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Il TAR annulla la decisione: allora giochiamo in Veneto

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di Guerrino Bernardis

Se la decisione della scorsa domenica dei presidenti delle società regionali dell’Eccellenza ci aveva fatto allibire, cosa dire adesso? 
Già, perchè dopo le indicazioni del presidente della FIGC Gravina, decisamente diverse da quelle del presidente della Lega Dilettanti, qualcuno ha deciso di tornare sui suoi passi e, prendendo la palla al balzo, approfittare dello spiraglio aperto da Roma e dichiarare la volontà di voler tormnare in campo, aggregandosi all’Eccellenza del vicino veneto, cosa ammessa proprio dalla FIGC. 

Insomma, nel mondo dei dilettanti ha fatto il suo trionfale ingresso la V.A.R. che, dopo un controllo delle…convenienze, ha permesso di annullare la primitiva decisione. 
Riassunto: domenica, a Palmanova, decisione “voluta” unanime per non ricominciare, martedì, letta la lettera di Gravina, consultazione a distanza tra i presidenti: San Luigi  tentenna, Chiarbola e Pro Gorizia ribadiscono, come domenica, che loro vogliono giocare. alla fine Peruzzo si accoda. Gli altri confermano il no. 
Quindi parte la richiesta di unirsi al Veneto, per parte sua, aveva 17 adesioni alla ripartenza per cui, con i tre FVG, fanno giusto due gironi da dieci per essere “omologati” dalla FIGC, gironi che garantiranno due promozioni in D. Oltre alla richiesta di ripartenza, anche quella dell’assicurazione di un contributo economico. 

Non resta che attendere una conferma ufficiale della FIGC semprechè la Lega Dilettanti si conformi alle specifiche di Gravina. 
Restiamo dell’idea che il calcio regionale non ci faccia una bella figura, anzi che perda, in un certo senso, la faccia. 
Ci si domanda dove sono finite le paure per la salute dei giocatori, i pensieri dei mancati introiti, l’assoluta necessità di pubblico in presenza e chioschi aperti. Evidentemente, costa meno andare nove volte in Veneto, pullman e logistica da trasferta che si avvicinerà ai ventimila euro. Ma forse, i conti vanno fatti in altra maniera. 
“i ragazzi – ha commentato Ezio Peruzzo, presidente del San Luigi – sono tutti d’accordo che si deve tornare a giocare, almeno per dar seguito a quanto deciso dopo la immeritata retrocessione e la voglia di riprovare a salire che ci animava all’inizio della stagione.” 
“Eravamo decisi a riprendere – commenta Roberto Nordici – poi ci siamo ritrovati quasi soli. Riprendere darà un senso anche ai ragazzi che, altrimenti, avrebbero potuto anche disamorarsi e scegliere di fare altre cose…”. 
Ma sarebbe stato proprio impossibile trovare altre sette squadre regionali disposte a riprendere? Ad occhio, sarebbe bastato volerlo se qualcuno, con le dovute motivazioni, l’avesse voluto…