E’ un addio eccellente e doloroso quello che chiude un mese di giugno intenso per il mercato biancorosso. Proprio le mosse fin qui completate e le voci su ulteriori nomi in arrivo facevano presumere che per Matteo Da Ros, protagonista a Trieste nelle ultime 5 stagioni condite da due finali di A2, una promozione, una Supercoppa, tre anni di Serie A con la conquista delle Final Eight di Coppa Italia e (due volte) dei playoff, non ci sarebbe stato più spazio nel roster che la società sta mettendo a disposizione del nuovo coach Franco Ciani.
Da Ros, che era arrivato a Trieste dopo una difficile stagione alla Tezenis Verona, si è subito imposto fra i beniamini assoluti del pubblico, nonostante un caratteraccio che talvolta lo ha portato allo scontro (verbale) con frange particolarmente turbolente della tifoseria, specie nei momenti di maggiore difficoltà della squadra. L’attaccamento alla maglia, l’integrazione profonda nel tessuto sociale e culturale della città (oltre che a quello enogastronomico), la cementazione del legame con gli altri componenti del “nucleo storico” proveniente dalla A2 e sopravvissuto anche in Serie A, le sue parole mai banali, il suo pensiero colto ed arguto, il fatto di essere uno dei “pretoriani” in cui coach Dalmasson riponeva fiducia totale ed, infine, le sue capacità tecniche che lo hanno portato più volte alla ribalta fra i migliori nel suo ruolo in Italia, lo rendono difficilmente sostituibile nelle rotazioni e nell’affidabilità, ma anche nella presenza all’interno dello spogliatoio.
Se ne va, dunque, un giocatore che avrebbe forse potuto dare ancora molto al club, ma che lo stesso club ha forse giudicato poco conveniente nel rapporto prezzo/qualità, esercitando così la clausola di uscita dal contratto 1+1 liberando il giocatore, che potrebbe diventare un pezzo particolarmente ambito di mercato: al momento l’unica voce attendibile che lo riguarda arriva da Brescia (del resto Marco Di Benedetto lo conosce bene), ma non è affatto detto che, come per Alviti, non possa saltar fuori un colpo a sorpresa.
Altro addio di giornata, che però lascerà di gran lunga meno rimpianti reciproci, è quello di Devonte Upson: anche per il filiforme lungo che nell’ultima stagione non ha demeritato dimostrandosi spesso il migliore della pattuglia d’oltre oceano, la società ha esercitato l’opzione di uscita.
Attesa ormai ad ore l’ufficializzazione della firma di Lever, ancora in auge il nome di Fabio Mian, da non escludere l’imminente firma almeno del playmaker americano: sono giorni torridi per la dirigenza biancorossa.