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Allianz verso Bologna per riprendere la rincorsa ai playoff

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Certo l’Allianz di questo periodo non avrebbe potuto incappare in un cliente peggiore per riacquistare motivazioni e convinzione nei propri mezzi in vista della volata finale della stagione regolare che determinerà la griglia playoff. La Virtus, reduce da una settimana intensa che l’ha vista prima vincere in casa gara 1 della semifinale di Euro Cup contro Kazan per poi perdere gara 2 al fotofinish in riva al Volga, è un team costruito per vincere: forse non ancora per insidiare una supremazia milanese in Italia sulla carta ancora inattaccabile, sicuramente per conquistare quel trofeo continentale che le consentirebbe di entrare dalla porta principale in Eurolega già dalla prossima stagione.

A dire la verità, la versione campionato della squadra di Djordjevic non si è rivelata quasi mai quella schiacciasassi che ci si poteva aspettare alla vigilia della stagione a leggere i nomi del roster, un roster arricchito in corso d’opera dall’arrivo di un Marco Belinelli che partita dopo partita si sta prendendo sulle spalle la leadership affiancando un Milos Teodosic che solo in questa fase finale sta riuscendo ad esprimersi a livelli abbastanza vicini a quelli consentiti dalla sua classe infinita. Attualmente i bianconeri bolognesi sono secondi in classifica appaiati a Brindisi, che però ha due partite in più da disputare. Nella prima parte della stagione hanno subito ben sei sconfitte in casa nella megacattedrale allestita in Fiera, l’ultima delle quali era costata il posto al coach, poi precipitosamente rimesso in sella in meno di 24 ore da una proprietà preda, forse, del timore di una sorta di ammutinamento da parte della “lobby serba” Teodosic-Markovic. Sconfitte casalinghe arrivate anche contro squadre non certo irresistibili che se da un lato potevano essere ascritte ad una certa supponenza nell’affrontare quel tipo di impegni da parte di campioni talvolta un po’ autoreferenziali, dall’altro confermano il fatto che una certa buona percentuale dell’aura di invincibilità casalinga delle bolognesi deriva dalla presenza sempre numerosa, rumorosa ed appassionata di un pubblico fra i più caldi d’Europa.

Dal momento del reintegro lampo del coach, però, la squadra pare essersi rimessa in carreggiata: ha realizzato uno strepitoso percorso netto in Euro Cup (interrotto proprio in gara due di semifinale, dopo essere comunque riuscita a recuperare 15 punti nell’ultimo quarto fallendo l’azione della vittoria), riprendendo anche un cammino autoritario in patria che le ha consentito di recuperare posizioni fino a farla salire, per l’appunto, a soli due punti dalla vetta. La sfida contro Trieste arriva nel momento forse più delicato della stagione di entrambe, ma per Bologna la posta in palio nelle prossime settimane è ben più vitale: a parte la stanchezza delle due intense sfide disputate in settimana, domenica sera la Virtus si troverà davanti al dilemma sia fisico che mentale costituito dalla volontà di non lasciare nulla di intentato nel dedicarsi alla rincorsa della vetta in campionato e quella di preservare i suoi campioni più celebrati, oltre che energie preziose, in vista del cruciale spareggio con Kazan di mercoledì prossimo.

Peraltro, lo stesso coach Dalmasson non pare particolarmente propenso a concedersi false illusioni:

E’ evidente che sarà una partita molto complessa. Successi come quelli con Milano nascono se tu fai una partita al limite della perfezione: è necessario che loro non siano nella migliore delle giornate e devi soprattutto essere in grado tu di giocare al di sopra della media delle partite migliori. Andare a Bologna pensando che siano stanchi per le partita in Europa e per il viaggio sarebbe sbagliatissimo. Sono squadre costruite per sostenere due impegni settimanali.

Eugenio Dalmasson
coach Dalmasson è carico per Bologna

L’Allianz arriva a questa sfida dopo due settimane senza competizioni che le hanno permesso di riacquisire serenità e tono fisico dopo la disastrosa debacle del Palaverde. Ha potuto allenarsi con continuità, sebbene lamentando sempre qualche acciacco fisico che ha consentito solo sporadicamente a coach Dalmasson di avere a disposizione l’intero roster. Per fortuna è rientrato l’allarme Henry, che a Treviso pareva essersi fratturato una mano ponendo fine di fatto alla sua stagione triestina, ed invece per l’ala di Chicago si è trattato solo di una forte contusione totalmente riassorbita. Reintegrato nel gruppo anche Marcos Delia, che lamentava problemi ad una caviglia ma una risonanza magnetica sostenuta in settimana ha confermato l’assenza di qualsiasi danno. Ancora qualche problema, invece, per Andrejs Grazulis: gli esami strumentali hanno escluso lesioni al ginocchio operato, che però continua a provocare dolori e non consente al lungo lettone di allenarsi con intensità assieme alla squadra. Grazulis sarà in ogni caso aggregato al gruppo in partenza per l’Emilia, ma il suo impiego è tutt’altro che scontato, ed anzi al momento appare escluso: una bella grana per Dalmasson ed il suo team, che con l’assenza del lettone si trova a disposizione un pacchetto nel pitturato molto tecnico ma fisicamente leggerissimo. Contro centri dalla stazza lorda imponente come Julian Gamble ed l’azzurro Amedeo Tessitori serviranno alchimie tattiche e sacrificio da parte di tutti i compagni. Peraltro, i pericoli sotto canestro arrivano anche dallo spettacolare Vince Hunter, da Awudu Abbas e dal piccolo ma verticale Josh Adams, per cui è facile prevedere una sorta di ingorgo costante sotto le plance.

Marcos Delia su Amar Alibegovic (photo credit: savinimages)

Sarà però fondamentale anche limitare la letale pericolosità felsinea dal perimetro sporcando ogni singola linea di passaggio senza concedere centimetri di vantaggio a gente come Belinelli, Teodosic, Markovic (gente capace in ogni caso di inventare la giocata vincente anche con la mano in faccia) o lo stesso Pippo Ricci, per non parlare della giovane rivelazione, anche in chiave azzurra, Alessandro Pajola.

Se dal punto di vista tecnico c’è ben poco da inventare, è piuttosto nella testa dei giocatori che deve scattare la molla per mettere in scena l’indispensabile prestazione perfetta. A Treviso l’Allianz era parsa scarica, pericolosamente orientata ad arrendersi ad ogni piccola difficoltà, poco propensa a spendersi per reagire all’intensità degli avversari. Trieste dovrà, in altre parole, assumere l’atteggiamento sfoggiato proprio dalla DeLonghi nella sfida del Palaverde. Sempre, naturalmente, che il tanto sbandierato innalzamento dell’asticella non sia semplicemente un proclama di facciata non traslato nel dna di giocatori, specialmente quelli d’oltre oceano, apparsi pericolosamente già in off season perlomeno con lo spirito. Probabilmente, a motivare Milton Doyle, protagonista di una evidente china involutiva nelle ultime uscite, non potranno aiutare le parole del coach che in settimana si era dichiarato deluso dal rendimento e dalla scarsa propensione del suo leader designato ad adattarsi al basket europeo incaponendosi a voler imporre il suo modo di interpretare le partite. Nelle intenzioni di Dalmasson quelle parole erano al contrario finalizzate a dare al giocatore quella sferzata di orgoglio quantomai necessaria in questo momento della stagione. Non resta che attendere la verifica del parquet.

E’ Daniele Cavaliero a tentare di individuare la ricetta giusta: il veterano di 20 stagioni in Serie A, sebbene quella attuale non sia la sua migliore, ha accumulato una tale esperienza da poter fungere da vero “guru”, guida spirituale per il resto della truppa:

Daniele Cavalero (photo credit: pallacanestrotrieste.it)

Quello che so è che dobbiamo provare a suddividere in compartimenti stagni i nostri impegni, settimana per settimana. Ogni partita ci può dare i 2 punti e portarci un passo più vicini al nostro obiettivo o viceversa farci rimanere fermi, quindi dobbiamo essere bravi a ragionare singolarmente su ogni sfida tenendo il lavoro giornaliero come leitmotiv. 

Io so che ho uomini accanto a me che vivono come me lo sport e la città, che sono ovviamente Teo, Coro e Juan. Altri ancora sanno cosa significhi entrare nei playoff. 

Daniele Cavaliero

Appuntamento al Palafiera alle 20.30, con la consueta diretta streaming su Eurosport Player e Radio Punto Zero Tre Venezie (con il commento tecnico del nostro Federico Bolle)