Due partite e la stagione della serie C chiude i battenti: Sapremo chi va in serie B, chi retrocede, chi farà i play-off e chi i play-out e che, tirato un sospiro di sollievo, se ne potrà andare in vacanza. Però, alla fine, bisogna arrivarci.
Le ultime ore, per chi guarda da fuori le vicende alabardate, sono state drammatiche nell’attesa di sapere cosa poteva succedere.
Le notizie, o meglio, le supposizioni tante, le certezze poche, forse nessuna. La scadenza per il pagamento degli istipendi avanzava come un macigno senza che dalla società arrivasse una minima parola: certo, non è strettamente necessario far sapere le cose societarie – si può essere d’accordo – quando tutta la contabilità non subisce ritardi e inadempienze ma, quando il “modus operandi” ha portato in dote, in una situazione già pesantissima, cinque punti di penalizzazione, un pensierino dubbioso è più che lecito, se non doveroso.
Chi s’impegna economicamente – non si può confutare – ha diritto di disporre a piacimento della sua proprietà e farne ciò che meglio crede ma, se amministri una società calcistica, non puoi nemmeno far finta che ti sia permesso sbagliare e risbagliare senza che qualcuno te ne chieda ragione,.
Come in precedenza, in extremis sono arrivati i fondi per le competenze trimestrali dei giocatori ma non quelli per saldare i debiti contributivi ed erariali. Quindi è già chiaro che, anche stavolta, arriveranno punti di penalizzazione. Unica diversità, scontati nel prossimo campionato.
Bella soddisfazione, se mai al prossimo campionato alla società verrà permessa l’iscrizione, perchè per farlo, dovrà aver saldato tutti i debiti, ottenere le liberatorie degli aventi diritto a retribuzioni, nonchè depositare congrue fidejussioni. Che questa dirigenza sia in grado di farlo, ci permettiamo di avere più di qualche dubbio, altrimenti tutti questi ritardi non avrebbero avuto alcun senso.
Ah, si, piccolo particolare: per iscriversi al prossimo campionato, occorre un’altro piccolo requisito: aver conquistato la permanenza nella categoria, cosa che a 180 minuti e annessi recuperi non è affatto sicura. I più smaliziati, guarderanno proprio al ritardo dei pagamenti sotto questa forma: se l’Unione non dovesse mantenere la categoria, la proprietà, probabilmente, non tirerebbe fuori un “cent” in più e abbandonerebbe il tutto al suo destino.

Ma dell’operato della società in queste due stagioni se ne potrebbe scrivere un libro, se non due, ragion per cui è più saggio, momentaneamente, soprassedere e riservare i patemi alle sorti della squadra che Attilio tesser, con gran fatica, cerca di portare sulla sponda della salvezza. In un concitato finale di stagione, ha dovuto, quando l’obiettivo era più che a portata di mano, ricominciare da capo in una situazione ancora peggiore per qualche indisponibilità di troppo e con il “peccato originale” di una rosa senza attaccanti di peso e di ruolo. Tra alti e bassi, rimessa abbastanza in sesto la barca con l’aiuto di Delli Carri, la squadra è incappata in qualche prestazione al di sotto delle possibilità, c’è stata un po’ di sfortuna, ma, malgrado tutto, è ancora in lotta per farcela senza passare per le forche caudine dei play-out. Finire tra 180 minuti sarebbe il sogno di tutti.
Per continuare a farlo, necessario andare a Vicenza, dimenticando Padova: certo i berici giocheranno con la bava alla bocca per aver buttato una promozione che avevano inseguito e stava a due passi ma il calcio se da la possibilità di recuperare dieci punti, te ne toglie tre nel momento in cui ti servivano di più. Avranno il morale sotto i tacchi, non crederanno più nella possibilità della promozione diretta, lasceranno perdere tutto? Difficile crederlo, perchè anche i nuovamente capiclassifica, come si siano ritrovati a sorpassare i cugini “magnagatti”, non devono averlo ancora capito. Quindi potrebbe succedere ancora di tutto.

In questa lotta a distanza, la Triestina dovrà ballare: dovrà cercare punti perchè nessuna delle altre avversarie per sopravvivere regalerà nulla, dovrà cercare di evitare la seconda parte di stagione perchè quelle partite sono infernali, ha un solo obiettivo, andare al più presto in ferie perchè poi, la partita, dal campo si trasferirà altrove: impensabile che l’attuale proprietà possa continuare a gestire in questa maniera, difficile trovare chi sia disposto a intervenire finanziariamente per la consistenza dei disavanzi, poca solidità patrimoniale visto che la maggiorparte dei giocatori sono in prestito e a fine giugno torneranno alle loro società. Bello se qualcuno riuscisse a smentire tanto pessimismo.
Per ora, resta, tra poche ore, l’impegno a Vicenza: tanto per cambiare ci saranno ancora diverse assenze: Balcot, Germano, non sono novità, D’Urso: almeno, rientra Cancellieri. Formazione praticamente obbligata, quella che aveva iniziato con il Padova con l’unica variante, molto probabilmente, di Strizzolo dal primo minuto a far coppia con Olivieri nel reparto avanzato. Questi, comunque, i convocati.
Portieri: Malusà, Mastrantonio, Roos.
Difensori: Bianconi, Bijleveld, Cancellieri, Frare, Kosijer, Silvestri, Tonetto.
Centrocampisti: Braima, Correia, Fiordilino, Ionita, Jonsson, Voca.
Attaccanti: Cortinovis, Olivieri, Strizzolo, Udoh, Vertainen.
Ultima notazione: fischi d’inizio alle 20 del signor Dario Madonia di Palermo.