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Il calcio dei paradossi

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ATALANTA U 23-TRIESTINA 3-1
MARCATORI: pt 9′ Vlahovic, 33′ Scheffer; st 8′ Vlahovic, 12′ Olivieri (rig.).
ATALANTA U23: Pardel, Gyabuaa, Obric, Navarro, Scheffer (st 31′ Ghislandi), Kraja (st 28′ Muhameti), Panada, Bernarsconi, Artesani (st 28′ Mencaraglia), Cassa (st 31′ Camara), Vlahovic (st 41′ Lonardo). All. Gamberini.
TRIESTINA: Roos, Jonsson, Bianconi, Frare, Tonetto (st 41′ Cancellieri), Fiordilino (st 9′ Braima), Correia, Vallocchia (st 35′ Attys), D’Urso (st 9′ El Azrak), Olivieri, Udoh (st 1′ Vertainen). All. Tesser.
ARBITRO: Zoppi di Firenze.
NOTE. Ammoniti Tonetto, Pardel, Cassa, Jonnson
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Il calcio è così: giochi forse la più bella partita della stagione per intensità, impegno e concretezza e te ne esci irrimediabilmente battuto. E’ quel che è successo alla Triestina che a Caravaggio ferma il suo cammino positivo di fronte ad una Atalanta che si, gioca a memoria ed a tratti è debordante, ma poi fa il compitino che solo gli errori in conclusione degli alabardati permettono di rendere vincente.
Bellissima la partita, pur nella sconfitta, confortante la Triestina nella sua rincorsa alla salvezza, c’è anche un pizzico di sfortuna in due delle tre reti subite, perchè solo la seconda di Vlahovic è stata davvero una signora rete per come gli atalantini l’hanno confezionata, più che per la conclusione del marcatore che, ancora una volta, dimostra le sue qualità di finalizzatore – del resto è quello che vogliono da lui – e poi scompare per il resto della partita.
Torniamo alla Triestina: ha affrontato l’impegno a viso aperto, non si è mai arresa, ha cercato di rientrare ed ha creato parecchie occasioni per passare: clamorosa quella di Vertainen incapace, nell’area piccola, di metterla dentro con il portiere che, due volte, lo ribatte da terra. Sarebbe stato il secondo gol ma, non c’è stato.
Che dire della partita di Correia, impossibile da fermare se non ti chiami “palo”, o di quella di Tonetto, sempre più padrone della fascia e stavolta deciso anche in avanti, con tanto di possibile rigore non fischiato a fine primo tempo.
Olivieri continua ad essere implacabile dal dischetto e, ma lo si vede solo nei replay, probabilmente ne avrebbe conquistato un’altro perchè è stato atterrato proprio sulla riga dell’area mentre l’arbitro l’ha visto già fuori.
Ma è piuttosto inutile recriminare: l’Atalanta ha sfruttato le occasioni cosa che non ha saputo fare la Triestina. Punto e a capo, anche se fa male, molto male.

Omar Correia

Tesser conferma quasi tutti quelli che hanno battuto il Caldiero: unica variante Udoh dal pprimo minuto che manda Vertainen in panchina.
Padroni di casa con la classica divisa a strisce verticali nerazzurre, calzoncini e calzettoni neri, numeri e scritte in bianco; alabardati con la divisa “total white” con numeri e scritte in rosso. Il portiere di casa è in verde “fluo”, quello alabardato in completo rosso.
Prevedibile la partenza dei padroni di casa che mettono subito sotto pressione la retroguardia alabardata ma la prima occasione è per la squadra di Tesser con una ripartenza propiziata da Olivieri all’altezza dell’area e proseguita velocemente per Vallocchia che si butta nello spazio: giunto in area ci prova ma Pardel respinge.
I nerazzurri riprendono a pressare insistentemente e, poco prima del decimo minuto, passano: passaggio dentro per Vlahovic, Bianconi anticipa ma il rimpallo favorisce l’attaccante che si trova a calciare in porta. Roos la tocca, palla sul palo e Vlahovic non ha difficoltà a riprenderla ed infilarla nel sacco.
Non ha tempo di scomporsi la Triestina perchè l’Atalanta riprende immediatamente il suo gioco avvolgente e incisivo e i difensori alabardati non possono certo distrarsi. Non snatura l’impostazione la Triestina e pian piano riconquista metri: ancora in ripartenza, palla per Udoh che vince un contrasto e apre sul netto per Olivieri. Al momento della conclusione, però, Gyabuua rinviene da dietro e riesce a deviare la sfera.
A metà tempo, bella azione di Tonetto che arriva fino in area e apre per Olivieri, fermato però dal guardalinee ma l’azione dimostra che gli atalantini, in difesa, spesso non sono ineccepibili e, poco dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Jonnson prova al volo, sulla traiettoria c’è Udoh che devia ma trova l’istinto di Pardel a salvare.
Insiste la squadra alabardata e il pareggio sembra fatto: Correia arriva al limite, mette dentro per Olivieri che gli restituisce palla e il capitano mira l’angolino: qualche centimetro di troppo ed il palo si sostituisce al portiere atalanatino.
Come spesso succede, dal possibile pareggio si passa alla seconda doccia fredda: prima è Artesani con un diagonale a chiamare in causa Roos poi, al terzo corner consecutivo, palla fuori nella zona di Caccia che calcia in diagonale e colpisce letteralmente Sheffer che la devia in porta.
Giocando uno dei migliori primi tempi, la squadra di Tesser si ritrova sotto di due reti e anche l’ultimo tentativo, praticamente allo scadere, non va a segno quando Tonetto fa tutto da solo, si butta in area e, al momento di concludere, finisce a terra sull’attacco di due nerazzurri, ma non convince l’arbitro a concedere la massima punizione.

Ryan El Azrak

Alla ripresa, resta in spogliatoio Udoh che ha un risentimento alla coscia ed entra Vertainen: la Triestina cerca subito di portarsi in avanti ma, ancora una volta, viene punita quando Gyabuua dalla sua metà campo, manda avanti Cassa che la infila in area per Bernasconi, pronto ad offrire sul netto la battuta a Vlahovic che non sbaglia. Triestina decisamente presa in contropiede e la palla proprio non la vede.

Sembra finita ma gli alabardati continuano ad andare avanti: su un lungo invito, Olivieri si catapulta sul pallone vicino al vertice dell’area dove il portiere atalantino lo stende: è rigore ed Olivieri mette dentro il suo ottavo pallone.
El Azrak – entrato con grande carica e molto propositivo – serve un bel pallone all’ autore del gol che va al tiro: il portiere atalantino si stende e ferma. Dopo un tiro di Kraja che Roos ferma a terra, arriva per gli alabardati l’occasionissima per riaprire la partita: palla dentro per Vertainen che davanti a Pardel si fa respingere la conclusione e, a porta vuota, anche il secondo tocco.
Encomiabili gli alabardati che continuano ad andare avanti, ci prova anche Bianconi di testa su corner di El Azrak ma Pardel è pronto, e si va avanti fino alla fine con i padroni di casa a reggere bene per una vittoria ben più larga di quanto possa aver detto il campo.