104-45 la valutazione complessiva, 44-28 la sfida a rimbalzo con ben 18 rimbalzi offensivi catturati dai padroni di casa, 18 palle perse da Trieste, i playmaker biancorossi (oggi in blu aziendale) che chiudono con 5 punti e -10 di valutazione in due. Bastano questi numeri per riassumere la sconfitta dell’Allianz in Gara 1, in cui a parte i primi cinque minuti in cui mostra di saper difendere e di saper incidere nel pitturato brindisino (pur commettendo qualche atrocità tecnica sotto canestro), subisce le fiammate della banda di Vitucci, strabordante dal punto di vista fisico, devastante in contropiede ed in transizione ed insolitamente precisa anche da oltre l’arco. Peraltro, nelle rare occasioni in cui l’attacco pugliese si inceppa, ci pensa un Willis dotato di razzi sulle caviglie a catturare vagonate di rimbalzi sulla testa dei difensori triestini concedendo seconde e terze occasioni ai suoi compagni.
La partita non ha storia: Brindisi piazza la zampata vincente a metà del primo tempo e poi si limita a controllare agevolmente un’Allianz che si arrende troppo presto, senza mai più scendere sotto un distacco in doppia cifra, fra i 12 ed i 16 punti più che sufficienti a portare a casa la prima vittoria nella serie. I 21 punti di distacco finale maturano solo negli ultimi istanti, quando Trieste si mette a sparacchiare un po’ a caso in attacco ed a perdere, assieme alla fiducia, una quantità di palloni inusitata.
Fra i meno peggio nelle file triestine si possono citare Upson, onesto attaccante e difensore solitario, unico in doppia cifra di valutazione assieme a Doyle, che dal canto suo inventa canestri di puro estro cestistico a partita abbondantemente finita ed avrebbe forse meritato più minuti da point guard alla luce del rendimento gravemente insufficiente di Laquintana e Fernandez. Si salvano anche Da Ros e Grazulis, mentre Henry, oltre al consueto campionario offensivo che gli permette in apparenza di salvare la prestazione, sonnecchia in difesa ed a rimbalzo dando via libera ai pari ruolo avversari. Delia è un manuale di pallacanestro, ma è troppo leggero per reggere l’urto dei lunghi brindisini e si lascia intimidire in un paio di conclusioni per lui elementari. Seconda prestazione totalmente toppata per Davide Alviti, che quando non vede entrare i primi tiri, peraltro abilmente chiuso nel suo tradizionale catch and shoot, perde la pazienza e compromette l’intera prestazione.
Discreta l’esecuzione della difesa a zona dell’Allianz, ma quando l’ultima squadra per percentuale da tre in regular season trova una serata da 10 bombe ed il tagliafuori difensivo rimane solo sulla lavagnetta dell’assistant coach non c’è alchimia che tenga. Del resto, Vitucci non coglie di sorpresa nessuno: fa semplicemente leva su quelli che sono i punti di forza della sua squadra, che vanno ad incidere esattamente sui punti deboli di quella triestina, senza che quest’ultima trovi adeguate contromisure: contropiede, transizione, mismatch offensivi, rimbalzi, un DeAngelo Harrison inarrestabile, lunghi fisicamente potenti, piccoli in grado di lasciare sul posto i difensori negli uno contro uno. La differente caratura tecnica ed le diverse ambizioni ci sono e si vedono tutte.
In ogni caso, chi contava su una difficoltà fisica di Brindisi dopo il periodo Covid e le 4 partite in due settimane è servito: Vitucci si ritrova una squadra esuberante, rinfrancata, in totale fiducia e dotata di uno strapotere fisico in ogni parte del campo. Se riuscirà a mantenere questi standard per il prossimo mese, l’Happy Casa è destinata ad arrivare fino in fondo.
Intanto, però, il ritmo serrato dettato dal back to back prevede gara 2 fra meno di 24 ore, seguita da gara 3 dall’altra parte dello stivale appena tre giorni dopo. Tutto può ancora succedere, sia in questa serie sia negli altri tre quarti di finale, che in questo giovedì d’esordio non riservano alcuna sorpresa, compreso il totale equilibrio al Taliercio fra Reyer e Banco di Sardegna. Le uniche a perdere veramente ed in modo imperdonabile sono RaiSport ed Eurosport Player: entrambe oscurano quasi metà di Milano-Trento e Venezia-Sassari (la Rai riesce a sostituire la partita di Milano con un appassionante replica del Giro di Toscana del ’78 e con i campionati europei di tuffi sincronizzati, la seconda decreta la “fine dell’evento” a cinque minuti dalla fine della partita di Venezia oscurando lo spettacolo degli ultimi secondi e di quasi tutto il supplementare, scordandosi pure le sovraimpressioni con il punteggio della partita di Brindisi). Poi si dice che i sogni dei bambini sono altri…. per forza, vedere una partita di basket per intero in TV è diventato ormai un lusso.
HAPPYCASA BRINDISI – PALLACANESTRO TRIESTE 85 – 64
Happy Casa Brindisi: Willis 13, Gaspardo 6, Visconti 1, Udom 3, Thompson 9, Cattapan ne, Harrison 16, Bell 6, Bostic 14, Perkins 10, Zanelli 7, Guido ne. All. Vitucci
Allianz Pallacanestro Trieste: Upson 11, Alviti 4, Da Ros 2, Fernandez 3, Laquintana 2, Coronica ne, Doyle 12, Cavaliero 4, Delia 9, Henry 8, Grazulis 9, Arnaldo ne. All. Dalmasson
Parziali: 21-18; 43-28; 57-45