50 minuti di puro concentrato di pallacanestro, in cui Trieste sembra potercela finalmente fare, spreca l’impossibile, la rimette in piedi, sembra doversi nuovamente arrendere, ha un po’ di fortuna in alcuni episodi decisivi ed infine riesce a piazzare la zampata vincente negli ultimi 120 secondi. Se non fosse stata una partita così dannatamente importante per l’Allianz, la partita del Paladozza contro una Reggio Emilia mai doma, guidata da un Cinciarini che è un patrimonio ritrovato per la pallacanestro italiana, sarebbe anche stata divertente e godibile, ricca di colpi di scena, grandi gesti atletici, giocate di pura finezza tecnica mischiate ad assurdità che le donano incertezza e pathos fino alla fine. Ma la tensione, la paura, il furore agonistico che si poteva leggere sui volti degli uomini chiave in maglia biancorossa, e l’apprensione con la quale migliaia di appassionati triestini hanno seguito i tentativi fortunatamente andati a vuoto di lasciare due punti cruciali sul parquet felsineo, hanno reso l’esibizione contro la UnaHotels un vero e proprio psicodramma. Alla fine Trieste torna a far suo un finale punto a punto, suo territorio incontrastato nel girone d’andata, smarrito totalmente da febbraio in poi, e completa un poker di vittorie delle principali squadre alabardate (aggiungendosi a Triestina, Pallanuoto e Pallamano) che non si registrava in un singolo weekend da tempo immemorabile.
E’ una vittoria fondamentale in chiave salvezza, anche perché sul fondo perdono sia Cremona che Fortitudo: penultimo posto comunque nuovamente a distanza di sicurezza, senza considerare che nel gruppone a 22 punti raggiunto da Trieste (oggi decima) c’è anche l’ottava, al momento Pesaro. La prossima partita a Varese (oggi sconfitta in casa da Treviso) sarà dunque importante anche in chiave playoff, obiettivo che nonostante tutto sarebbe un delitto abbandonare.
Cronaca di una partita infinita
In un Paladozza quasi completamente vuoto Trieste inizia bene, tiene botta rimanendo punto a punto con avversari dei quali accetta il ritmo forsennato. Ritmo che è il territorio preferito dal Pistolero: Adrian Banks è un uomo in missione, non sbaglia mai dalla sua mattonella sul pettine, si inventa soluzioni irreali, è infallibile dalla lunetta. E’ il tempo anche dell’esordio di Jason Clark, che a parte qualche azione in cui si dimostra ancora avulso dai meccanismi difensivi ed offensivi dei compagni, fa sperare che, forse, stavolta la scommessa è stata vinta: trova buoni tiri, non ha paura di prendersi responsabilità importanti nei momenti difficili, ha un tiro tecnicamente apprezzabile. Appena l’intesa con i compagni raggiungerà un grado accettabile di decenza sarà probabilmente l’elemento che mancava per finire in crescendo la stagione regolare. Nel secondo quarto, come purtroppo divenuto ormai una consuetudine, Reggio Emilia accelera e si prende otto punti di vantaggio: l’Allianz che nostro malgrado abbiamo imparato a conoscere negli ultimi due mesi a quel punto si sarebbe arresa, abbassando la testa e l’intensità del gioco. Ma quello è un capitolo fortunatamente concluso: Trieste reagisce subito, ricuce il gap in pochi minuti e con un parziale da 26 punti va al riposo con 3 lunghezze di vantaggio. Oltre ai piccoli c’è un altra sorpresa nell’uovo pasquale anticipato per coach Ciani: evidentemente i segnali dati da Sagaba Konate nella partita contro la Virtus e nell’ultima settimana di allenamento devono aver convinto il coach a dare fiducia al suo pivot maliano, che risponde alla grande. Konate brutalizza il pericolosissimo Hopkins in difesa, in attacco nel primo tempo è infallibile, conquista anche 8 rimbalzi in 20 minuti (saranno 15 a fine partita). In coppia con Grazulis, a parte qualche rimbalzo offensivo di troppo concesso negli ultimi minuti del tempo regolamentare, costituisce un limite invalicabile per i lunghi reggiani, pur nella giornata super deficitaria di Marcos Delia (solo pochi istanti sul parquet per l’argentino). Cinciarini, che alla fine realizzerà la seconda tripla doppia stagionale, predica nel vuoto per 8 minuti, e Trieste ne approfitta per piazzare un break importante: finirà sopra di 11 la terza frazione, illudendo i propri sostenitori di potersi godere finalmente un finale in pantofole dopo tanta sofferenza, anche perché Reggio Emilia è corta di rotazioni (oltre ad Olisevicius sono assenti anche Diouf e Candi), con problemi di falli ed in teoria dovrebbe arrivare a corto di energia e poco lucida negli ultimi dieci minuti. Nulla di più sbagliato: le illusioni vengono spazzate via in un paio di giri di cronometro, con un bruciante parziale reggiano da 10 a zero che riapre totalmente i giochi. Sono Thompson, Johnson e Strautins a colpire da tre in sequenza, e le loro conclusioni sembrano tagliare gambe e morale di ospiti che iniziano a pasticciare in attacco come nei periodi più neri. Nonostante tutto Trieste potrebbe vincerla sul +3 a 9 secondi dalla fine, ma Strautins si prende gioco di Clark ed infila la bomba del pareggio, un pareggio che durerà altri 10 minuti. In apertura di primo supplementare l’Allianz subisce un mini parziale da 4-0, ma reagisce subito riprendendosi un minimo vantaggio. Si procede con infiniti sorpassi e controsorpassi, Johnson sbaglia l’appoggio della vittoria ad una manciata di secondi dal 45′, Trieste non sfrutta la rimessa, tutto è rimandato. Negli ultimi cinque minuti, finalmente, Reggio Emilia mostra la corda fisicamente, e l’Allianz trova le giocate vincenti con Banks, Davis e Grazulis. Sette punti a un minuto e mezzo, nonostante ciò a cui Trieste ha abituato i propri tifosi, sono un patrimonio davvero troppo cospicuo per essere sprecato, e fortunatamente ciò non avviene.
Ora non c’è il tempo di godersi il ritorno alla vittoria: la squadra partirà direttamente alla volta di Varese, dove mercoledì sera si terrà il secondo atto di questa Settimana Santa. Una settimana che potrebbe capovolgere nuovamente il destino di questo incredibile campionato biancorosso.
I voti ai biancorossi
Banks 10-: il meno per un paio di errori gratuiti sul finire del secondo tempo. Per il resto, la perfezione: 36 punti con il 78% da due e 13/15 ai liberi, 11 rimbalzi e 6 assist, per un 51 (cinquantuno…) di valutazione. Non servono ulteriori commenti. Davis 7: le statistiche non lo premiano particolarmente, ma è un uomo in missione al di là dei numeri: si getta come un ossesso su ogni palla vagante, difende in modo feroce, si prende responsabilità importanti. Lui lancia messaggi in direzione di una riconferma: qualcuno dovrebbe ascoltarlo. Clark 6+: pochi minuti sul parquet, compresi quelli cruciali, per il nuovo arrivato. Intesa da perfezionare, ma la stoffa c’è. E poi sembra aver già capito cosa ci si aspetti da lui. Konate 8+: Non fosse per gli ultimi due ingenui falli (l’ultimo con annesso battibecco con Davis) sarebbe da 9. 36 minuti in campo, 20 punti, 3 stoppate e 15 rimbalzi per 32 di valutazione. Questa versione del maliano è ingiocabile per chiunque. Fosse anche continuo, sarebbe da Eurolega. Mian 4: zero di valutazione in 34 minuti riassume una prestazione da 1/7 da tre e tante ingenuità difensive. Involuto. Delia 4/5: fa tanto quanto Konate a Trento. Entra, subisce sia in attacco che in difesa, dopo due minuti si risiede fino alla fine. Non era la sua partita. Cavaliero 5-: cinque minuti con referto intonso se non fosse per un rimbalzo. Ha bisogno di rifiatare, Clark è qui per questo. Campogrande 4: in 8 minuti colleziona -3 di valutazione, tira un cross lunghissimo nell’unico tiro da tre tentato, commette un paio di falli da fucilazione. Grazulis 9: continua sulla falsariga della prestazione contro la Virtus, solo che stavolta è anche vincente. 42 minuti in campo, 22 punti, 14 rimbalzi e due stoppate il suo fatturato che gli frutta un 31 di valutazione, ma le cifre non raccontano della sua importanza fondamentale sotto canestro, specie quando Konate deve sedersi per raggiunto limite di falli. E’ esiziale da tre, porta a scuola i lunghi avversari sotto canestro, occupa spazio, non si sottrae alle sportellate. Assieme a Banks è il giocatore più imprescindibile nel roster. Lever 6+: soffre molto il confronto con i lunghi avversari, commette un paio di ingenuità in attacco ma realizza due liberi dal peso specifico immenso nel finale del secondo tempo. Ciani & coaching team: 6/7. Insistere con lo stesso, stremato, quintetto così a lungo nel secondo tempo sarebbe potuto costare carissimo. Da rivedere qualcosa nella difesa sugli esterni. Per il resto, trasmettono alla squadra la giusta energia e motivazione, fanno le scelte giuste nei finali di tempo (rischiosa la rimessa al termine del primo supplementare).
UNAHOTELS REGGIO EMILIA – ALLIANZ PALLACANESTRO TRIESTE 103-109 (2OT)
UNAHOTELS Reggio Emilia: Thompson 15, Hopkins 5, Baldi Rossi 8, Strautins 14, Crawford 7, Colombo, Soliani, Cinciarini 23, Johnson 20, Larson 11. All: Caja
Allianz Pallacanestro Trieste: Banks 36, Davis 11, Clark 8, Konate 20, Deangeli, Mian 6, Delia 2, Fantoma, Cavaliero, Campogrande, Gražulis 22, Lever 4. All: Ciani
Parziali: 22-20; 43-46; 60-71; 86-86; 96-96
Arbitri: Borgioni, Borgo, Bettini
Classifica:
1 Virtus Segafredo Bologna 2 A|X Armani Exchange Milano38 3 Germani Brescia36 4 Bertram Derthona Basket Tortona26 5 Umana Reyer Venezia26 6 Banco di Sardegna Sassari 24 7 UNAHOTELS Reggio Emilia 24 8 Carpegna Prosciutto Pesaro 22 9 Openjobmetis Varese 10 Dolomiti Energia Trentino 22 11 Allianz Pallacanestro Trieste 22 12 Happy Casa Brindisi 22 13 NutriBullet Treviso Basket 20 14 GeVi Napoli Basket 20 15 Fortitudo Kigili Bologna 16 16 Vanoli Basket Cremona 14