Ogni settimana che passa ci avvicina, irrimediabilmnte, verso il “redde rationem”, o come dice la Treccani, del giudizio finale.
In effetti, malgrado le scelte scriteriate dell’estate e relative conseguenze, la squadra con la guida di Tesser sarebbe fuori dai pericoli più grossi e magari potrebbe anche guardare a qualcos’altro: sappiamo, incvece, che non è così e che, scomodando i luoghi comuni, dovrà impegnarsi, da Gorgonzola compresa in poi, in quelle che vengono definite sei autentiche finali. nel senso che la squadra dovrà cercare di vincerle tutte per uscire al più presto dal pantano e mettersi al sicuro.
Giana Erminio, Feralpisalò, Renate, Padova, Vicenza, Novara sono le sei prossime avvesarie e, a guardare la classifica, sarebbero le prime tre ed altrettante nella probabile griglia play-off: tanto che , vista la sityuazione alabardata, quasi non si deve nemmeno prendere in esame se siano o meno partite in casa o trasferta, visto che, come proposito, i tre punti sarebbero sempre e comunque da conquistare in ogni confronto. Bella prospettiva, naturalmente, ma metterla in programma è realizzarla sarebbe da considerare quasi miracoloso. Non che non sia possibile, ma probabile un po’ meno. Resta, in ogni caso, il tentativo da fare, vista la situazione e soprattutto sperare che i giocatori, scendendo in campo, siano sempre convinti di potercela davvero fare a chiudere la stagione come nessun altro, da dove erano partiti, sarebbe in grado di fare.

Unica maniera, prendere ogni partita come episodio unico, da vivere con estrema intensità senza minimamente pensare a quello che verrà dopo, tanto meno guardando la classifica ed il comportamento delle altre più o meno dirette avversarie.
Tre dei prossimi diciotto punti in palio, vanno giocati sul campo della Giana Erminio, compagine di rispetto, ben piazzata in graduatoria con alle viste la finale di andata della Coppa Italia con il Rimini, trofeo che senz’altro potrebbe saturare di gloria la stagione. Inutile sperare, ma anche solo pensare, che i milanesi si distrarranno dalla partita di sabato, perchè la loro storia non lo contempla.
Ci vorrà, per la Triestina, qualcosa di solido e determinato per continuare e incrementare la nuova striscia vincente inaugurata con la Pro Patria: in primo piano, la testa e la convinzione di poter giocare una partita a livello superiore e trovare qualche colpo in più nell’area di rigore avversaria, punto ancora dolente in più circostanze.
Il successo passa ovviamente attraverso lo stato di forma dei giocatori: pian piano ci sono miglioramenti, nel senso che, a parte Germano, Bianconi influenzato e Olivieri squalificato, ci saranno più o meno tutti, più o meno nel senso che diversi giocatori sono al rientro, con pochi allenamenti alle spalle e quindi non in grado di reggere tutti i novanta minuti. Quelli che sceglierà Tesser dal primo minuto, è garantito, saranno in grado di recitare un ruolo ottimale.
Azzardiamo più di qualche novità: dal possibile rientro di Bianay Balcot sulla linea difensiva, davanti a Roos, con Silvestri, Frare e Tonetto, ad un rientro, magari parziale, di Ionita che, se convocato, in grado di giocare dev’esserlo, a riposizionarsi nell’asse centrale con Fiordilino e Correia. Dovesse partire dalla panchina, toccherebbe probabilmente a Braima.
D’Urso non mancherà, Strizzolo potrebbe essere la punta, con Vertainen e Udoh in ballottaggio a meno che Tesser non voglia provare a dar spazio a Cortinovis per aumentare la “produzione” dietro la punta.
Resta l’obbligo, che si ripeterà puntuale nelle settimane future, di dover sempre cercare di fare i tre punti e di non tornare a casa con meno di uno: facile, ovvio.
Calcio d’inizio alle 15, fischia Maksym Frasynyak di Gallarate.