Da sempre, uno sguardo disincantato sulle amichevoli calcistiche estive: in epoca pre-covid le grandi squadre giravano il mondo per fare le attrazioni, assieme ad altre pari grado, per mettere assieme compensi più che interessanti, buoni per pagare qualche stipendio mensile. Ora, in tempo di covid, bisogna magari fare un po’ più d’attenzione, cercando di evitare trasferte troppo lunghe che potrebbero tramutarsi in brutti affari. Non sfugge alla regola nemmeno la partita tra alabardati e giallorossi, che arriva dopo pochi giorni di ritiro e che nulla può dire di particolarmente interessante sulle due squadre.L’aspetto che interessa è vedere la reazione del pubblico ammesso dopo mesi e mesi allo stadio: in effetti sembrano più presenti gli sfegatati della squadra capitolina, anche per qualche atteggiamento sopra le righe cui magari, lontani dalla Serie A da secoli, facciamo più fatica a capire. Niente, comunque, rispetto quello che, praticamente in contemporanea, è avvenuto a Roma con la scusa di festeggiare il compleanno della squadra capitolina per le strade, alla faccia di distanziamenti, green-pass e mascherine. Magari questa esaltazione calcistica ci fa anche un po’ invidia perché non riusciamo più a viverla e a capirla dai tempi di Ascagni e De Falco o più recentemente dai momenti degli eroi di Lucca…
Considerazione amara: se non si troverà il modo di riaprire toitalmente gli stadi e i palazzetti, lo sport finirà per essere solo televisivo, ma sopravviverà solo quello d’élite. Quindi, per chi, non importa in che disciplina sia attivo, si avvicinano tempi durissimi. Perfino il green-pass – con tutte le implicazioni pro e contro – potrebbe venir accettato dai tifosi e, praticamente, preteso dalle società pur di ritrovare e riveder scorrere il ruscello, se non fiume, degli introiti.
La partita è ovviamente un’amichevole, ma c’è la presenza di Josè Mourinho a scatenare ogni curiosità: lo si vede dalla quantità di immagini più o meno ufficiali, più o meno rubacchiate che viene postata sui social: tutti si aspettano, come l’urto in Formula Uno, che lo “Special One” scatti dalla panchina per protestare con l’arbitro mostrandogli l’iconico ormai gesto delle manette…E’ un’amichevole, non succederà certo, ma un pizzico di delusione c’è quando non viene attivata la classica sala stampa, sostituita, probabilmente per accordi televisivi (che dovrebbero essere ben retribuiti) con le interviste sull’erba. Per chi è lontano dal calcio che conta, sentire qualche rispostina al peperoncino del portoghese non sarebbe stato male…
Torniamo alle amichevoli: sono fatte perché la squadra di maggior livello possa provare schemi e uomini e, di questi tempi, lo fa con molta circospezione. Guai mai un infortunio, meglio stare tranquilli, non serve correr troppo, lo scopo è di migliorare anche la conoscenza tra giocatori che non si conoscevano. Roma perfetta, quindi. Sull’altro fronte che si impegna per colmare il gap tecnico con ogni mezzo possibile e, anche in questo, si potrebbe dire Triestina perfetta. Ma, probabilmente, solo Mourinho da una parte e Bucchi dall’altra saranno riusciti a vedere cose, oggi, essenziali per loro più che per chi guardava con altri occhi la partita. Dei giallorossi, per esempio, piaciuto Bove, un 2002 decisamente bravo, piuttosto che un Zaniolo, che ci uscirà dalle orecchie da qui ai prossimi mondiali, che si fa notare più per la reazione ad un entrata di Lopez con tanto di accenno di rissa. Certo, dopo due interventi chirurgici, ogni entrata più dura delle altre è un’insidia, anche patrimoniale: ma non è che qualcuno gli farà i complimenti ad ogni dribbling…
Delle ventisette maglie alabardate – chissà se anche in Lega Pro ci saranno le norme sui colori da utilizzare, vedi i numeri oro sul bianco di fondo – solo tre, quelle di Petrella, Procaccio e dell’ultimo arrivato Martinez, non avrebbero avuto bisogno di lavaggi. Gli altri, tutti in campo da Offredi che si mette in mostra per alcuni interventi importanti, quasi a voler dimostrare che sarà difficile spostarlo dai pali, al nuovo Volta, sicuramente di esperienza ma anche nello stesso ruolo di Capela. Scopriamo che Lopez potrebbe essere il nuovo capitano e non scopriamo niente sui confermati che, ovvio, continuano più o meno come avevano chiuso la scorsa stagione. Curiosità, ovviamente, per qualche nuovo arrivato: come non stupirsi per Coppola, questo 2000 dalla corporatura di pivot, ancora un po’ impacciato nei movimenti brevi, o per il 2004 Catania che, con la gran voglia di partecipare, prova sulla fascia in dieci minuti per tre volte la stessa finta ma non incanta il giallorosso di turno e quando riesce a venirne fuori, finisce in un “sandwich” inesorabile.
Ma sono le amichevoli estive, domani si replica contro l’altra capitolina, La Lazio con cui ci sono legami più antichi, tanto da far diventare l’amichevole di Auronzo un appuntamento fisso. Giocheranno ancora un po’ tutti per consentire a Bucchi di tirare le somme. Poi ne capiremo meglio. Forse.
TRIESTINA – ROMA 0-1
MARCATORE: st 5’ Zalewski
TRIESTINA: Offredi (33’ st Rossi), Rapisarda (1’ st Struna, 39’ st Baldi), Volta (1’ st Capela), Ligi (1’ st Coppola), Lopez (1’ st Dubaz, 39’ st Giannò), Giorico (1’ st Paulinho), Rizzo (1’ st Calvano), Sarno (1’ st Maracchi), Di Massimo (13’ st Catania), Gatto (13’ st Natalucci), Gomez (1 st Yaffa). (non entrati Martinez, Procaccio, Petrella). All. Bucchi
ROMA: Cerantola Fuzato, Reynolds (1’ st Karsdorp), Da Silva Ibanez, Kumbulla, Tripi (1’ st Smalling), Villar Del Fraile (1’ st Diawara), Bove (37’ st Ciervo), Zaniolo (1’ st Sayol Perez), Pellegrini (1’ Zalewski), Mkhitaryan (1’ st El Shaarawy), Dzeko (1’ st Moya Mayoral). (Non entrato Boer). All. Mourinho
ARBITRO: Marini di Trieste