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L’amaro in bocca

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Tornata dagli Stati Uniti per le vacanze estive ho avuto la grande occasione di vedere la Partita di basket da bordo campo di questa stagione triestina.

L’atmosfera è calda, la tensione si sente già dalle prime ore del mattino, la gente si riversa al palazzetto nella intrepida attesa dello scoccare della lancetta sulle ore 21:00.

A parte una piccola parentesi iniziale, alquanto preoccupante che vedeva il giocatore fondamentale della formazione triestina, Justin Reyes non presente nella rosa, fortunatamente rivelatosi unicamente un errore di battitura, alle ore 21:09 con il lancio della palla due si può ufficialmente dare inizio a gara 3. L’inizio partita vede schierati per la squadra di casa Reyes, Ruzzier, Candussi, Vildera e l’americano Brooks, e per i canturini Nickolic, Bucarelli, Hickey, Moraschini e Young. Il primo quarto parte subito con un iniziale netto vantaggio triestino, contornato dalla cornice del pubblico, coinvolto interamente in una coreografia fatta di 7 mila cartoncini rivolti al cielo all’urlo di “Trieste vola” e sulle note della magica Volare di Modugno, storia di un sogno che vuole rivedere la propria città tornare a brillare nel massimo campionato sul territorio nazionale. I triestini dimostrano sin dai primi minuti la voglia di portare un’ultima vittoria in casa davanti al proprio pubblico realizzando solo nei primi 10 minuti 6 triple, che però non bastano a sorpassare gli avversari concludendo il primo periodo in parità su punteggio di 20-20.

Riparte così il secondo quarto di gara tre con una grande difficoltà nella prima parte per i biancorossi, quando una tripla da parte di Filloy seguite da due di Ferrero, riequilibrano la partita portando una nuova parità sul 36 a 38 secondi alla fine.

Dopo la consueta pausa riparte in terzo quarto, dove i triestini fanno fatica ad imporsi, a fronte di una Cantù i cui canestri entravano con una facilità impressionante, concludendo unicamente con 9 punti realizzati solamente dalla “linea della carità”. Questo tempo permette alla squadra ospite di allungare il divario portando il punteggio a 45-59 che costringe la squadra di casa o ad una inversione di rotta per continuare a combattere o una resa definitiva.

La tensione sale notevolmente, il pubblico è infervorito, ma fortunatamente per l’ultimo quarto di gara possiamo dire che Trieste c’è, si nota una progressiva ripresa, ma l’evidente mancanza di una difesa solida lungo l’intero corso della partita, permette ai canturini di mantenersi sempre un passo avanti. Per una serie di ottimi tiri triestini la distanza a poco meno di cinque minuti viene colmata portando Trieste a soli 5 punti da Cantù. Nel gran finale, la poca precisione ai liberi dei giocatori ospiti da là possibilità ai triestini di portare a casa la vittoria e la conseguente promozione, ma purtroppo il buon tiro di Brooks non andando a segno porta la serie a gara 4.

Ad ogni modo in un’atmosfera magica che premoniva e profumava di grande festa, il risultato finale ha ribaltato le sorti dando comunque un grande spettacolo di sport, tenendo i tifosi sospesi fino all’ultimo secondo di una grande partita che ha coronato vincitore il più meritevole della serata. Gara quattro rimane sempre a Trieste, nel nostro tempio dello sport per dimostrare ancora una volta quanto vale questa squadra, e quanto la squadra vale per la città, si aspetta un nuovo spettacolo e una auspicabile diversa fine. In palpitante attesa di domani voglio lasciarvi con un commento fatto da un vecchio amico…MAI MOLAR!