PADOVA-TRIESTINA 1-1
MARCATORI: pt 13′ Bortolussi (rig.); st 31′ Braima.
PADOVA: Fortin, Delli Carri, Belli, Perrotta, Kirwan (st 15′ Capelli), Crisetig, Fusi (st 33′ Broh), Villa (pt 15′ Favale), Russini (st 15′ Cretella), Liguori (st 33′ Spagnoli), Bortolussi. All. Andreoletti.
TRIESTINA: Ross, Germano, Struna, Frare, Tonetto (st 37′ Moretti), Braima, Correia, Vallocchia (st 20′ Voca), D’Urso (st 11′ El Azrak), Olivieri, Attys (st 20′ Vertainen). All. Tesser.
ARBITRO: Castellone di Napoli.
NOTE. Ammoniti Correia, Frare
Piano, non è cambiato ancora granchè, ma uscire dall’Euganeo, dopo esser andati sotto, con un pareggio guiocando anche con una certa personalità sembra quasi miracoloso. Nella partita più difficile e complicata per l’oggettiva forza del Padova, finora dominatore del campionato in virtù della compattezza difensiva e dell’abilità delle sue punte, la Triestina si riscopre squadra per la caparbietà e l’attenzione e, pur sempre impegnata al limite delle proprie capacità dalla formazione biancoscudata, per certi versi un po’ sonnacchiosa, alla fine ottiene il premio.
E’ un nuovo punto di partenza, una pagina che viene girata, un primo piccolo segnale che la rimonta è forse ancora possibile. Ma tutti dovranno ancora crederci con la stessa umiltà e determinazione che ci hanno messo stavolta.
Per il suo ritorno sulla panchina alabardata Tesser sceglie la logica dei giocatori che conosce meglio, tra quelli disponibili che ha già allenato. Frare, abile, fa coppia con Struna, c’è fiducia in Tonetto, Attys sembra più spostato in avanti per far coppia con Olivieri, lasciando in panca Vertainen per l’eventuale subentro.
Appena presentata, subito messa al lavoro la nuova divisa che prevede il “total black” con inserti contrastanti in bianco e rosso , proprio come il colore del completo che sceglie Ross. Sull’altro fronte, padroni di casa con la divisa supertradizionale completamente bianca e inserzioni rosse. con l’estremo difensore Fortin in completo verde.
Il Padova parte subito con decisione tanto che Ross viene subito chiamato ad una respinta abbastanza frettolosa ma gli alabardati cercano di rispondere subito ma, oltre a guadagnarsi un calcio d’angolo, non creano pericoli di sorta. Più interessante l’azione padovana sulla sinistra con cross lungo che arriva a Kirwan, solo soletto in area, che colpisce di prima intenzione ma sbaglia tutto.
Il Padova è implacabile in ripartenza: pallone in verticale e magia di Bortolussi al limite dell’area, con tacco smarcante per l’inserimento di Liguori che, al momento di calciare, viene messo giù da dietro da Correia, Ammonizione dell’alabardato e ineccepibile rigore che Bortolussi, qualche istante dopo, trasforma incrociando il tiro verso sinistra, mentre Ross prova a buttarsi dall’altra parte.
Il Padova gioca a memoria, sembra poter arrivare alle conclusioni con una certa facilità ma, in qualche modo, gli alabardati riescono a contenere le folate patavine. Quel che non riescono a fare è attaccare, sempre bloccati da centrocampisti e difensori di casa.
A metà tempo, finalmente una bella azione degli alabardati impostata da Correia per Olivieri che libera al tiro D’Urso: pronta la conclusione ma il tiro si alza decisamente troppo.
Ci provano ancora gli uomini di Tesser con Germano che propone a Braima il cross su cui tenta la deviazione di testa, un po’ troppo lenta, Attys che non impensierisce Fortin.
Prende comunque un po’ di coraggio la Triestina mentre i padovani rallentano vistosamente i ritmi: su punizione di Vallocchia i padroni di casa, davanti a Fortin, rischiano di combinare una frittata ma si salvano concedendo solo due corner consecutivi agli alabardati che non danno esito positivo.
In apertura di ripresa, un recupero in difesa di Vallocchia mette in moto Tonetto sulla fascia: lungo invito al limite dell’area per Olivieri che fa a sportellate con Favale che gli impedisce di tentare la conclusione davanti a Fortin: alabardato a terra ma non ci sono estremi per il fischio arbitrale.
La risposta padovana su una conclusione dai venti metri di Fusi che Ross blocca con sicurezza a terra. Quando scossa l’ora di gioco, Triestina in avanti con Attys che serve lungo linea Braima: bello il cross teso ma Fortin è attento ad abbrancare la palla prima che possa arrivare ad Olivieri. Di rimessa, occasione subito per il neo entrato Cretella che si inserisce in area e cerca Bortolussi: deviazione provvidenziale della difesa alabardata.
Buon momento del Padova che soffre poco in difesa e si stende in avanti: Liguori parte dal vertice dell’area e trova spazio per la conclusione. Gran bella risposta di Ross che si stende sulla destra per deviare lontano il pallone.
Passata da niente la mezz’ora, la Triestina riesce a confezionare il pareggio dopo oltre trecento minuti di astinenza. L’azione è lunghissima, da una parte all’altra dell’area di rigore padovana, finchè Vertainen la tocca lateralmentre per Germano. Coss su cui si proietta lo stesso Vertainen che la sfiora di testa e la mette sul piede di Braima. Battuta pronta, c’è anche un tocco di Capelli e Fortin è battuto: è il suo primo gol in alabardato.
La reazione padovana è violentissima: la Triestina è costretta a difendersi con le unghie: Capelli buca l’area e va sul fondo per crossare, Struna ci mette la punta del piede ed evita che la palla raggiunga Bortolussi a due passi dalla porta. Angolo di Cretella messo fuori area, bordata di Favale che va sotto la traversa ma c’è Ross che l’alza di quel tanto che basta per evitare guai.
Gli ultimi minuti sono incredibili perchè, dopo il pareggio, la Triestina potrebbe portarsi a casa addirittura i tre punti. Braima recupera in difesa, mette in moto Vertainen che vede Olivieri in corsa e lo serve. L’attaccante avanza, ha un attimo di incertezza nel controllo che lo obbliga ad allargarsi: poi va alla conclusione fermata a terra da Fortin. Il pericolo scatena ancor di più i patavini che assediano nei cinque minuti di recupero l’area alabardata con i difensori che raddoppiano gli sforzi e contengono le iniziative dei padroni di casa. Gran rischio quando Bortolussi colpisce di testa da pochi metri: Ross e miracoloso ma c’è anche il fuorigioco e tutto si sistema con gli alabardati che guidano in porto la barchetta e dopo un’eternità, muovono la classifica, tornano al gol, sono capaci di recuperare lo svantaggio, giocano con la testa e sul campo della dominatrice del campionato lanciano un primo messaggio di esistenza. L’effetto Tesser, insomma.