Al termine della vittoria 2-0 della Triestina sul Vicenza, sono intervenuti in sala stampa Attilio Tesser, Marco Olivieri e Mattia Tonetto.
“Miracoli – dice l’allenatore alabardato – non se ne fanno, non si inventa nulla. Ho lavorato come è sempre stato il mio modo di lavorare, cercando di dare fiducia, costruire un gruppo, poi su quello si va sul campo a preparare la partita. I ragazzi sono stati bravi, la gara di Padova più caratteriale mentre oggi oltre a quello si è vista maggiormente un’identità di squadra. Abbiamo sviluppato bene in fase di possesso e anche in fase di non possesso abbiamo fatto molto bene, ma in generale sono stati proprio bravi, compatti, da squadra vera. Di fronte avevamo una squadra molto forte alla quale vanno fatti i complimenti, non è una frase di circostanza perché abbiamo vinto ma un dato di fatto, sono convinto faranno una bella lotta col Padova fino in fondo.
Noi siamo stati bravi da squadra, perché al di là del risultato che penso sia netto e meritato, abbiamo fatto per bene tutto quello che dovevamo fare. Grande concentrazione e partecipazione, sapendo soffrire in qualche momento nel quale c’era da soffrire e se non fosse stato per questo vento, che c’è stato chiaramente per entrambe, soprattutto nel primo tempo avremmo potuto creare ancora qualche situazione in più. Abbiamo sbagliato qualche volta l’ultimo passaggio, da domani andremo alla ricerca di cose migliorabili e ci mancherebbe, però allo stesso tempo sottolineo lo spirito di squadra che è quello che un allenatore vuole vedere. Ci sono stati dei segnali in questo senso a Padova, oggi è arrivata una conferma. Abbiamo la consapevolezza che la strada è ancora lunga e molto dura, se ci si siede su questi due risultati facciamo un grosso errore, ma queste due gare ci devono dare fiducia e convinzione che con l’aiuto di tutti dobbiamo prenderci il nostro obiettivo prima possibile.
Giocare a calcio è bello e piacevole, questo però comporta anche situazioni di sacrificio, quello di Olivieri per stoppare una ripartenza così come quello di Vertainen è un segnale di partecipazione che oggi comunque hanno dato tutti. Quanto alle giocate in verticale, oggi in tantissime occasioni abbiamo trovato l’uomo tra le linee lavorando bene in mezzo al campo, creando le premesse per fare partita che poi è quello che è successo, la gara l’abbiamo fatta molto più noi del Vicenza soffrendo qualcosa solo nei primi dieci minuti del secondo tempo. La scelta delle due punte era per dare un po’ di peso in più all’attacco, sfruttando le qualità dei nostri attaccanti cercando profondità e corsa, le mezze ali invertite rispetto a Padova sono state una scelta per contrastare meglio i movimenti dei loro centrocampisti, costringendoli ad avanzare sul piede forte dei nostri giocatori.Quello che mi è piaciuto di più oggi? Lo spirito di squadra, la voglia di correre l’uno per l’altro applicando poi quello che abbiamo preparato sotto l’aspetto tattico e in tutte le due fasi penso si sia visto, quantomeno io ne sono molto soddisfatto. Oggi e a Padova nulla da perdere rispetto alle prossime partite? Da perdere abbiamo tanto, far punti e non farli è una bella differenza. Affrontavamo prima e seconda, squadre attrezzate e con qualità, nelle prossime non cambierà niente se non la convinzione. Ai miei ragazzi ho detto in settimana e ripetuto stamattina che la prima veniva dopo tre giorni di allenamento, tutti a disposizione con concentrazione e volontà e sotto questo aspetto è una cosa semplice, poi in campo chiaramente non lo è. La difficoltà era oggi, nel confermarsi fisicamente, mentalmente, dimostrando che stiamo cementando un gruppo e diventando una squadra. La risposta è stata molto bella ma non abbiamo fatto niente, le prossime partite saranno molto impegnative a cominciare da un Novara che ha vinto a Trento interrompendone una lunghissima striscia positiva, in questa categoria tutte le partite sono difficili, quindi non andremo sicuramente a sottovalutare nessun avversario. Massima concentrazione, testa giusta, si gioca e si lotta poi ci sono anche gli avversari e vediamo di esser più bravi, come lo siamo stati con merito oggi”.
“Una giornata così – dice Marco Olivieri – la aspettavo da tanto ma non solo per me, anche per la squadra. Abbiamo vissuto un periodo difficile, buio, dove non si riusciva a venirne fuori, in queste due partite si è vista la voglia di riemergere della squadra e ce la meritiamo, oggi ci godiamo questa vittoria. Cosa ha portato il mister? Cose semplici, ci ha detto che bisogna lottare prima per la maglia che per noi stessi, una piazza come Trieste non può essere ultima in classifica. E’ stata una scossa soprattutto a livello mentale prima che tattica o tecnica, se mentalmente non stai bene anche una giocata semplice rischia di diventare una montagna da scalare.
La prima punta posso farla, ma preferisco giocare a due ed attaccare gli spazi che può creare un attaccante più strutturato, poi all’occorrenza si gioca senza problemi dove dice il mister. Il rigore? Nessuna particolare gerarchia, ho preso la palla e ho calciato tranquillo, convinto di fare gol. Se segno bene, se sbaglio male, per fortuna ho segnato quindi va bene così. Non ci dobbiamo sicuramente accontentare di queste partite, anzi devono essere un punto di svolta e di partenza, contro due squadre che si giocheranno il campionato fino alla fine. Questo deve darci forza e farci sentire che siamo sulla strada giusta. Segnare sotto la curva è stato bello, il gol lo cercavo in queste sei partite e sono davvero felice di averne trovati due”.
“La gioia – commenta Mattia Tonetto – è tantissima anche perché dopo cinque mesi di sacrificio non vedendo mai il campo è dura, solo allenamenti non giocando praticamente mai è difficile anche nel mantenere la concentrazione, l’autostima si abbassa un po’, sono stato diciamo rispolverato e sono contentissimo. Sta uscendo il gruppo, quello che prima secondo me mancava, ora continuiamo così e andiamo a caccia prima possibile dell’obiettivo salvezza. A Padova era la prima dopo tanto tempo e le gambe non le ho sentite pronte subito dal primo minuto, quando inizi a prendere il ritmo diventa tutto più semplice e oggi ho avuto questa percezione. Sono rapido e mi piace l’uno contro uno, una volta preso il ritmo oggi ho sentito meno difficoltà nell’essere pronto con le gambe.
Queste due gare consecutive mi aiutano tantissimo sia per la condizione che per la fiducia, una fiducia che con quattro punti dopo aver affrontato le prime due in classifica può sicuramente aumentare anche in tutta la squadra. Avere un giocatore come Frare accanto che comunica, ti parla e dà una mano, è un grandissimo aiuto, così come la comunicazione reciproca tra tutti in campo è fondamentale e ti aiuta a dare di più. Forse prima un po’ questo mancava, mentre ad esempio nel gol di Braima a Padova siamo tutti entrati in campo ad abbracciarlo, il gruppo secondo me adesso si sta unendo come si deve. Dopo il triplice fischio oggi per un attimo stavo quasi per piangere, non giocare vedendo la squadra sofferente per mesi, tornare alla vittoria nel nostro stadio contro una squadra forte, vedendo i tifosi contenti e che ci applaudivano è stato il massimo. E’ forse il primo anno per me con una tifoseria così importante, per me oggi è stato stupendo ed essendo comunque con un po’ di sangue triestino, è stato ancor più commovente”.
Credit by Emilio Ripari – Ufficio Stampa Triestina Calcio 1918
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