Lunedì sera, nella prestigiosa cornice dello Stadio Nereo Rocco, si è consumato l’ultimo atto del Torneo Internazionale Città di Trieste, una rassegna dedicata alle nazionali Under 17 di Italia, Portogallo, Spagna e Svizzera che si è disputato, oltre che nello stadio principale della nostra città, anche al Campo Comunale di via Boito di Monfalcone. La kermesse, che prevedeva la formula del classico girone unico all’italiana, si è disputata dal 3 al 9 settembre in tre intense giornate ed ha visto il trionfo della Spagna con tre successi su tre
Le Furie Rosse, selezionate da Hernán Pérez, sono state senza ombra di dubbio la nazionale più forte di questo torneo. Organizzata sul classico 4-3-3, marchio di fabbrica del calcio spagnolo, la Spagna ha mostrato schemi e trame di gioco molto simili a quelli dalla nazionale maggiore campione d’Europa nel recente europeo, ovvero una versione 2.0 del suo classico tiki-taka: tanto possesso palla, ma effettuato sempre ad alta velocità, con continui sovrapposizioni dei giocatori di difesa e centrocampo e tagli verso al centro dei due esterni offensivi. Un gioco che è parso semplicemente irresistibile per le avversarie anche perché la retroguardia, ben guidata dal portiere Iker Rodríguez, si è confermata di ottima fattura con centrali tosti e bravissimi negli anticipi e nell’uno contro uno.
Al secondo posto troviamo l’Italia di mister Massimiliano Favo. I nostri Under 17 hanno disputato due ottime prove contro Portogallo e Svizzera (2-0 contro i lusitani, 2-2 sfortunato contro gli elvetici) ma si sono dimostrati assolutamente impotenti contro la selezione spagnola. Nelle prime due gare gli azzurrini hanno mostrato un’ottima organizzazione tattica con un 4-3-1-2 ben strutturato e un’ottima capacità di alternare gioco corto a verticalizzazioni. Nella sfida contro la Spagna, che sulla falsariga ha ricordato quella tra le due nazionali senior del recente europeo, invece la selezione azzurra è stata prima tramortita dagli iberici nel primo tempo (con un Nava in versione Donnarumma ad evitare un rovescio pesante) mentre nella ripresa, quando la Spagna ha iniziato a calare d’intensità, l’Italia ha mostrato la sua brutta copia: cioè una squadra orizzontale sterile e senza sbocchi offensivi con Campaniello che veniva sempre regolarmente annullato dai difensori avversari. Insomma, anche a livello giovanile la Spagna si conferma come una sorta di kryptonite per i nostri colori.
Infine, Portogallo e Svizzera, si sono dimostrate due buone nazionali anche se non hanno “rubato” l’occhio. I lusitani di Bino Maçaes, schierati con il 4-2-3-1, si sono dimostrati una squadra dal buon tasso tecnico (forse addirittura superiore a quello italiano) ma, come da loro atavica tradizione, anche piuttosto fumosi in fase realizzativa contro compagini molto organizzate tatticamente come quella italiana. La Svizzera di Luigi Pisino infine, ha incassato due pesanti rovesci contro Portogallo e Spagna (1-5 e 1-6), ma contro l’Italia ha saputo cogliere un ottimo pareggio grazie ad un’ottima organizzazione di squadra che però ha visto gli elvetici abusare un po’ troppo del gioco dal basso.