti gli ospiti vanno vicino al raddoppio con un incornata di Molnar su cui Roos compie davvero un miracolo di reattività e, qualche minuto più tardi, ancora in ripartenza non ostacolata, Fasan lancia Zerbato che spreca malamente sull’esterno rete il diagonale davanti a Roos.
Finalmente la Triestina si desta: sfortunata quando El Azrak su punizione centra la traversa, insidiosa quando Giacomel va a respingere la deviazione di testa di Vertainen innescato da D’Urso che sembra incontenibile per i difensori veneti, imprecisa quando, a conclusione della più bella azione del tempo, El Azrak mette in area sul netto D’Urso che di destro non trova potenza e angolazione per superare l’intervento del portiere.   

Si grida al rigore per un mezzo atterramento di Vertainen, si urla più giustamente per l’evidente, ma non per l’arbitro, braccio di un difensore veneto che stoppa una conclusione di Voca. D’Urso prosegue le sue serpentine e i suoi cross al centro con Giacomel che deve intervenire per toglierne uno dalla porta, prima di ripetersi alla grande su un siluro dal limite di Voca

Ci si aspetta uguale foga nella ripresa: sembra ben avviata la faccenda con un’incornata di Vertainen su assist di El Azrak e più avanti con un sinistro dal limite di Correia che si alza però sotto la traversa e con un tentativo da quasi metà campo di El Azrak che recupera un rilancio di Giacomel e calcia a rete con il portiere lontano dai pali: palla che esce nemmeno di tanto.

Pian piano gli alabardati si spengono: ancora qualche occasione ma sempre meno nitida mentre il Caldiero resiste nel fortino e mette a segno il colpaccio.

Ombre minacciose sulla Triestina: non sarà una settimana facile in casa alabardata.