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Sarà una lunga marcia

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Mancano poche ora alla discesa in campo a Novara e la prima considerazione che vien da fare, apprestandosi a presentare l’impegno degli alabardati, è quanto possano essere delicati e fragili gli equilibri all’interno di una squadra. Equilibri che sono la somma delle personalità dei singoli componenti della rosa e quindi, soggetti magari a scoramenti, esaltazioni e, puranche, possibili menefreghismi momentanei, evoluzione di incomprensioni, arrabbiature o, più semplicemente, una nottata passata in bianco per qualche ragione.

Cose che capitano ad ogni essere umano, direte: proprio così, perchè proprio su questo aspetto è cambiato tutto all’interno della Triestina. Tre settimane fa, nel presentare le partite, si partiva dal paventare il solito errore difensivo, del gol da non prendere nel finale di gara o dall’indovinare chi avrebbe potuto segnare: cosa che, poi, puntualmente accadeva. Oggi, finalmente, torniamo a pensare a come la squadra alabardata possa impostare la gara per vincerla.

Bel cambio di mentalità, naturalmente: Attilio Tesser non nasconde da qualche parte una bacchetta magica che, come nei cartoni animati più amati, trasforma la zucca in carrozza o risveglia le principesse addormentate ma, come del resto ha detto, ha parlato prima agli uomini che ai giocatori. Un bel passo avanti che, indubbiamente, ha rimosso più di qualche paletto mentale nel, più o meno, inconscio dei protagonisti in campo. Ora, si può pensare, tutti sembrano consci che, nella ancor pesantissima situazione, si può veramente fare qualcosa per uscirne fuori senza danni.

Il pari di Padova, la vittoria sul Vicenza non possono esser stati conquistati solo come momentanea scossa al cambio di panchina ma, sembra lecito pensare, per qualcosa di più, la convinzione di poter ancora esprimere calcio, poterlo imporre, saperlo difendere. E, per i più scettici, la trasferta novarese, sul campo che ha visto gesta vincenti di Tesser, potrebbe cancellare i ricordi più tristi della stagione.

Squadra difficile il Novara del momento, accreditata tra le più continue e solide, quindi banco di prova sontuoso per chi ha voglia di dimostrare che – ci ricorda nel film Frankestein Junior la frase : “Si può fare” quando Gene Wilder decide di ridar vita alla creatura fatta di tanti parti diverse – ritrovando la voglia e la determinazione dei singoli di puntare dalla stessa parte.

Le due ultime imprese alabardate – così le abbiamo definite viste le partite precedenti – hanno proposto una squadra solida, ancora con qualche affanno, ma capace di stare in campo e occuparlo bene. Quindi, probabile conferma dell’assetto già visto, condiziionato solo dallo stato fisico dei giocatori. Davanti a Roos, Germano, Struna, Frare e Tonetto con eventuale inserimento di Bianconi se capitan Struna non fosse al meglio; i tre di centrocampo, Braima, Correia e Vallocchia danno ampia garanzia con possibilità di rinforzo da Voca che è in crescita di forma e rendimento.
D’Urso sarà ancora dietro alle punte, con alternativa di El Azrak e Kiyine, davanti all’imprescindibile ormai Olivieri, spazio ancora per Vertainen. Per gli altri che saranno sulla lista che verrà consegnata all’arbitro designato Maccarini di Arezzo, attenzione vigile per qualche inserimento in corsa da sfruttare per farsi apprezzare dall’allenatore.