di Guerrino Bernardis
Triestina nuovamente all’ora dell’aperitivo: dovrebbe portar bene, viste le precedenti due occasioni in cui gli alabardati tornarono dall’alto Adige e dalla Romagna con i tre punti in tasca. Tre punti che, da un po’di tempo sembrano quasi utopia, tanto che nelle due casalinghe consecutive i punti messi in classifica sono solamente due. E se a guardar la classifica di sfuggita vien da pensare che, tutto sommato, un quinto posto non va nemmeno male, viste le circostanze, a controllarla meglio bisognerebbe tener conto che ci sono squadre, come Cesena e Faralpi, che devono recuperare partite e che, quindi, la posizione degli alabardati e tutt’altro che stabile e tranquilla.
Scaduto da tempo il biglietto per partecipare alla corsa delle prime posizioni che, probabilmente, se le giocheranno Perugia e Padova, la squadra di Pillon deve cercare di costruirsi una posizione buona almeno per i play-off, cosa che, se non s’inverte la tendenza a pareggiare le partite da vincere, potrebbe diventare per lo meno complicato.
Dopo Arezzo e Gubbio ora c’è l’Imolese, altra formazione che lotta per sfuggire alla zona play-out e che, al pari delle ultime avversarie, sembra più efficiente lontano da casa che sul proprio terreno: come dire, copagine che bada molto a difendersi e, se capita, provare a pungere in ripartenza. Un ritornello, peraltro, che, a parte qualche squadra di alta graduatoria, cantano quasi tutte le altre. La formazione emiliana – quasi bolognese, si potrebbe dire, visto che fa parte del capoluogo metropolitano – è allenata da Pasquale Catalano, ha messa assieme 25 punti (deve recuperare la partita con il Fano rinviata per neve) , dodici dei quali in casa con tre vittorie, altrettanti pareggi cui si aggiungono sette sconfitte. Nelle ultime sei partite è andata a strappi: ne ha vinte tre consecutive (con Feralpi, a Carpi ed a San Benedetto), salvo poi perderne altrettante a Fermo, in casa con il Mantova ed a Modena. Ventinove le reti segnate, di cui 7 dal capocannoniere Polidori, quarantadue quelle subite.
Per quanto riguarda la Triestina, facile che Pillon riproponga la squadra che ha impattato con Gubbio, salvo trovare il sostituto di Rizzo, squalificato, e fare forse il cambio di Ligi con il rientrante Lambrughi.
Petrella e Lepore sono ancora ai box, con qualche speranza di rientro per la prossima settimana quando dovrebbe tornar in gruppo anche il lungodegente Paulinho, quindi l’allenatore alabardato dovrà decidere come attrezzare il centrocampo: Giorico è punto fermo, Calvano e Maracchi potrebbero essere i due prescelti per lasciare Procaccio dietro alle punte ma la vivacità di Sarno dell’ultima prestazione potrebbe portargli una conferma, facendo retrocedere Procaccio e tenere uno, tra Calvano e Maracchi, in panchina per garantirsi il cambio in caso di necessità. Per l’attacco ancora una volta toccherà a Mensah e Gomez in quanto Litteri non è ancora in condizione di giocare dal primo minuto: evidentemente covid ed infortunio hanno debilitato a tal punto il giocatore che il suo recupero è decisamente più lento e difficoltoso del previsto.
Arbitrerà la partita Di Cairano di Ariano Irpino.