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L’Unione è un fantasma: umiliazione al Rocco

Tempo di lettura: 5 minuti

(Photo Credit: Francesco Skabar)

Triestina-Atalanta U23: 1-5 (3′ Vlahovic (A), 27′ Panada (A), 34′ D’Urso (T), 62′ Vlahovic (A), 79′ Vavassori (A), 84′ Vlahovic (A))

Triestina: Roos, Pavlev, Struna, Rizzo, Vallocchia, Sambù (75′ Jonsson), Voca, Correia (66′ Vicario), El Azrak (46′ Attys), D’Urso (66′ Krollis), Verteinen. All. Santoni

Atalanta U23: Dajcar, Del Lungo, Tornaghi, Navarro, Bergonzi, Gyabuaa, Panada, Bernasconi, De Nipoti, Vlahovic, Cassa (59′ Vavassori). All. Modesto

Arbitro: Poli di Verona. Assistenti: Scardovi di Imola e Ferraro di Frattamaggiore

Prestazione indecente quanto preoccupante della Triestina, chiamata alla riscossa dopo due stop consecutivi che evidentemente costituivano un eloquente campanello d’allarme sulla qualità di una formazione incerta in difesa, incapace di creare e fare filtro a centrocampo e, soprattutto, di produrre qualcosa in attacco. Ma se nelle due precedenti occasioni al goal a freddo era seguita una autentica barricata allestita da squadre che non aspettavano altro che di chiudersi completamente nella propria metà campo a difesa di un vantaggio insperato, stavolta l’Unione incoccia in una formazione brillante che gioca a viso aperto ed in velocità, mettendo maggiormente a nudo i suoi difetti. Sembra, ma non è, l’Atalanta detentrice della Europa League, ma la sua emanazione giovanile quella che umilia una formazione letteralmente allo sbando. La Triestina perlomeno, grazie al rabbioso pallone scagliato da D’Urso in fondo alla rete verso la fine del primo tempo, riesce a scuotersi per qualche minuto dal torpore quasi rassegnato ed ingiustificato nel quale era piombata nella prima mezz’ora di gioco, interamente trascorsa a cercare di arginare alla bell’e meglio le trame di una formazione ospite ad un certo punto addirittura irridente, senza riuscire a costruire nulla dalla metà campo in su, costantemente anticipata e facilmente ingabbiata da una difesa orobica ben organizzata ma certamente non insuperabile. Ma è un illusorio fuoco di paglia che dura giusto il tempo di tornare dagli spogliatoi, di subire un immediato rigore che non chiude la partita solo perchè calciato male da De Nipoti e di provarci un paio di volte con imprecisi quanto velleitari tentativi di Correia. La Triestina di oggi è tutta qui: una ventina di minuti leggermente più intensi sulle ali dell’entusiasmo per un goal improvviso quanto immeritato, preceduti e seguiti da fasi di totale abulia, confusione tattica, completa mancanza di idee in totale balia di un’avversaria che fa letteralmente ciò che vuole ogni volta che alza leggermente l’intensità dell’azione. Dall’umiliazione, nemmeno sforzandosi per essere particolarmente ottimisti, non si salva davvero nessuno: a memoria d’uomo una prestazione così totalmente ed indiscutibilmente negativa da parte di tutti i reparti, oltretutto accentuata da un risultato così clamoroso, si fa veramente fatica a ricordarlo. Un mercato totalmente sbagliato, una formazione irrazionale totalmente priva di punti di riferimento, l’assenza di leader in campo e di guida credibile fuori da esso. Senza correttivi, salvarsi sarà un vero miracolo sportivo.

La cronaca

La partita inizia esattamente come nelle tre partite precedenti: Correia perde palla banalmente poco fuori dall’area, Vlahovic la riconquista, arriva indisturbato al limite dell’area, lo supera, prende la mira e la mette nell’angolo basso sulla destra di Roos: siamo al terzo minuto di gioco e la curva fa già partire il primo accenno di contestazione, che però quasi subito si trasforma in un timido tentativo di incoraggiamento. Del resto la Triestina prova a reagire, ma lo fa in modo davvero troppo poco convinto: all’Atalanta è sufficiente metterci solo un po’ di foga agonistica per risultare totale padrona del campo, sempre in anticipo su ogni pallone, costantemente in grado di mettere in totale apprensione la lenta difesa alabardata con trame semplici e quasi irridenti. All’11’ Atalanta vicinissima al raddoppio: la palla messa in mezzo da Bernasconi attraversa l’intera linea di porta ma a pochi centimetri dalla nuova capitolazione è Roos ad allontanare la minaccia di piede. Al 13′ nuova occasione per gli ospiti: Gyabuaa avanza fino alla lunetta, serve l’accorrente De Nipoti sulla destra, la conclusione dell’attaccante bergamasco è però alta sulla traversa. Atalanta comunque totale padrona del campo, con la Triestina che riesce raramente a superare la sua metà campo palla al piede. Sulla squadra, prima del ventesimo minuto, piovono copiosi e sonori, quanto meritatissimi, fischi. Al 20′ primo tentativo -velleitario- della Triestina con Voca che prova la conclusione da una quarantina di metri, con il pallone che si spegne alto in curva. Al 21′ Cassa fa letteralmente ciò che vuole: parte dalla fascia di sinistra, arriva indisturbato palla al piede fino all’altezza del dischetto del rigore e riesce a concludere, con il pallone che per fortuna dell’Unione finisce alto. Pubblico ora decisamente indispettito. Al 24′ una punizione dal limite dell’area di Panada -ottimo esecutore- finisce in curva. Al 27′ arriva l’inevitabile raddoppio degli ospiti: palla persa in attacco dai farraginosi giocatori alabardati, ripartenza da manuale dell’Atalanta, due passaggi precisi e conclusione che pare un rigore in movimento di Panada. Triestina sfiduciata, linguaggio del corpo eloquente per giocatori che danno davvero l’impressione di non avere la minima idea di sapere che pesci pigliare. Al 33′ la Triestina si sblocca praticamente alla prima vera occasione: il tiro da distanza ravvicinata viene respinto alla disperata da Dajcar, la palla finisce sui piedi di D’Urso che la scaglia rabbiosamente in porta. 1-2 e partita, se non altro, riaperta. L’Atalanata non si scompone e continua con i suoi ritmi: al 37′ Bernasconi raccoglie di testa tutto solo al limite dell’area piccola un cross dalla destra ma la sua conclusione è imprecisa e finisce alta, con Roos che sembrava comunque in grado di intervenire. Al 39′ occasione per El Azrak, che si libera sul vertice sinistro dell’area di rigore e cerca la conclusione a giro che però si spegne sul fondo. Se non altro, il goal di D’Urso ha l’effetto di scuotere un po’ dal torpore una squadra per mezz’ora in totale balia dell’avversario.

Santoni prova a dare maggiore fisicità in attacco inserendo da subito Attys al posto di El Azrak, ma il secondo tempo inizia come da tradizione: un minuto e rigore per l’Atalanta, apparso piuttosto netto per atterramento in area. De Nipoti alla battuta, gran parata di Roos che allontana il pallone in fallo laterale. La Triestina però continua a subire: un minuto dopo Panada entra indisturbato in area dalla destra, tira a botta sicura, ma è nuovamente Roos a respingere di piede in calcio d’angolo. L’Atalanta è decisa a ripetere l’exploit della prima mezz’ora di partita, la Triestina torna a subirne pesantemente l’iniziativa. Al 12′ Correia prova un colpo ad effetto spalle alla porta colpendo di tacco all’interno dell’area piccola, è una buona opportunità che però viene respinta dalla difesa atalantina. Un minuto dopo nuova occasione per la Triestina, ma il debole colpo di testa dello stesso Correia incoccia sulla parte alta della traversa e finisce sul fondo. L’Atalanta, però, non molla ed affonda come una lama nel burro come e quando vuole. Al 17′ Roos riesce a respingere alla disperata il tiro di Cassa entrato indisturbato in area, la ribattuta è preda di Vlahovic che devia in porta da pochi centimetri per la sua personale doppietta. Al 33′ Vertainen ci prova dalla lunetta, il suo tiro teso rasoterra finisce di poco a lato. Un minuto dopo Bernasconi colpisce l’incrocio dei pali direttamente su punizione da una quarantina di metri con Roos battuto. L’Atalanta gioca al gatto con il topo, ogni volta che ci prova va a segno: al 79′ una veloce quanto elementare combinazione mette Vavassori tutto solo a concludere da distanza ravvicinata sulla sinistra a tu per tu con Roos infilando indisturbato nell’angolino basso opposto. Non è finita: Vlahovic si porta a casa il pallone grazie alla sua tripletta, realizzata scagliando senza opposizione il pallone alle spalle di Roos dopo aver raccolto un cross da fondo campo. Al 91′ Roos salva la Triestina sventando il set point nerazzurro sventando un potente tiro da fuori, è ormai un tiro al bersaglio con il pubblico ad irridere i propri giocatori sottolineando con boati ed applausi le azioni degli ospiti. Al 93′ arriva, finalmente, la liberazione da questo autentico disastro sportivo, sotto i copiosi fischi ed una contestazione anche troppo contenuta, accentuata dal rifiuto della squadra di presentarsi a scusarsi sotto la curva.