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Clotet: Krollis sei “out”

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Al termine della partita Triestina-Giana Erminio terminata con la vittoria ospite 0-1, è intervenuto in sala stampa Pep Clotet. 

“Penso – commenta il tecnico – che per quello che è successo nell’episodio dell’espulsione la reazione sia stata giusta, quell’espulsione non deve succedere nel calcio. Krollis è qui in prestito, rappresenta un’altra società che lo manda qui in prestito e lui fa questo alla Triestina, alla società che lo ha mandato qui e al calcio. Cosa mi è venuto in mente? Vi dico la verità, io ho un figlio di otto anni che oggi ha visto questo, vengo da una cultura in cui questo non può succedere, un calciatore che fa questo se lo fa per strada rischia conseguenze con la legge, non è normale. E non dobbiamo accettarlo in nessuna maniera, per il rispetto verso me come allenatore Krollis per me ha finito con la Triestina. Gli ho detto in faccia queste stesse parole, che con me come allenatore ha finito oggi con la Triestina.

Sulla partita all’inizio siamo rimasti un po’ sorpresi dalla Giana, è venuta a giocare 5-3-2 e ci è voluto un po’ per prendere le misure ed adattarsi alla partita ma col passare dei minuti la squadra si stava riprendendo bene, difendeva bene, stava meglio in campo e aveva creato più di un presupposto per essere pericolosa. Purtroppo la situazione dell’espulsione è stata un momento duro, non posso dire nulla ai calciatori che hanno corso e ci hanno messo l’anima per tenere bene il pareggio e creare qualche situazione sfruttando magari la palla inattiva, come stava per succedere nonostante la netta supremazia degli avversari nel possesso del pallone.

Ho scelto Vallocchia perché quando lui è entrato con la Pro Patria ha giocato con umiltà e lavoro, cercando sempre di aiutare la squadra ed era giusto premiarlo, bisogna sempre mettere la squadra prima di tutti noi. Abbiamo reagito bene all’inferiorità numerica ma uscire dalla situazione nella quale siamo è molto difficile con questo tipo di errori, dobbiamo avere la testa più concentrata. La mentalità non è giusta, dobbiamo capire il calcio di serie C com’è, gestendo i momenti della partita e questa è una questione individuale, abbiamo diverse scommesse ed evidentemente in tanti non lo capiscono e l’ho detto sin dal primo giorno. In aggiunta a questo un dato importante, prendiamo gol negli ultimi minuti perché questa squadra non ha ancora il livello fisico che dovrebbe avere in questo momento, se oltre a questo non abbiamo l’esperienza di saper gestire determinate situazioni, aumentano le difficoltà per tutti noi. Guardo solo la squadra che ci sta sopra, quando sono arrivato qui eravamo tre punti sotto, oggi eravamo a uno con la possibilità di entrare in zona playout e vista la situazione poteva essere già un passo avanti, invece rimaniamo a un punto con una partita in più. Ora devo solo pensare alla prossima partita, alla squadra che abbiamo davanti e a non buttare le partite così, perché ogni gara che passa è una possibilità in meno da sfruttare.

Le condizioni del campo? Appare evidente che questo non sia un campo dove si può giocare a calcio, non so cosa sia stato fatto o cosa sia successo ma giocare a calcio non è possibile. Le zolle non attaccano ed è un carico in più per ogni calciatore, soprattutto per i nostri che la condizione fisica stanno cercando di riprenderla. Non sta a me dirlo ma un campo così non è adatto per giocare a calcio e comporta rischi anche più grandi dei due infortuni che stasera abbiamo avuto, un terreno dove può saltare un crociato o qualcosa di simile ma ripeto, non tocca a me dirlo. Sugli infortuni di stasera, per Germano sembra un affaticamento al quadricipite destro, si è fermato subito e con un po’ di trattamento potrebbe credo tornare a disposizione a breve. Per Frare potrebbe invece essere un problema muscolare, il piede non è affondato bene nel terreno e la gamba si è allargata troppo, vedremo gli esami medici ma questa è un’altra situazione che non può succedere”.  

Credit by Emilio Ripari – Ufficio Stampa Triestina Calcio 1918