A margine dell’inaugurazione ufficiale dell’era Ciani, il nuovo coach presentato ai giornalisti nella sala stampa dell’Allianz Dome riaperta per l’occasione dopo un anno e mezzo, a tenere banco è la possibilità, ventilata dal Presidente Mario Ghiacci, di partecipare ad una coppa europea nella prossima stagione. Giovedì prossimo la questione sarà portata all’attenzione dell’assemblea dei soci per la necessaria approvazione del budget, poi, entro il 16 giugno, potrà essere formalizzata la richiesta di partecipazione. Una risposta potrebbe già arrivare verso fine mese. Trieste, per ranking, parte svantaggiata: sono, infatti, cinque i posti complessivamente assegnati da Eurolega e Fiba alle squadre italiane, e dunque ci sarebbe uno spiraglio per l’Allianz (arrivata settima) solo in caso di rinuncia di due club fra Brindisi, Venezia, Sassari o Treviso (appaiono blindate le posizioni di Milano in Eurolega e della Virtus almeno in Eurocup), o tramite la concessione di una wild card alla quale avrebbe in ogni caso diritto, in prima istanza, la DeLonghi.
E’ chiaro che la nomina del nuovo allenatore può dare il via alla definizione del roster per la prossima stagione, ma è altrettanto palese che la partecipazione o meno ad una competizione internazionale sarà la discriminante principale per stabilire budget e cominciare a valutare i profili dei giocatori. E’ indubbio, inoltre, che la vetrina europea potrebbe essere un buon viatico per l’arrivo (o la permanenza) di giocatori di fascia più alta, dal momento che in molti, specie americani, considerano la Coppa come un trampolino di lancio per la propria carriera. Ghiacci ribadisce comunque che la scelta iniziale, indipendentemente dalla conquista o meno di un posto in Europa, sarà quella di mantenere un roster 5+5 almeno fino ad una eventuale qualificazione alla fase a gironi. Solo allora la società potrebbe valutare l’upgrade ad un dispendioso 6+6 oppure, più probabilmente, all’ingaggio di uno straniero per la Coppa. L’extrabudget europeo non viene comunque considerato dal massimo dirigente biancorosso come qualcosa di inaffrontabile.
Al di là della boutade europea, che in ogni caso ha tenuto banco durante la presentazione, il nuovo coach Ciani ha speso parole di entusiasmo per la società e la piazza, e si è anche dimostrato in possesso di idee molto chiare sul percorso cestistico che vuole percorrere a Trieste, piazza che ha incrociato più volte da avversario nel corso della sua quasi trentennale carriera. Il coach torna su una panchina di Serie A dopo molti anni e dopo l’ultima stagione vissuta a stretto contatto con Dalmasson (che gli ha delegato una discreta parte della conduzione), ma ha esperienza e conoscenze approfondite dell’ambiente, dei giocatori e delle dinamiche di squadra. Nonostante il rapporto fortemente costruttivo e collaborativo con il coach mestrino, Ciani pare incline ad una filosofia cestistica piuttosto divergente da quella dalmassoniana, e ciò si potrà valutare già dalle prime mosse sul mercato. Bocche, naturalmente, cucite su quel fronte, il cui fulcro, al momento, pare essere costituito dalla decisione di Davide Alviti sulla sua eventuale permanenza a Trieste, dopo che la società ha dichiarato la sua volontà di non uscire dal contratto 1+1 firmato la scorsa estate con l’ala di Alatri, a quanto pare ambito da società di fascia medio alta e deciso a fare un salto di qualità professionale, a Trieste o altrove. Ironia da parte di Ciani sulla propensione a ricercare un playmaker americano da affiancare a Fernandez (“sì l’ho letto anche io, deve essere vero se l’avete scritto voi” ha chiosato l’allenatore friulano), sebbene questa appaia al momento la soluzione più logica. Ciani si dimostra, invece, meno aperto sulla possibilità di rivolgersi al mercato di A2 per allestire il nuovo roster: troppa, infatti, la differenza fisica e tecnica fra Serie A e Serie cadetta.
Il mercato, in ogni caso, verrà gestito come da tradizione degli ultimi anni: non sarà nominato un general manager, le operazioni saranno proposte dal coach, decise e gestite di concerto con il presidente.
Ancora qualche giorno di attesa, dunque, per stabilire un piano strategico con la società. Poi si comincerà a delineare la prossima stagione, a partire dalle eventuali riconferme e magari dalle decisioni definitive delle “bandiere” che, per motivi diversi, potrebbero aver disputato contro Brindisi l’ultima partita della loro carriera.