Triestina-Vicenza: 2-0 (55′ Olivieri, r. (T), 84′ Olivieri (T))
Triestina: Roos, Germano, Struna (65′ Bianconi), Frare, Tonetto, Braima, Correia, Vallocchia, D’Urso (65′ Voca), Olivieri, Vertainen. All. Tesser
Vicenza: Confente, Cuomo, Leverbe, Sandon, De Col (62′ Della Latta) Carraro, Zonta (77′ Capone), Costa (84’Greco), Della Morte, Rauti (62′ Rolfini), Morra (77′ Zamparo). All. Vecchi
Arbitro: Diop di Treviglio. Assistenti: Landoni di Trento e Maccorin di Pordenone
Note: giornata invernale caratterizzata dalla forte bora, spettatori circa 4000, con curva ospite gremita da 1800 tifosi vicentini. Terreno apparso in ottime condizioni.
E’ davvero iniziato un nuovo campionato per la Triestina, un campionato la cui linea logica si era interrotta nel gennaio di quest’anno. E non è, naturalmente, solo una questione di risultati, un pareggio che sta stretto ed una clamorosa quanto meritata vittoria contro le prime due della classe, arrivati proprio quando tutto lasciava presagire due settimane di passione con la Triestina, ultima e derelitta, ad affacciarsi verso la fine del girone d’andata come inevitabile vittima sacrificale. Al contrario, ad uno spettatore che fosse arrivato al Rocco ad assistere a questo derby tanto polare fuori quanto infuocato in campo, non potrebbe nemmeno balenare il dubbio che quella a cui sta assistendo fra refoli di bora ed oggetti vaganti trasportati dal vento sia una sfida impari fra due squadre separate da 33 punti in classifica. Il morale portato in dote dal prestigioso pareggio strappato all’Euganeo una settimana fa viene scaricato con fragore a terra nella sfida contro il Lane, al termine del quale la Triestina interrompe una striscia senza vittorie che durava addirittura da 16 giornate e tre mesi e mezzo di tristezza. Un risultato, c’è da dirlo, che gli alabardati conquistano con assoluto merito, per la qualità dell’impostazione della partita, dell’esecuzione, della capacità, finalmente, di concretizzare le ancora poche occasioni da goal create. Ma anche, anzi soprattutto, per la determinazione, la convinzione messa in ogni contrasto, la capacità di esaltare i punti di forza e mascherare per quanto possibile i difetti, la consapevolezza, in ultima analisi, di poter competere ad alti livelli anche in questo campionato e con questi uomini a disposizione. Aggiungiamoci che, forse per la prima volta in questa stagione, gli elementi a maggior caratura tecnica, quelli chiamati per fare la differenza ma, per un motivo o per l’altro, fino ad oggi naufragati con la squadra nel peggior autunno della sua storia, sono tornati tutti insieme a mostrare qualità tecnica e furore agonistico, dimostrandosi i veri ispiratori della riscossa: Roos dà la solita sicurezza al reparto difensivo e si supera in un paio di occasioni deviando sul fondo tiri da fuori che in altre partite erano costati i tre punti, Struna è un baluardo finché non si fa male, Correia è a sprazzi quello dell’anno scorso, un martello pneumatico impossibile da superare in dribbling, D’Urso mostra numeri di alta scuola nell’ispirare i compagni, Olivieri è dotato di quel cinismo e di quella cattiveria che fanno di un attaccante qualsiasi un vero bomber.
L’Unione, nel suo complesso, dimostra anche una finora inespressa capacità di soffrire quando l’avversaria, ripresasi dalla sorpresa di un primo tempo giocato alla pari e talvolta a doversi difendere per minuti chiusi nella propria metà campo, fa salire il baricentro della sua azione provando il tutto per tutto per andare a segno in apertura di ripresa, ben consapevole della strutturale difficoltà della Triestina a scardinare difese organizzate a difesa di un vantaggio anche minimo. Il Vicenza prova a pungere, la mette anche sul piano del confronto di nervi e tenuta mentale, protesta e cerca di influenzare un arbitro apparso se non altro equanime nel lasciar correre episodi apparsi perlomeno dubbi al replay. Mister Vecchi prova anche l’all in nel finale (quando era già sotto di un goal) schierando con gli ultimi cambi una formazione estremamente offensiva, ma la trazione anteriore vicentina -che peraltro non crea che un paio di occasioni nemmeno troppo limpide- si spegne prima sull’espulsione che lascia la sua squadra in 10 e poi con il gran goal di Olivieri a cinque minuti dal termine che mette fine ad ogni discorso.
Naturalmente, a causa soprattutto del disastro accumulato fin qui, i quattro punti conquistati nelle ultime due partite non cambiano granché in classifica. Il percorso verso la salvezza appare meno ripido solo per una questione di cauto ottimismo generato dalla svolta mentale della squadra, ma per riuscire nell’impresa il prossimo passo, fondamentale, sarà quello di acquisire una continuità di risultati e di prestazioni che la Triestina ha finora dimostrato solo in senso negativo. La trasferta a Novara di domenica prossima darà una prima risposta in merito. Poi, verso la fine dell’anno, sarà il turno del nuovo DS Delli Carri: dalla qualità e dall’intelligenza del mercato di riparazione dipenderà gran parte del futuro dell’Unione.
La cronaca
Al 2′ goal annullato per la Triestina: Olivieri ruba il pallone dalle mani di Confente a terra e deposita di tacco in porta, ma la sua azione viene considerata fallosa, sebbene il replay susciti qualche dubbio sul fallo. Un minuto dopo Rauti ci prova dal limite, ma il suo tiro incrociato finisce sul fondo sulla sinistra di Roos. Al 22′ la Triestina recupera palla in difesa e parte in contropiede, la conclusione di D’Urso dal limite viene bloccata a terra da Confente. Sul rovesciamento di fronte gran tiro da venti metri di Della Morte, deviata in tuffo da Roos. Al 28′ gran tiro di Sandon da una trentina di metri che impegna Roos in una grande parata in tuffo con deviazione in calcio d’angolo. Al 33′ Cuomo devia di braccio un tiro in area, intervento che però non viene sanzionato da Diop fra le proteste dei giocatori della Triestina.
Al 55′ rigore per la Triestina: Leverbe spinge in area Vertainen, Diop non ha dubbi ed indica il dischetto. Tira Olivieri, Confente spiazzato nell’angolino opposto. Al 64′ grande occasione per il Vicenza con Carraro che calcia di sinistro dal cuore dell’area, Roos è bravo ad intuire la traiettoria del pallone e lo blocca a terra. All’84’ grandissimo goal di Olivieri: imbeccata di Voca in mezzo alla linea difensiva vicentina, Olivieri si avventa sul pallone, ha il tempo di prendere la mira e scaglia al volo il pallone sotto la traversa.