Di solito, lo si faceva nell’acqua…. Stavolta, la Triestina l’ha fatto nell’erba. Impossibile non ripartire dalle “buche” del Rocco trasformato in un quasi campo da golf per il debutto alabardato in campionato. Se la colpa della sconfitta non può essere addossata alla rinnovata erba dello stadio, il fenomeno non va certamente sottovalutato. Al limite della vergogna il terreno, con l’aggravante che l’hanno vista in tutta Italia la situazione visto il collegamento televisivo per la partita: certo, tanto per cambiare, non verranno individuati colpevoli. Chi ha effettuato il lavoro l’ha eseguito non correttamente, probabilmente lesinando – come si sente sussurrare – sui costi dei materiali necessari ma sicuramente non valutando correttamente a cosa si poteva andare incontro se si fosse disputata la prima partita di campionato evidentemente troppo presto rispetto i tempi della natura che richiedono un certo periodo per fare il loro corso. Probabilmente, anche chi ha un giardinetto sotto casa l’avrebbe saputo spiegare…
Dal buco nell’erba, al latte versato – restiamo in tema di detti popolari – il passo è evidentemente breve. Figuriamoci poi se, negli ultimi giorni, appaiono le notizie sui concerti in programma a Trieste il prossimo anno: queste manifestazioni, ovviamente, puntano sugli stadi nel periodo estivo: fanno evidentemente “gola” alle amministrazioni per puntellare bilanci sempre in bilico, ma non tengono conto di altre esigenze, come per esempio quelle di una squadra di calcio che in quello stadio ci gioca. Ma i concerti si fanno anche a San Siro e non sembrano poi turbare più che tanto i sonni di Milan ed Inter: probabilmente i metodi per preservare l’erba sono più efficienti (che corrisponde a più costosi), forse da quelle parti hanno maggior esperienza (ma sono gli stessi di San Siro quelli che curano l’erba del Rocco), ma bisogna essere degli esperti per poter giudicare meglio. Diciamo che sapere già oggi che al Rocco sono programmati concerti estivi proprio nello stesso periodo in cui la parte decisiva del campionato della Triestina sarà in atto non è che faccia star tranquilli. Sorge spontanea allora la domanda: ma perchè allora – sicuramente faremo arrabbiare qualcuno – non si traslocano i concerti nell’adiacente “Grezar” che tanto – da quanto si capisce – dell’erba del campo non è che si preoccupa molto visto che i buchi li dovrebbe già avere a seguito dell’attività dei lanci. Quanto a capienza i concerti non dovrebbero risentirne…
Scatenata l’ennesima polemica, torniamo ad occuparci di calcio: cercando di dimenticare il debutto, la squadra di Attilio Tesser va a giocare a Zanica, casa dell’Albinoleffe, sicura perlomeno di trovare un terreno di gioco come si deve, visto che il centro sportivo è praticamente nuovo. La squadra di casa si presenta al suo debutto casalingo dopo aver costretto il Vicenza a dividere la posto: come il Trento è una squadra rodata, con poche novità, sempre complicata da affrontare perchè ha buona compattezza, tutto il contrario della Triestina che, se facciamo i conti, ha si tenuto rispetto lo scorso anno una certa ossatura ma ha praticamente rivoluzionato il “roster” con non tanto tempo per integrarlo ed amalgamarlo. Il campionato non aspetta, peraltro, per cui è necessario correre, anche qualche rischio, e scendere in campo nelle partite con i tre punti in palio per continuare l’avvicinamento al miglior assetto.
Se al debutto gli uomini erano praticamente contati, a una settimana di distanza la situazione è un po’ migliorata: D’Urso, Finotto e Vallocchia dovrebbero essere disponibili per integrare il gruppo anche se gli squalificati Adorante e Pierobon, assieme all’infortunato Minesso, fanno da contraltare. Ma quel che interessa al mister è che ci sono più alternative nei suoli di centrocampo e attacco che al debutto non c’erano.
Contro l’Albinoleffe si potrebbe dare per sontato l’utilizzo di D’Urso in un ruolo fondamentale per il gioco che la squadra dovrebbe assimilare, così come è abbastanza probabile che Finotto possa integrare le forze di Lescano e Redan a partita in corso, se non addirittura dal primo minuto.
Tutte supposizioni perchè Tesser dovrà valutare lo stato di salute dei nuovi prima di apportare modifiche al gruppo che da più tempo ha giocato assieme: in effetti, solo la difesa sembra già abbastanza strutturata e con alternative (Ciofani o Pavlev sulla fascia destra, Moretti per un cambio al centro) mentre centrocampo e attacco hanno bisogno ancora di qualche adattamento per trovare la sicurezza che necessita in un campionato lungo e difficile come la Serie C, ma soprattutto in un campionato che la Triestina vuole disputare da protagonista. Sarà quindi necessario bruciare le tappe per arrivare al rendimento giusto: discorso che fa storcere il naso a molti tifosi che, dopo tante delusioni, vorrebbero subito ritrovare il sorriso. Gli abbonati sono vicini a quota quattromila e, come è logico, sono i risultati sul campo a convincere gli indecisi che, come si sente dire, potrebbero perdere ogni voglia se la squadra fosse costretta a disertare il “Rocco” per risistemare il terreno erboso e giocare un paio di partite su qualche altro campo regionale.
Considerate le buche viste in diretta televisiva e i guai, per fortuna non serissimi, patiti da qualche giocatore intrappolato dalle zolle, sembra che rigiocare immediatamente al “Rocco” non sarà così certo. Sbagliare è umano, ma perseverare…
IL PROGRAMMA
Giana Erminio-Vicenza (16.15)
Lumezzane-Pergolettese (16.15)
Virtus Verona-Alessandria (16.15)
Albinoleffe-Triestina (18.30)
Arzignano-Mantova (18.30)
Novara-Pro Patria (18.30)
Pro Sesto-Fiorenzuola (18.30)
Renate-Pro Vercelli (18.30)
Trento-Atalanta U23 (18.30)
Padova-Legnago 20.45)
LA CLASSIFICA
Pergolettese, Legnago, Pro Vercelli, Virtus Verona, Giana Erminio, Renate e Trento punti 3;
Mantova, Padova, Vicenza, Albinoleffe, Novara, Alessandria 1;
Atalanta U23, Pro Sesto, Pro Patria, Lumezzane, Triestina, Fiorenzuola, Arzignano 0.