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Finita sotto i Cingoli

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MACAGI CINGOLI-PALLAMANO TRIESTE 34-28 (16-13)
MACAGI CINGOLI: Albanesi, Santamarianova, D’Agostino 1, Ciattaglia 3, Mohamed 5, Mangoni 2, Somogyi 5, Mihail, Bordoni, Latini, Strappini 3, D’Benedetto 4, Rossetti 2, Compagnucci , Gigli, Codina 9. All. Palazzi
PALLAMANO TRIESTE: Postogna, Garcia, Radojkovic 1, Dapiran 2, Mazzarol, Urbaz, Somma, L. Ganz, Andreotta 6, Ceccardi, Visintin, De Luca 7, Sandrin 5, Andonovski 4, R. Ganz 3. All. F. Radojkovic  
ARBITRI: Castagnino e Emanuele.

Non era mai successo: Trieste, per la prima volta nella sua storia, deve amaramente provare il dispiacere e la tristeezza di una retrocessione. Certo, la squadra aveva già dovuto autoretrocedersi per gli insuperabili problemi economici, ma scendere di categoria per averla persa sul campo non l’aveva mai provato.

Finisce un pezzo di storia, quella creata da 17 scudetti e tanti altri trofei ed è anche un segno dei tempi: ormai, nello sport, non bastano più le qualità se non sono accompagnate da un’adeguata, consistente solidità economica. Come spesso succede, dev’essere anche “a fondo perduto” perchè non sempre si riesce ad equilibrare quanto investito con risultati, notorietà e cosiddetto ritorno d’immagine. E’ un po’ la storia della Pallamano Triestino, quasi inventata da Giuseppe Lo Duca, esplosa per il talento e la capacità dei tanti giocatori triestini che, pian piano, ha dovuto fare i conti con bilanci sempre più esigui mentre gli avversari li aumentavano a dismisura.
Nello sport succede, è amaro, ma succede: a questo punto il manipolo di “dirigenti coraggiosi” si ritroverà per l’ennesima volta davanti al dubbio se riprendere in mano la situazione, rifondare tutto o dimenticare la storia e chiudere l’attività.
Decisione, ancora una volta, difficile da prendere se non ci sarà la buona volontà e la fiducia di chi deve investire e permettere la risalita.

La partita a Cingoli? Non è in questa che Trieste si è giocata la Serie A Gold, ottenuta peraltro senza conquistarla sul campo: più e più volte sono state sottolineate le sfortune di questa stagione ma, qualcosina di più, la squadra forse poteva farla.
Anche in questa seconda sfida decisiva, Trieste ha lottato in una partita piuttosto equilibrata, in cui i padroni di casa sono stati, seppur di poco, sempre un po’ più avanti. Alla lunga, Trieste ha perso qualche battuta in difesa e, nel finale, non è più riuscita a recuperare.
Inizia ora un’altra partita, ben più complicata da gestire: solo se verrà vinta, capiremo come potrà essere la Pallamano a Trieste nei prossimi anni.