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Dalla sala stampa

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Al termine della gara Triestina-Atalanta U23, è intervenuto in sala stampa Michele Santoni.

Abbiamo sbagliato tutto. – ha detto l’allenatore alabardato – Siamo stati arroganti, superficiali, tutta la settimana abbiamo ribadito di non poter perdere i duelli uno contro uno contro questi avversari e dopo tre minuti perdiamo una palla sulla trequarti e ci ritroviamo sotto uno a zero, subito a inseguire. Ci prendono a sberle, troviamo un po’ di orgoglio per un quarto d’ora nel quale riesci a riaccendere la partita. Poi proviamo ad inserire gente fresca nel secondo tempo ma chi è entrato non lo ha fatto per darci una mano, piuttosto per complicarci la vita. Dobbiamo lavorare ancora molto per essere squadra. Dobbiamo essere onesti e capire che se si vogliono fare risultati in questa serie C bisogna giocare da squadra e non individualmente.

La società al momento mi sta supportando sempre, un risultato come questo fa male in tutti i sensi, non solo a me. Fa male alla società, ai tifosi, ai giocatori. Stravolgere e rivoluzionare tutto non credo migliori le cose, credo nel lavoro quotidiano. Di fronte a un avversario forte abbiamo voluto giocarla a viso aperto, oggi indubbiamente contro un avversario che ha dimostrato di essere più forte di noi. Se perdi tre partite così, parlare di piani alti è l’ultima cosa che devi fare. Serve compattezza, trovare lo spirito giusto, cambiare assolutamente l’approccio alla gara perché non si può sempre dover rincorrere per errori individuali. Errori che abbiamo pagato anche dopo aver riaperto la partita, perché nella ripresa pronti via e con due errori individuali abbiamo prima concesso il rigore e poi preso il tre a uno.

 Noi stavamo a un metro da loro quando ricevevano palla, loro ci erano sempre addosso. Se non pareggi almeno l’agonismo e la voglia di prenderti il pallone, se non capiamo questo, tutto quello su cui abbiamo lavorato negli ultimi due mesi possiamo buttarlo via. La serie C va vinta prima nei duelli, nelle seconde palle, a livello fisico, poi puoi far valere la tua qualità tecnica. Ma se perdi in tutti gli altri aspetti, qualsiasi accorgimento tattico lascia il tempo che prova. Oggi c’è stato un solo giocatore che ha fatto capire cosa vuol dire giocare in serie C e ho dovuto purtroppo toglierlo a un quarto d’ora dalla fine, perché visto il risultato dovevo pensare già alla prossima gara essendo lui secondo me più vicino al rosso che a finire la partita. Le gare vanno vinte prima nello spirito di voler vincere, non perché pensiamo che essendo giocatori della Triestina abbiamo il diritto di vincere le partite. 

Tatticamente a parte Vallocchia adattato in un ruolo non suo, tutti gli altri stanno giocando nel loro ruolo. Correia l’anno scorso ha giocato tutto l’anno da play ma secondo me non lo è e deve anche lui imparare a vincere i suoi duelli. L’errore sul primo gol l’ha fatto alcune volte anche lo scorso anno, se è un giocatore che tutta la serie B voleva deve dimostrarlo. Voca ha giocato a Cosenza tutto l’anno nel ruolo di stasera, Braima ha giocato nel suo ruolo. L’esperienza di Frare in questo momento ci potrebbe aiutare, Bijleveld o Tonetto sulla fascia ci possono aiutare, l’assenza di Germano si è fatta sentire, davanti un attaccante in più non ancora disponibile. Non è una questione tattica, tecnica, ma di carattere e di mentalità. Siamo tutti bravi ragazzi, ci vuole personalità, spirito di reazione. E in momenti come questo ci vorrebbe qualche Braima in più”.

Credit by Emilio Ripari – Ufficio Stampa Triestina Calcio 1918
Photocredit by Francesco Scabar