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Immeritatamente

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MANTOVA-TRIESTINA 1-0
MARCATORI: pt 39’ Pedone;
MANTOVA: Chiorra, Ceresol (st 44’ Darrel)i, Iotti, Matteucci, Gucione, de Francesco, Pierobon, Pedone (st 34’ Messori), Fazzi, Mensah (st 34’ Yeboah), D’Orazio (st 26’ Fontana). All. Mandorlini.
TRIESTINA: Matosevic, Ghislandi (st 1’ Minesso), Masi, Piacentini, Rocchetti (st 36’ felici), Lollo (st 1’ Crimi), Celeghin (st 40’ Pezzella), Germano, Tavernelli, Paganini (st 30’ Adorante), Mbakogu. All. Gentilini.
ARBITRO: Catanoso di Reggio Calabria.
NOTE. Ammoniti Mbakogu, Germano, Rocchetti, Pedone, D’Orazio, Fazzi; espulso Ciofani dalla panchina.

Non sono bastati alla Triestina cinquanta minuti condotti all’arrembaggio per rimettere in equilibrio la gara con il Mantova che, allo scadere della prima parte, era riuscito in maniera assolutamente fortuita a passare in vantaggio.
Per la squadra di Gentilini una punizione pesante e immeritata, soprattutto alla luce della carica agonistica fatta vedere nella ripresa: purtroppo, ancora una volta è mancato l’elemento in grado di puntare la rete e mettere in difficoltà la difesa avversaria perché Mbakogu non è mai riuscito a inquadrare la porta e Adorante, quando è entrato, ci ha provato solamente in due occasioni, la seconda delle quali sventata con un pizzico di fortuna dal portiere avversario. Senza terminali, gli alabardati hanno così svolto una gran mole di gioco ma, inevitabilmente, erano costretti a cercare l’area da lontano come Paganini in un’occasione davvero vicinissimo alla battuta decisiva.
Si arena la rincorsa per la squadra di Gentilini, fatto più pesante perché concede al Mantova tre punti in più di tranquillità.

Una sola novità rispetto le ultime uscite alabardate: Gentilini lascia in panchina Ciofani e lancia sulla fascia destra Ghislandi, mentre era data per scontata la presenza dal primo minuto di Mbakogu al centro della linea avanzata. Squadra in “total red” con Matosevic ad indossare un completo verde mentre i padroni di casa sono in bianco, con inserti rossi.
Le battute iniziali danno l’evidenza di due squadre che sono molto attente a non farsi trovare scoperte in difesa e si gioca parecchio a metà campo: non mancano gli scambi su entrambi i fronti ma, per una ragione o per l’altra, le due formazioni finiscono per non penetrare mai nelle opposte aree di rigore affidandosi a sporadiche conclusioni dalla distanza. Il Mantova, sotto questo profilo, è un po’ più propositivo specialmente con De Francesco e D’Orazio che in più d’una occasione si fanno vede. Mira alta in quasi tutte le circostanze e Matosevic non corre pericoli, al pari del suo collega virgiliano Chiorra che da lontano vede Rocchetti districarsi bene al limite dell’area ma poi sprecare tutto con una conclusione decisamente svirgolata.
Buon momento alabardato attorno al quarto d’ora quando Tavernelli si muove bene in area ma non riesce a concludere per l’opposizione di Iotti: dalla bandierina Celeghin pennella un traversone in area, ci prova Paganini di testa, ma non riesce a deviare pericolosamente.

I soliti di Francesco e D’Orazio continuano a creare problemi alla retroguardia alabardata: il primo calcia alto dalla distanza, il secondo è più pericoloso con le sue puntate sulla fascia sinistra e, poco dopo la mezz’ora, è bravo a rientrare e battere a rete dal vertice dell’area: pallone toccato da un alabardato che finisce sul fondo passando non lontano dal palo lontano. Episodio che diventa letale per gli alabardati: la battuta dalla bandierina mette il pallone in area che, sfiorato di testa, sbatte sul piede di un alabardato che e s’impenna davanti a Pedone che, prontissimo, riesce ad effettuare una mezza rovesciata che lo infila alle spalle di Matosevic.

Triestina sotto a pochi minuti dall’intervallo, situazione che riporta indietro con il tempo, quando la formazione non riusciva mai a reagire. E al rientro in campo, Gentilini effettua subito due cambi: esce Ghislandi, che aveva occupato una posizione abbastanza avanzata rispetto  Germano, ed entra Minesso mentre resta in spogliatoio Lollo che lascia la posizione a Crimi.
La ripresa è veramente un assolo degli alabardati che costringono il Mantova ad arretrare progressivamente: ci prova due volte Tavernelli, poi è Paganini con un’azione personale ad ottenere un angolo, Tavernelli calcia poco lontano dal palo, Mbakogu prova la girata con poca fortuna, ancora Paganini in percussione, fa fuori almeno tre giocatori avversari ma non riesce a concludere per l’intervento di Chiorra e ancora Tavernelli mette sulla testa di Minesso ben appostato ma la conclusione è troppo alta.
Triestina padrona del campo ma il Mantova è ben arroccato: Adorante ci prova con una “bicicletta” ma senza mira poi, mentre entrano anche Felici e Pezzella, la squadra va vicino al gol con il colpo di testa di Adorante ma non c’è niente da fare: anzi, Guccione, servito da Yeboah, si mangia  l’occasione del gol ammazza partita.