UNION CLODIENSE-TRIESTINA 1-0
MARCATORI: pt 4′ Biondi.
UNION CLODIENSE: Gasparini, Barsi (st 45′ Lattanzio), Munaretto, Salvi, Sinn, Manfredonia, Nelli, Serena, Biondi (st 23′ Gaspari), Sinani (st 13′ Verde), Morello (st 23′ Orfei). All. Andreucci.
TRIESTINA: Roos, Germano (st 39′ Pavlev), Moretti (st 21′ Jonnson), Rizzo, Vallocchia, Correia, Voca, Vicario (st 13′ El Azrak), D’Urso, Attys (st 39′ Thordarson), Krollis. All. Santoni.
ARBITRO: Bozzetto di Bergamo.
NOTE. Ammoniti Vallocchia, D’Urso, Munaretto, Voca; espulso Nelli.
D’accordo le assenze, ma non si può perdere una partita che, per più di ottanta minuti, ti ha concesso l’uomo in più. Orrenda all’inizio di partita la difesa alabardata che riesce a farsi superare subito, inutile il lento possesso di palla per tutto il resto della partita e la Triestina si inabissa nell’incapacità di proporre un qualcosa che vada oltre i tentativi di cross che il bunker dei clodiensi, una volta restati in dieci, sistematicamente caccia lontano.
Una delusione gli alabardati, probabilmente sotto choc per il gol subito, ma certamente incapaci di creare in avanti un’azione pericolosa, ma soprattutto di scovare, nelle tante mischie originate dai cross, l’azione per arrivare almeno al pareggio.
Tutto inutile, tanto lavoro da fare come si dice, ma, a mercato appena concluso, vengono anche i dubbi sull’operato della società che ha mescolato e rimescolato le carte, ma per ora non ha raccolto quanto si aspettava, Certo una battuta d’arresto del genere non fa bene, lascia dubbi pesanti, spinge anche l’allenatore, probabilmente, a riconsiderare tutto da nuove prospettive.
Difesa in emergenza come previsto per questa prima trasferta di campionato: non c’è Struna, mancano i due di fascia sinistra, Bijlevard e Tonetto, quindi è Vallocchia a mettersi sulle spalle la fascia sinistra dello schieramento.
Voca, con la fascia di capitano, al previsto rientro fa coppia con Correia anche perchè Sambu non è tra i convocati. Vicario è preferito ad El Azrak, così come Krollis a Vertainen. Per la cronaca, padroni di casa in completo bianco e alabardati in completo rosso.
Che fosse una partita problematica per i difensori alabardati era facile da ipotizzare ma che in quattro minuti i padroni di casa della Clodiense si ritrovassero due volte ad aver via libera non era nemmeno nei peggiori pensieri di Michele Santoni. Ed invece, alla prima azione d’attacco dei veneti, Biondi dalla fascia cambia gioco per Morello che si beffa di Germano ma sbaglia la conclusione in diagonale centrando l’esterno della porta. Passano due minuti e la difesa triestins viene irrimediabilmente derisa: imbucata in verticale per Biondi che affonda come lama nel burro, si libera dell’accorrente Moretti e batte Roos in uscita.
Davvero da far cadere le braccia. Voca cerca una conclusione dalla distanza su assist di D’Urso ma il pallone è alto e qualche istante più tardi, c’è l’altra svolta della partita. Nelli entra con la gamba a martello su Correia e l’arbitro Bozzetto non esita ad estrarre il cartellino rosso. Clodiense in dieci, quindi, e subito la squadra di Antonucci si ritrae davanti alla propria area a creare il bunker che cercherà di portare fino in fondo, grazie anche ai due centrali Munaretto e Salvi che sui continui, quanto vani tentativi alabardati, chiudono i varchi ma soprattutto respingono di testa tutto quello che passa dalle loro parti.
La Triestina ha il possesso di palla quasi garantito ma non combina granchè: Vicario, molto fumoso, e Attys che non riesce quasi mai a saltare l’uomo, non riescono mai a sfondare e crossare bene, Krollis non la vede quasi mai per cui, oltre alla miriade di cross, la Triestina non fa granchè se non provare da lontano con Attys, ribattuto, Correia e Vallocchia da lontano. Si trascinano gli alabardati, non riescono mai ad essere effettivamente pericolosi mentre quasi ci riesce la squadra di casa con il capitano, Munaretto, che di testa sfiora il raddoppio
Al rientro in campo, subito il primo cambio con Vertainen che rileva l’insufficienza di Krollis. E l’innesto del biondo attaccante sembra subito risolutivo quando Voca riesce a servirlo e lui si libera di due uomini all’ingresso in area ma calcia troppo alto. Tanto per chiarire la situazione, Sinani, sull’altro fronte, approfitta delle maglie difensive alabardate un po’ sdrucite e conclude di forza. Non ci fosse stato il palo, la partita si sarebbe probabilmente chiusa.
Serie di cambi sui due fronti ma la situazione sostanzialmente non cambia: Prosegue il possesso di palla alabardato che gira attorno al fortino veneto fino al solito tentativo di cross che il duo Munaretto-Salvi bonifica puntualmente. Se poi il pallone arriva a qualche alabardato lì in mezzo, non c’è mai precisione e tentativo pulito. El Azrak è l’ombra del giocatore dello scorso anno, Attys si distingue per più d’un tentativo fuori logica e misura. Con il passar dei minuti, si affievolisce anche l’estro di D’Urso mentre Vertainen non riesce a districarsi dai difensori. In definitiva il più pericoloso finisce per essere Correia, ma mai al punto di trovare la soluzione giusta.
La strada del ritorno a fine partita servirà a tutti per rimuginare su questa Serie C in cui, con i piedi si può essere più bravi, ma non sempre basta, anzi e per ricordare che, comunque, il successo della Clodiense è stato meritato, giusto premio per una partita giocata con spirito di sacrificio e molta determinazione, come, del resto, si compete ad una neopromossa. E per la Triestina, il monito che la prossima avversaria è altrettanto neopromossa.
Photocredit sito Triestina Calcio 1918