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Dalla sala stampa del “Rocco”

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Al termine della gara vinta contro il Fiorenzuola, sono intervenuti in sala stampa Attilio Tesser, Kristjan Matosevic e Facundo Lescano: ecco i loro commenti raccolti da Emilio Ripari, addetto stampa della società alabardata. 

“Eravamo consapevoli – ha detto l’allenatore Attilio Tesser – che non fosse una partita semplice, al di là del fatto che in questa categoria così come in tutte le altre non esistono partite facili. E’ venuta fuori la gara che mi aspettavo, di fronte a una squadra che ha dimostrato valori importanti. Sul gol preso è demerito nostro perché si possono prendere tanti gol, gli errori ci sono per tutti, ma su quel corner abbiamo dormito. E’ più normale prendere gol prima dove è stato bravo Anelli e Matosevic ha fatto un paratone, piuttosto che sul calcio piazzato poco dopo. Però la mentalità che ha messo in campo la squadra per affrontare la partita, anche subito dopo il gol preso, è stata importante. Nel primo tempo ci saltavano con più facilità, siamo invece partiti meglio nel secondo tempo prendendo la gara in mano, abbiamo rischiato e sapevamo di doverlo fare, abbiamo recuperato tantissimi palloni anche nella loro area sprecando delle situazioni importanti per concludere e per andare in doppio vantaggio. 

Abbiamo avuto almeno due infortuni con conseguenti cambi forzati, ho dovuto quindi affrettare qualche rotazione per non trovarmi poi con gli slot esauriti. Ma lo spirito di squadra credo si sia visto, una squadra che può anche sbagliare ma lotta pallone su pallone, non è mai passiva e cerca di fare sempre la partita, accettando di rischiare per provare a vincerla. Anche stavolta chi è entrato ha fatto bene, penso ad esempio allo spezzone di Pierobon che ha dato una bella vivacità, riempiendo di nuovo il centrocampo. Al di là della partita è però l’atteggiamento che mi è piaciuto tanto, con porzioni di gara fatte bene ed altre meno ma sviluppando comunque tanto, anche sulle corsie forse come mai fatto prima di oggi. C’è da esser contenti per la mentalità che abbiamo messo in campo, è quello che a me piace di più, la voglia di stare assieme, di combattere assieme. 

Il campo? Inutile nasconderlo, si è fatto male anche l’arbitro con una distorsione credo alla caviglia. Oggi han ripreso a venir via pezzi di terreno, non è polemica, è un dato di fatto oggettivo. Campo molto pesante, dove si rischia costantemente. L’infortunio di D’Urso sarà anche muscolare, ma è una scivolata evidentemente più accentuata, dispiace ma questo è, prendiamo atto e speriamo si possa sistemare un po’ meglio. Christian lo valuteremo tra un paio di giorni ma credo che per qualche settimana non potremo averlo a disposizione, Germano ha la coscia e il fianco gonfi, sicuramente non sarà recuperabile per Alessandria e per la Coppa Italia, speriamo di poterlo recuperare per la gara contro la Pro Sesto. Ma cerchiamo di pensare alla bella vittoria di stasera, che è indubbiamente l’aspetto più positivo. 

L’entusiasmo del pubblico? Credo che sin da quando ci siamo trovati in piazza per la presentazione ci sia stata la passione che c’è a Trieste per la squadra. Trieste è l’Unione, non lo devo scoprire io. Vederli in tanti oggi, vederli martedì sotto il diluvio a Legnago a soffrire e cantare per l’Unione è molto bello, è una forza, è il dodicesimo uomo e si sente. Li ringraziamo tanto, i ragazzi lo dicevano in spogliatoio pensando alla forza di reagire e battagliare in gruppo, noi speriamo di dar loro tante soddisfazioni perché le meritano tutte”.  

“La parata su Anelli? Ho fatto solo il mio lavoro – commenta Kristjan Matosevic – come lo hanno fatto i miei compagni. I tiri nel primo tempo avevano delle traiettorie strane, non so se dovute all’impatto sul pallone o alle condizioni di un campo che non era in condizioni ottimali, ho provato a respingere e non rischiare ed è andata bene. Alla fine contano i punti, in una partita che avevamo preparato contro una squadra alla quale piace giocare a calcio. Nel primo tempo uscivano un po’ meglio, nella ripresa abbiamo aggiustato un po’ le cose, indubbiamente tre punti importantissimi.  
Abbiamo una buona squadra, credo che in tutti i reparti siamo forti. Quanto alla difesa Malomo lo conosco già da tempo, per Struna credo parli da sola la carriera e Moretti è un giovane veramente forte, chiunque giochi credo metta il mister in difficoltà. Ogni partita ha la propria storia, la verità è che abbiamo giocato tre gare in otto giorni e non è facile recuperare soprattutto mentalmente. Con tutto il rispetto per chi abbiamo affrontato dopo, il derby col Vicenza di fronte a quasi diecimila persone porta via tante energie, ma penso che l’atteggiamento sia stato sempre giusto, anche stasera dove siamo partiti non benissimo anche a causa di un avversario al quale vanno dati tutti i meriti. Nel secondo tempo l’abbiamo giocata bene e abbiamo portato a casa una vittoria importante. Il pubblico? Ognuno la vive a modo suo, io con quel muro dietro mi sento vivo, la spinta si sente ed è una carica in più. 
Devo essere sincero, stare su questo campo per me che sono quasi due metri ed oltre novanta chili non è facile, non aiuta a spingere, poi abbiamo visto tutti che tanti giocatori scivolavano, sia nostri che loro. Spero davvero si possa risolvere il problema prima possibile”. 

“Il mister e lo staff- ha commentato Facundo Lescano – ci stanno gestendo alla grande, anche in una settimana iniziata con una partita di cartello com’è stata quella contro il Vicenza, seguita da due partite con campi pesantissimi come quella di stasera e contro il Legnago martedì, si arriva stanchi a livello fisico e mentale ma questa squadra continua a dare segnali di compattezza, di crederci fino alla fine e siamo contenti di altri tre punti fondamentali. Ciofani è un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, in allenamento in settimana proviamo i cross e a volte rischio di esser pesante con i miei compagni perché dico loro di crossare, su quella palla ho messo il petto perché di testa talvolta si rischia di mandarla alta, ho avuto l’intuito di ammortizzare il pallone ed è andata bene, sono contento. 

l primo tempo ce lo siamo detti in spogliatoio, in tre-quattro occasioni ci è mancato l’ultimo passaggio per andare in porta, dobbiamo migliorare in questi dettagli perché siamo una squadra che sa imporre il proprio gioco ma che sa anche ripartire, dobbiamo imparare questi aspetti per riuscire a incanalare e chiudere partite difficili come quella di stasera, contro una squadra forte e che ti dà filo da torcere fino alla fine. 
Il campo mi sembrava lievemente meglio rispetto al Vicenza ma in ogni caso un terreno dove nemmeno oggi si poteva fare una partita di cartello. Quando giochi devi poterlo fare su un campo piatto, dove non ci siano buche di diversi centimetri che compromettono non solo azioni importanti, ma anche la sicurezza dei giocatori. Sulle occasioni va bene, uno si rammarica, bisogna però stare attenti agli infortuni. Non so cos’hanno D’Urso e Germano, ma quando affondi il piede e questo entra di molto nel terreno, non sai poi cosa può succedere e questo non va bene. Siamo una squadra costruita per vincere, per stare in alto, con giocatori di qualità e che si esprimono al meglio con campi dove la palla può correre veloce e bene, qui questo non si può fare e speriamo si possa risolvere in fretta, perché vogliamo dare gioia ai nostri tifosi e perché penso anche come Triestina e città di Trieste non sia un bel biglietto da visita in tutta Italia. 
L’assist a Vallocchia? E’ il quinto complessivo della mia stagione e sono molto contento, anche in quell’occasione stavo per calciare in porta un bell’assist di Redan ma ho preso una buca, l’avversario voleva spazzarla e gli è rimasta lì, per fortuna con la punta son riuscito a favorire l’inserimento di Andrea che l’ha messa in rete. Un attaccante deve sì saper fare gol ma anche giocare con i compagni, la cosa che più conta è riuscire a portare punti a casa per la Triestina”. 

Credit by Emilio Ripari – Ufficio Stampa US Triestina Calcio 1918