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Givova da prendere con le molle per una Trieste ancora in emergenza

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(Photo Credit: Pallacanestro Trieste – Markel Brown durante la partita di andata a Scafati)

Sono passati solo due mesi dalla incredibile battaglia giocata nel grottesco (e semivuoto) impianto campano all’andata, eppure sembra passato un secolo, specie per una Givova che da allora ha quasi totalmente cambiato pelle. Pesa come un macigno sulla quasi drammatica classifica di Scafati lo strascico polemico lasciato proprio da quella partita, con alcuni match forzatamente giocati in campo neutro e l’inibizione del vulcanico patron Nello Longobardi. Inutile tornare sui controversi episodi che generarono l’eccessivo piagnisteo degli sconfitti, tanto ogni singola decisione arbitrale sia stata meticolosamente analizzata alla moviola senza peraltro generare evidenze degli sfacciati favoritismi che avrebbero spianato la strada alla vittoria biancorossa.

E’, invece, preoccupante osservare come la costante in casa triestina sia costituita dalle assenze: allora a dare forfait furono Jayce Johnson e Justin Reyes, oggi ai box siederà sicuramente Colbey Ross, mentre sono nuovamente ridottissime le speranze di rivedere in campo Denzel Valentine, che ha potuto togliere il tutore che gli immobilizzava la gamba sinistra dal ginocchio in giù solo giovedì scorso, lasciandogli in ogni caso solo un paio di allenamenti per provare a ritrovare una parvenza di ritmo partita. Come da tradizione, bocche cucite sullo stato degli infortunati e le loro probabilità di impiego, per cui non rimane che attendere il riscaldamento per le valutazioni del caso.

Ma sono gli ospiti ad arrivare a Trieste profondamente rinnovati rispetto ad inizio gennaio. A cominciare, naturalmente, dalla conduzione tecnica: Marco Ramondino ha fatto cambiare pelle al gioco campano, precedentemente a trazione anteriore e con due terminali preferenziali dalle cui mani transitavano la maggior parte delle conclusioni offensive. Rob Gray continua ad essere il leader dei marcatori in LBA con 22 punti di media, mentre il treccioluto Eliah Stewart (che sbagliò il tiro del pareggio sulla sirena dell’overtime all’andata) ha salutato la compagnia, sostituito da Edon Maxhuni, guardia finlandese di origine kossovara che si è dimostrato motivatissimo e molto prolifico nelle tre partite fin qui disputate, facendo registrare un +25 di plus minus e risultando il migliore in campo nella sfortunata sfida interna della settimana scorsa contro la Reyer, persa solo nelle battute finali (25 punti con 8/11 dal campo e cinque triple in 19 minuti). In una situazione di emergenza fra gli esterni come quella che si trova a fronteggiare Jamion Christian privato da due ball handlers e realizzatori imprevedibili da quintetto base, la presenza dell’eterno Cinciarini, di Zanelli e Sacar Anim concedono a coach Ramondino numerose soluzioni per dotarsi di una staffetta sfiancante per limitare Michele Ruzzier, rimasto da solo a condurre i giochi (ma capace di surclassare Mascolo, Harrison e Torresani domenica scorsa, che pur si trovavano in una situazione analoga di vantaggio), anche perchè la soluzione alternativa che vede Markel Brown giostrare da playmaker è quella che convince meno. La formazione di Ramondino è dotata di centimetri e stazza per poter tentare di far valere una certa superiorità anche sotto canestro, con Pinkins (infortunatosi dopo pochi minuti all’andata) dotato di discreta pericolosità anche da lontano così come il tuttofare Sorokas, ed uno fra Amin o Jovanovic (con il primo, escluso domenica scorsa contro Venezia, che sembra più adatto a contrastare le caratteristiche tecniche e fisiche di Jayce Johnson). Una squadra, dunque, con responsabilità molto più distribuite attorno al suo leader incontrastato rispetto alla prima parte di campionato. Trieste avrà l’obbligo di confermare le sue capacità di reazione soprattutto mentale alle continue avversità, come del resto è sempre riuscita a fare dall’inizio della pre season, ma anche di far valere l’evidente divario tecnico e fisico a “metà campo”, con i vari Brown, Uthoff, Reyes, Brooks e McDermott che dovranno ripetere il capolavoro difensivo compiuto contro Treviso. Le motivazioni, del resto non possono mancare, anche perchè per la seconda settimana consecutiva non ci si possono aspettare favori da altri campi, in una giornata “pericolosa” dal punto di vista della classifica, che sarà oltretutto seguita dalla trasferta non certo comodissima sul campo di Trapani e dalla sfida interna contro la Virtus: una vittoria permetterebbe perlomeno di conservare il settimo posto solitario, tenendo a distanza di sicurezza il nono posto occupato dalla Reyer ed al tempo stesso continuando a tenere nel mirino le posizioni di vertice, non così lontane. Dall’altra parte, una squadra che sebbene esprima un basket nettamente più organizzato, ha perso tre delle ultime cinque partite, ed è stata raggiunta sul fondo della classifica da Cremona, vittoriosa in casa su Napoli nell’anticipo della ventunesima giornata: la Givova, dunque, non ha alternative se non quella di tornare a Scafati con i due punti se vuole evitare di trovarsi definitivamente invischiata nella lotta per non retrocedere.

Trieste risulta migliore in quasi tutte le voci statistiche, tranne in quelle che esprimono i suoi difetti peggiori: la percentuale dalla linea dei tiri liberi, nella quale è penultima in LBA (Scafati è quinta) e il numero medio di palle perse (con quasi 15 turnovers a partita i giuliani sono ultimi, mentre la Givova anche in questo caso è quinta, per contro Trieste è prima sia per palle recuperate che per stoppate date). Scafati segna mediamente un punto di più a partita, ma ne incassa 94, quasi 10 più della squadra di Christian, anche se il dato relativo agli ospiti è pesantemente influenzato dalle prestazioni difensive di inizio campionato, decisamente inguardabili. Trieste, dal canto suo, è prima per numero di triple segnate, 12 a partita ed ai vertici sia per rimbalzi offensivi che per rimbalzi difensivi (terza in entrambi i casi).

Curiosa staffetta in settimana per quanto riguarda la conduzione arbitrale della sfida: in un primo momento il capo arbitro sembrava dovesse essere Carmelo Paternicò, al centro di feroci polemiche dopo alcune decisioni perlomeno discutibili, sicuramente determinanti per il risultato, prese domenica scorsa durante la sfida fra Trapani e Varese. Designazione poi cambiata in corso d’opera con l’inserimento nel terzetto, per il resto composto da Dori e Nicolini, di Tolga Sahin.

Programma della ventunesima giornata:

Cremona-Napoli 94-85
Sassari-Venezia
Tortona-Varese
Pistoia-Brescia
Milano-Treviso
Reggio Emilia-Trapani
Bologna-Trento
Trieste-Sacafati

La classifica

1.Brescia 30
2.Trento 30
3.Bologna 30
4.Trapani 28
5.Milano 26
6.Reggio Emilia 26
7.Trieste 24
8.Tortona 22
9.Venezia 20
10.Treviso 16
11.Sassari 14
12.Scafati 12
13.Varese 12
14.Cremona 12*
15.Pistoia 10
16.Napoli 10*