Ormai Trieste è abituata al ritmo dei comunicati stampa: un giocatore al giorno. Questo torrido martedì di luglio non fa certo eccezione, ed arriva così l’annuncio del ritorno a Trieste di un giocatore che aveva già calcato il parquet di Via Flavia nel primo anno dopo il ritorno in A2. Un anno e mezzo dopo l’uscita di scena di Juan Fernandez, Trieste torna ad essere condotta per mano da un gaucho: Ariel Filloy, argentino di Cordoba (curiosamente a pochi chilometri da Rio Tercero, cittadina di origine di Fernandez) accetta l’intrigante sfida lanciata da Mike Arcieri e sceglie di scendere di categoria per portare la sua lunghissima esperienza ed il suo concentrato di intelligenza cestistica al servizio di Jamion Christian. Curiosamente, rimane al momento solo una la vera novità in maglia Pallacanestro Trieste, dal momento che fra i sei attualmente in roster il solo Giancarlo Ferrero non aveva mai vestito i colori precedentemente. Guardia che può giocare con sicurezza da playmaker, Filloy è uomo in grado di prendersi la responsabilità dell’ultimo tiro, la sua affidabilità nei momenti decisivi delle partite lo ha reso fondamentale, se non indispensabile, per ogni coach che lo ha avuto nella sua squadra negli ultimi dieci anni.
Gran presa quella dell’ex Tortona, che eleva ulteriormente un tasso tecnico ed una affidabilità di un roster che giorno dopo giorno assume sempre più la fisionomia di una squadra esperta, razionale, completa, fisica e tecnica, tutte caratteristiche che non potranno che essere sviluppate ed affinate con gli ultimi due arrivi italiani (in questo caso l’assenza di indiscrezioni è ora pressoché totale) e soprattutto con quello dei due americani che dovranno costituire il salto di qualità definitivo.
“Ariel è ampiamente riconosciuto come un giocatore d’élite – le parole di Michael Arcieri, General Manager della Pallacanestro Trieste – un realizzatore di tiri importanti, soprattutto nei finali di partita, quando il destino del gioco è incerto. In poche parole, è un vincente. La sua capacità di giocare sia come guardia che come playmaker, essendo in grado di portare la palla con grande sicurezza, è fondamentale per il nostro roster e il nostro stile di gioco. I suoi tanti anni di esperienza in Italia e la sua leadership silenziosa forniranno grande fiducia e stabilità al nostro gruppo”.