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Allianz autoritaria su Pesaro: 89-78

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La Pallacanestro Trieste ritrova tutti i suoi protagonisti e si impone sulla formazione di Banchi tirando con percentuali stratosferiche

(Photo Credit: sito ufficiale VL Pesaro)

Partita niente affatto semplice da approcciare, quella che la Pallacanestro Trieste si trovava ad affrontare contro Pesaro. Intanto perché non c’erano più cartucce da sprecare dopo la delusione arrivata al termine dell’overtime contro Reggio Emilia domenica scorsa. E poi perché di fronte c’era una formazione che, sebbene dotata di un roster di caratura nettamente inferiore (sulla carta) rispetto a quella emiliana, ed a maggior ragione rispetto a Trieste, arrivava in terra giuliana rivitalizzata dalla cura Banchi, capace di riportare entusiasmo, motivazione, gioco convincente e soprattutto punti, ben 10 nelle ultime sette partite giocate dopo i due raccolti nelle prime nove giornate.

C’è da dire che anche Pesaro usciva dal periodo natalizio piuttosto debilitata da un periodo di inattività imposto dalla quarantena anti-Covid: l’ultimo acuto, ottenuto più per forza di volontà e voglia di reagire che per valori fisici reali in campo (su quelli tecnici non si discute) era arrivato però contro la capolista Milano, e rendeva la squadra marchigiana una fra le mine vaganti di questo periodo. In settimana, come segnale di un’inversione di tendenza, era arrivata una pesante sconfitta a Brescia, e dunque l’onda lunga del periodo di inattività si sta presumibilmente abbattendo proprio in questi giorni sulla formazione guidata dall’ex Luca Banchi. Dal canto suo, l’Allianz arrivava alla sfida rivitalizzata dalla tranquillità e dai frutti di una settimana di allenamenti a pieno organico, fatta naturalmente eccezione per l’infortunato Alessandro Lever, utile per completare il processo di integrazione di Corey Davis, recuperare a pieno servizio Adrian Banks ed il Lobito Fernandez e motivare con una sorta di aut aut Sagaba Konate.

I frutti del lavoro settimanale sono tangibili sulla qualità e l’intensità del gioco triestino: l’Allianz, fatta eccezione per lo 0-2 iniziale, conduce dall’inizio alla fine, non ammazza mai la partita almeno finché Banchi può contare su Jones e Moretti, ma prende e mantiene nel secondo quarto un vantaggio che accarezza costantemente la doppia cifra, subisce un paio di break propiziati dal trio Jones, Sanford e Larson ma non perde mai la calma, tiene gli avversari in un angolo reagendo soprattutto grazie ad una stratosferica vena al tiro, sia da oltre l’arco (finirà con un clamoroso 69% su 16 bombe tentate, contro il 33% di media) che, come di consueto, da due punti (60%) arrivato grazie ai giochi a due fra Davis, Banks o Fernandez ed i lunghi: alla fine, Pesaro vede frustrato ogni suo tentativo di rimonta, specie quando deve rinunciare per infortunio ai suoi uomini migliori. Gli ospiti, più che con tiri facili costruiti bene, si tengono a galla soprattutto grazie ai secondi e terzi tiri concessi su rimbalzo in attacco: sono ben 17 le carambole catturate sotto il canestro triestino dalla Carpegna -anche se 6 concentrati in due singole azioni- ma poi, specie con la presenza di Sagaba Konate a puntare i suoi prepotenti gomiti nei tagliafuori nel momento cruciale dell’incontro a cavallo fra terzo e quarto periodo, anche questo clamoroso dato statistico non è destinato a portare i frutti che Luca Banchi probabilmente si sarebbe aspettato di ottenere da altre soluzioni.

Segnali di recupero fisico dal Lobito, reazione convincente di Konate

L’Allianz aveva estremo bisogno di ritrovare la vena migliore dell’asse Fernandez-Konate. Se per il Lobito il problema era soprattutto fisico, derivante dal lungo periodo senza allenamenti, l’abulia di Konate aveva origini probabilmente diverse. Il playmaker sembra rinfrancato dalla presenza di Davis, che lo alleggerisce delle eccessive responsabilità (e del minutaggio oversize) imposto dai limiti di Sanders: ora può giocare più leggero partendo dalla panchina, può sgomberare la mente ed offrire un rendimento più alto in meno tempo. Le due bombe dalla sua mattonella centrate nel secondo tempo, che rintuzzano sul nascere il tentativo di recupero di Pesaro nel suo momento di massimo sforzo, sono un segnale chiaro e forte sulle qualità anche nervose del Lobito. Il tempo non potrà che lavorare per lui. Il coach decide anche di responsabilizzare maggiormente e di dare grande fiducia al lungo maliano, lanciandolo inaspettatamente in quintetto. Come lo stesso Ciani conferma in sala stampa al termine della partita, la società e lui stesso non sono stati teneri con il giocatore durante la settimana, ed anzi sono stati molto chiari sulla posta in palio per lui in questa e nelle prossime due partite: reazione, motivazione, ritorno al rendimento di inizio stagione, oppure, con ogni probabilità, rescissione del contratto. E Konate risponde presente. E’ da subito limitato dai falli, peraltro spesi intelligentemente in situazioni in cui un intervento deciso era indispensabile. Ma le statistiche, nel suo caso, contro Pesaro devono andare in secondo piano rispetto all’atteggiamento: atteso ad una reazione, il giocatore perlomeno dà segnali di vita: segna 9 punti con il 100% al tiro, torna ad aggredire il ferro per portarselo a casa, piazza un paio di stoppate ad altezze siderali (la prima, sul tentativo di schiacciata di Tarique Jones ritratto in copertina, è stordente), tampona definitivamente l’emorragia di rimbalzi in difesa imponendosi con autorità, esce per cinque falli senza averne commesso nemmeno uno in modo ingenuo. In altre parole, si è conquistato di forza un’ulteriore prova d’appello.

Fra i singoli, i lunghi reggono il confronto, Grazulis non è arginabile. Corey Davis si conferma leader

Ma nel pitturato non c’è solo Konate ad intimidire: questo è l’anno della consacrazione di un giocatore che è meglio godersi finché possiamo permettercelo, perché se Andrejs Grazulis continuerà su questi binari, ed avrà la fortuna di rimanere integro fisicamente fino al termine della stagione, diverrà uno dei pezzi pregiati del mercato estivo. Il nazionale lettone è letteralmente il migliore in campo, è pericoloso allo stesso modo dai 6.75 e sotto canestro, è dotato di tecnica che lo rende non arginabile nell’attacco al ferro né marcabile dal suo avversario diretto quando colpisce dal perimetro. Se aggiungiamo un Marcos Delia che come di consueto sciorina pagine di manuale di tecnica cestistica, l’assenza nelle rotazioni dei lunghi di Alessandro Lever può al momento essere brillantemente arginata, anche perché nei minuti in cui viene chiamato a fare il guastatore giostrando anche da 4, Lodo Deangeli non si tira indietro, ed anzi sembra partita dopo partita sempre più sicuro nei propri in difesa come in attacco.

Corey Davis

Il ritorno a tempo pieno di Luca Campogrande (non una serata particolarmente brillante per lui contro Pesaro, specie in fase offensiva) permette a Fabio Mian di rifiatare più a lungo e di conseguenza di elevare il suo rendimento in attacco, soprattutto nel fondamentale di cui è specialista: tira con sicurezza e precisione da oltre l’arco, segna tutte e tre le bombe tentate e torna a colpire anche con il suo tipico tiro in galleggiamento dal pettine. Ritrovarlo a questi livelli anche in attacco, oltre all’intensità difensiva mai mancata, dà profondità alle soluzioni tattiche di Franco Ciani, e ciò sarà essenziale nel difficile girone di ritorno.

Serata in pantofole per Adrian Banks, ancora sulla strada del recupero fisico. Non la sua migliore esibizione, sebbene alcuni lampi di classe illuminino il gioco dei compagni in momenti importanti del match, e comunque la sua letale pericolosità impensierisce costantemente le difese avversarie che si sbilanciano spesso nel cercare di arginarlo alleggerendo di conseguenza la pressione sugli altri piccoli triestini: le conseguenza, specie contro Pesaro, sono evidenti e letali. Anche perché Corey Davis si è ormai preso la squadra sulle spalle, approfitta di ogni centimetro che gli viene concesso per punire da tre, semina il panico quando penetra e scarica, oppure approfitta dei pick and roll andando alla conclusione dalla media distanza nel cuore del pitturato. Davis ha portato al roster quell’equilibrio che mancava ai tempi di Sanders, giocatore monodimensionale e prevedibile, prendendosi responsabilità con grande personalità e dando al tempo stesso l’impressione di essere costantemente in controllo.

Allianz che resta terza, è ora di pensare da grandi

L’unica missione che non riesce a Trieste è quella di ribaltare la differenza canestri, ma si presume che questo, contro Pesaro, non costituisca certo un problema a fine campionato. Ora l’Allianz ha davanti altri cinque giorni prima della impegnativa doppia trasferta che la aspetta venerdì e lunedì prossimi: la prima, a Treviso, per completare il girone d’andata al terzo posto ed affrontare Tortona ai quarti di Coppa Italia (sempre che la Nutribullet possa disputare il match, dal momento che i suoi quattro positivi hanno imposto il rinvio della partita di oggi contro Milano), la seconda a Napoli contro una squadra che dopo essere stata la sorpresa della stagione fino a due giornate dalla fine del girone d’andata, è piombata in una serie negativa che non pare aver fine. Sono altri due esami fondamentali per iniziare a pensare da grandi: sul podio a metà stagione, sebbene in una classifica cortissima nella quale sono sufficienti un paio di sconfitte per finire fuori dalla zona playoff, è ora di smettere di nascondersi. Trieste può giocarsela con tutti su qualunque parquet, ma per farlo la tecnica non basta, l’umiltà e la prudenza nemmeno: oltre a dare continuità al rendimento di squadra, è indispensabile gettare il cuore oltre l’ostacolo, cominciare a convincersi che un semplice piazzamento o la conquista dei playoff non siano di per sé stesso risultati ma, anzi, dei punti di partenza.

Le pagelle dei biancorossi: Banks 6+, Davis 7/8, Fernandez 6, Konate 6+, Deangeli 6, Mian 7+, Delia 7+, Cavaliero 6-, Campogrande 6, Grazulis 8

ALLIANZ PALLACANESTRO TRIESTE – CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO  89-78   

Allianz Pallacanestro Trieste: Banks 11, Davis Jr 14, Fernandez 7, Konate 9, Deangeli 3, Mian 13, Delia 15, Fantoma, Cavaliero, Campogrande 3, Grazulis 14. All: Ciani

Carpegna Prosciutto Pesaro: Moretti 6, Tambone 3, Stazzonelli, Lamb 4, Camara 4, Zanotti, Sanford 13, Larson 16, Demetrio 6, Delfino 6, Jones 20. All: Banchi

Parziali: 26-20; 46-37;65-58; 

Risultati
Brindisi-Virtus Bologna76-83
Cremona-Venezia85-82
Trieste-Pesaro89-78
Trento-Napoli85-72
Fortitudo Bologna-Tortona74-92
Brescia-Sassari97-86
Classifica dopo 16 partite
1AX Milano26 (15)
2Virtus Segafredo Bologna26 (16)
3Allianz Trieste18 (15)
4Dolomiti Trento18 (15)
5Bertram Tortona18 (16)
6Pallacanestro Brescia18 (16)
7Happy Casa Brindisi16 (16)
8Unahotels Reggio Emilia14 (15)
9Banco di Sardegna Sassari 14 (16)
10Umana Reyer Venezia14 (16)
11GeVi Napoli14 (16)
12Nutribullet Treviso12 (14)
13Carpegna Prosciutto Pesaro 12 (16)
14Vanoli Cremona10 (15)
15Fortitudo Kigili Bologna10 (15)
16Openjob Metis Varese8 (14)
Prossimo turno (29-30-31 gennaio)
Bologna-Cremona
Tortona-Reggio Emilia
Milano-Fortitudo Bologna
Varese-Trento
Pesaro-Treviso
Venezia-Brescia
Sassari-Brindisi
Napoli-Trieste
(28/1/2022: Nutribullet Treviso-Allianz Trieste)