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Non ci sono alternative

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Tra poche ore Triestina e Giana Erminio vanno in campo e, onestamente, non dev’essere facile per quelli che saranno i protagonisti sul terreno di gioco. La situazione di entrambe, peggio comunque quella alabardata, è di quelle che nessuna squadra vorrebbe avere: mancano i successi, non arrivano i gol, la classifica è impietosa già dopo tredici partite delle trentotto in programma, come dire più d’un terzo del cammino, per la Triestina, tra l’altro anche penalizzata di un punto, c’è l’ultimo posto, con un bottino che è appena la metà di quello della prossima avversaria.

Che partita ci possiamo attendere stasera, allora? Saranno due squadre che si daranno battaglia dal primo minuto per vincere o assisteremo ad un confronto che la paura di continuare a perdere farà diventare quasi soporifero con l’obiettivo del punticino che almeno, come si dice, muove la classifica?

Certo, se la spartizione della posta non dispiacerebbe magari alla formazione di Gorgonzola, la Triestina non può più concedersi altre considerazioni se non quella di puntare a incamerare, alla quattordicesima giornata, la seconda vittoria stagionale.

Clotet, dal suo arrivo, ha cercato di sistemare la squadra e, a piccoli passi, gli va riconosciuto – oltre ad una simpatica e fluente dialettica, doppiamente apprezzabile perchè si esprime in italiano – di essere riuscito perlomeno a inquadrare il reparto difensivo: almeno nel non prenderle, visto che l’eventuale forza di ripartire ancora non è totalmente nelle corde degli uomini di fascia.
Pian piano qualcosa si è mosso, potremmo dire, per rendere meno pesante ed evidente lo scriteriato modo con cui i vertici societari hanno prima demolito e poi rifatto l’organico che erano riusciti a creare nei primi mesi della scorsa stagione.

Kelle Ross

La situazione di classifica, però, impone di trovare in tempi brevi qualche nuova soluzione per far ripartire con decisione la squadra: l’imbarazzante pochezza della situazione offensiva è la cosa più difficile da cancellare visto che non sembra ci siano proprio giocatori che possano fare più di quello che fanno. Trovare una soluzione è difficilissimo, anche perchè manca l’abitudine, da chi arriva da dietro, di cercare la conclusione dalla distanza o di diventare letali nelle mischie che si generano sugli spioventi dalla bandierina.

Quadro davvero pessimistico? Più una presa d’atto di quel che si è visto finora e che sembra complicato possa cambiare.

L’occasione della visita di un’altrettanto disastrata compagnie che, comunque, ha un margine di punti discreto sulla formazione di casa, dovrebbe rappresentare l’occasione migliore per cercare di dare un nuovo senso alla stagione ma, per farlo, sarà indispensabile vedere una squadra che, se fino all’area avversaria riesce anche a proporre buone cose per il buon livello dei suoi giocatori, superi quel pesante gap che la divide dal gol.

Ovviamente semplice a chiedersi, ben più difficile ad ottenersi, tanto più che le voci attorno alla squadra – considerato che il flusso delle comunicazioni si è decisamente bloccato – dicono che ci sono ancoras problemi con giocatori infortunati.

Sono indiscrezioni, ovviamente, ma sembra che Olivieri, dopo l’influenza, abbia qualche muscolo in sofferenza il che porterebbe ad una conferma della coppia d’attacco Vertainen-Krollis, non certo esempio di prolificità.

Alternative di attaccanti non ce ne sono, quindi Clotet potrebbe sorprendere tutti “inventando” un attaccante: viene in mente El Azrak perchè è l’unico che punta e spesso riesce a saltare l’uomo, potrebbe essere Attys che qualche spunto ce l’ha, meno Vicario, troppo evanescente. Più facile, comunque, la riproposizione della coppia che ha giocato a Busto Arsizio con cambiamenti – anche perchè entrambi fanno fatica a reggere i novanta minuti – in corso d’opera.

Altro punto interrogativo, il trequartista: D’Urso o Kiyine?
Tutti e due non riescono a tenere ritmi alti per l’intero confronto, quindi il prescelto dovrebbe giocare la prima ora, diciamo, ma dovrebbe giocarla aumentando di parecchio l’efficienza e, magari, proporsi anche per qualche conclusione in porta, cosa vista in pochissime occasioni.

Andrea Vallocchia

Resta da parlare della linea dei tre centrocampisti: in qualche modo, per la squalifica di Braima, andrà ritoccata: Vallocchia dovrebbe venir utilizzato assieme a Correia e Attys ma ci potrebbe essere anche la riapparizione di Voca a meno di un utilizzo di El Azrak, visto il probabile atteggiamento della Giana sul difensivo, per aggiungere un po’ di imprevedibilità alle ripartenze.

Un bel rebus, insomma, cui si aggiungono gli altri soliti interrogativi come le eventuali possibilità di Tonetto, finora lasciato da parte al pari di Pavlev, senza parlare del solito tema degli infortuni in cui troppo spesso incorrono sempre i soliti giocatori.

Se non è una delle ultime occasioni per tornare a vincere, poco ci manca: il clima non è dei migliori, i tifosi, comunque, hanno deciso di dare una mano alla squadra ma non alla società che, per parte sua, non sembra nemmeno interessata alla frattura, persa probabilmente in altri pensieri, soprattutto quelli della difesa ad oltranza dello “status quo”, testardamente convinta della validità delle attuali idee e del progetto che vuole portare avanti.
Ma che, ahimè, non trova riscontro sull’erba malandata del “Rocco” per i risultati della squadra – ora le uniche ragioni valide – ma solo per i “buchi neri” che si aprono, in cui tutto rischia di precipitare senza ritorno.

Si gioca alle 20.30, aribitra Di Loreto di Terni.

Photocredit by sito ufficiale Triestina Calcio 1918