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Alla ricerca del tempo perduto

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E’ appena passata la notizia: Attilio Tesser è ufficialmente sulla panchina alabardata e, oltre a lui, c’è la conferma dell’arrivo del direttore sportivo, Daniele Delli Carri.
Domani, giovedì, ci sarà la presentazione ufficiale.
Mi chiedo, con che faccia i vertici aziendali alabardati verranno a raccontare le motivazioni che – trecento giorni dopo, tanti ne sono passati – sconfessano quel comunicato, impareggiabile per ermetismo, con cui ne avevano annunciato l’immediato allontanamento dalla squadra: “Dopo aver acquisito un club in totale disordine – avevano dato alle stampe – era chiaro che Attilio fosse la persona più adatta a fornire stabilità e organizzazione a una rosa che stava subendo un significativo turnover. In questo senso, Attilio ha avuto più successo di quanto potessimo immaginare. Riteniamo di essere in anticipo rispetto alla tabella di marcia, ed è arrivato il momento di passare alla fase successiva del nostro progetto. La professionalità e l’integrità di Attilio sono indiscusse, e lui occuperà sempre un posto speciale nella storia della Triestina”.

Poi, ci viene in mente la conferenza stampa in cui Sebastiano Stella imputava ai risultati e alla demotivazione della squadra la necessità di cambiare la guida tecnica della squadra.

Quel che è successo da allora è sotto gli occhi di tutti: la speranza e che l’esperienza e le capacità di Attilio Tesser riescano a far passare nel dimenticatoio questi trecento giorni disarmanti. Ci vorrà un miracolo calcistico ma almeno, se nessuno vorrà imporre ancora le proprie idee padronali, alle spalle della squadra tutti soffieranno dalla stessa parte per spingerla.

Ma erano tanto in anticipo sulla tabella di marcia che, frenare per riportarla al loro giusto punto di vista, dovevano pur inventarla, dai….