Piedi ben piantati a terra, poche fantasie, ancor di meno entusiasmi: se sette punti in tre partite sono tanta roba, non vuol dire che aggiungerne altri a ripetizione sia cosa da tutti i giorni. Attilio Tesser non ha certo bisogno di consigli in merito alla gestione delle emozioni per cui, se ne può star certi, ha ancorato i piedi dei suoi giocatori per non farli volare troppo in alto dopo i tre ultimi brillanti episodi. Prima di svoltare verso l’anno nuovo c’è ancora un bell’impegno da portare a termine, la trasferta sul campo dell’Arzignano, unica squadra battuta, si era alla prima di campionato, nella gestione Santoni.
Dopo i recuperi, entrambi persi, con Atalanta U23 e Padova, dalla Clodiense, la Triestina non è ufficialmente più ultima e gira la boa di metà stagione con 13 punti all’attivo, come dire che, finisse oggi il campionato, dovrebbe giocarsi la salvezza nei play-out con la Pergolettese. Insomma, per uscire da quel tunnel oscuro in cui si è trovata, ce ne vuole ancora di impegno e determinazione: recuperare sette, otto punti sulle concorrenti per uscire dalla zona degli spareggi salvezza tanto per iniziare a ragionare e poi cominciare a pensare un po’ più in grande. Missione possibile? Gli ultimi fatti dicono che “si può fare” ma, allo stesso tempo, dicono che, più avanti andiamo in campionato, più si presenteranno partite difficili perchè, a cominciare dalla più pericolanti, tutti faranno i conti con la classifica in cui anche il punticino alla fine conterà.
Ad Arzignano, con i padroni di casa assestati a quota 22, nella zona al momento ancora della tranquillità, parte per gli alabardati il girone di ritorno in una giornata in cui le immediate avversarie sono tutte impegnate in confronti complicati che, con esito non positivo, potrebbero accorciare notevolmente il divario numerico attuale.
Ovvio che il presupposto sia una Triestina, ancora una volta, vincente, particolare che non sarà affatto facile da centrare.
I vicentini sono in buon momento, sono abbastanza tranquilli, sono una classica compagine della terza serie che ha come obiettivo la salvezza e a questo punta il loro gioco, quindi sono anche capaci di accontentarsi, se è il caso, e non forzare ma, sicuramente, di non lasciarsi andare alle sbandate. Compito quindi non semplice per la Triestina che deve continuare ad andare in campo con umiltà, pronta ad accettare anche meno di quel che vorrebbe ma sempre con l’occhio pronto ad approfittare delle situazioni. In pratica, continuare a giocare come ha fatto nelle ultime tre partite, con la voglia di essere propositiva e senza paura, pronta ad affrontare anche qualche momento difficile per ottenere il risultato.
In Veneto, probabile che Tesser confermi quella che è diventata a grandi linee la base della rinascita: non tutti, però, presenti e disponibili, dal momento che, oltre a Pavlev, trascurando Ballarini e il “desaparecido” Rizzo, csi sono aggiunti nel settore D’Urso, Bijleveld e… quasi Voca. Come dire che c’è un parziale problema di ristrettezza di roster, piccolo passo indietro rispetto le ultime settimane in cui le emergenze sembravano finite.
Difficile prescindere, in questo momento, dalla linea Germano, Struna, Frare, Tonetto davanti a Roos, come riservare i tre ruoli di centrocampo a Braima, Correia e Vallocchia o i due posti più avanzati per Olivieri e Vertainen. Mancherebbe quindi un solo ruolo da assegnare, quello del trequartista dietro alle punte solitamente di D’Urso, costretto a saltare la trasferta, senza essersi potuto allenare con continuità: a prenderne il posto, primo in lista dovrebbe essere El Azrak, quanto mai gasato dopo il gol della vittoria a Novara. Kiyine, con caratteristiche diverse, non va certo tralasciato, anche se, al momento, sembra essere destinato ad entrare in corsa.
Si gioca alle 15 di sabato, arbitrerà Dini di Città di Castello.