CUS TRIESTE – THE TEAM RIESE 71 – 73 (22-11; 41-29; 58-44)
IS Copy Cus Trieste: Antonio 9, Vrbaski 3, Riccio ne, Demarchi 11, Desobgo, Vegnaduzzo 4, Bianchini 6, Ius 22, Lazzari 13, Daverda ne, Giampaoli ne. All. Pozzecco
The Team Riese: Buratto 2, Volpato 20, Marini 11, Bisceglie 4, Grani 4, De Bortoli 6, Cappelletto 10, Campagnolo 6, Bizzotto 10. All. Campagnolo
Arbitri: Colussi e Gavagnin
Complicato, anzi, difficilissimo commentare quanto accaduto al PalaCus, nell’incontro fra IS Copy Cus Trieste e The Team Riese.
L’intero andamento della gara, nella quale il Cus ha controllato per gran parte l’incontro grazie ad una prova coriacea (Ius 9/13 dal campo, Demarchi 9 falli subiti e 3 assist) e dove il The Team ha riequilibrato le sorti del match con un 0 – 19 di parziale in avvio di quarto periodo va ad annebbiarsi di fronte alle decisioni arbitrali della coppia Francesco Colussi – Marco Gavagnin nei secondi decisivi della gara.
Sul punteggio di 71 – 70 per il Cus, con 18’’ da gestire in attacco (20’’ quelli sul cronometro di gara) ed il play Demarchi in possesso di palla, i locali vanno al tiro e non prendono il ferro: a rimbalzo, per prima arriva Riese e poi il Cus cerca di contestare il possesso. Suonano le due sirene, quella dei 24’’ e quella della fine della partita ed entrambi i direttori di gara decretano il termine del match: con la gara già terminata, a seguito delle contestazioni degli ospiti passano ben 7 minuti ed il signor Gavagnin, secondo arbitro, convince il primo direttore di gara a tornare indietro sulle proprie decisioni, dopo aver fischiato la fine della partita. Gli arbitri, quindi, clamorosamente decidono di far giocare ancora 1.5 secondi, scelta decisiva in quanto Cappelletto, con una tripla, riesce a sovvertire il risultato finale.
Sarebbe bello commentare l’andamento tecnico di una partita, che già aveva un peso specifico non indifferente per quanto rappresentava, sia per il Cus quanto per Riese, ma questa volta l’aspetto arbitrale ha pesantemente condizionato il risultato con una decisione che, per tempi e modi, è parsa assolutamente non idonea. Ai presenti al PalaCus, ed ai posteri, l’ardua sentenza: nella concretezza, invece, un importante esame di coscienza da parte di qualcuno andrebbe fatto.
Credit by Ufficio Stampa CUS Trieste