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L’Unione illude, poi vede le Streghe

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Triestina-Benevento 1-0 (15′ Redan (T), 75′ Lanini (B))

Triestina: Agostino (14′ st Matosevic), Malomo, Struna (35′ st Ciofani), Rizzo, Germano, Correia, Vallocchia, Petrasso (35′ st Anzolin), D’Urso (21′ st Ballarini), Minesso (21 st El Azrak), Redan. All. Bordin.

Benevento: Paleari, Ferrante (14′ st Ciciretti), Pinato, Improta, Simonetti, Berra, Viscardi, Nardi (35′ st Agazzi), Talia (29′ st Perlingieri), Lanini (35′ st Bolsius), Capellini. All. Auteri

Arbitro: Caldera di Como. Assistenti: Barberis di Collegno e Cardona di Catania

Tutto rimandato a sabato in Campania: nell’ultima partita della stagione che disputerà al Rocco, l’Unione non viene a capo del Benevento, cui “regala” l’intera ripresa rischiando di capitolare negli ultimi dieci minuti, complici anche alcune scelte incomprensibili dell’allenatore in corso d’opera.

Nuovo giro, nuova formazione di partenza. Bordin, per gli ottavi di finale, sfodera un’altra botta di fantasia e relega in panchina il migliore in campo della sfida contro il Giana Erminio El Azrak, tirando fuori dalla naftalina D’Urso e Redan ma insistendo nell’accantonare Lescano e, dopo un ottimo periodo, Vertainen. In difesa, dopo una vita, si rivede Struna. Scelte spiazzanti, ma che dopo i primi venti minuti di studio fra le due squadre, che si annusano da lontano tentando solo timidamente di pungere di rimessa, cominciano tutto sommato a dare qualche frutto. La Triestina guadagna campo ed è molto precisa nella manovra, capitalizza i piedi chirurgici di D’Urso e la fabbrica di palloni a centrocampo costituita da Correia. Crea anche Petrasso sulla sinistra, ma l’Unione passa solo una volta con il gran goal di Redan, raccogliendo molto meno di quanto si sarebbe meritata: colpisce un palo e una traversa, fa sbandare a più riprese ed in ogni modo (di rimessa, manovrando da centrocampo, costruendo sulle fasce) ma è sfortunata in fase di conclusione. Dall’altra parte del campo, però, non rischia alcunchè: il Benevento arriva alla conclusione tre-quattro volte, ma lo fa in modo velleitario spedendo il pallone il più delle volte fra le mani degli Ultras alabardati. Nella ripresa è prevedibile la reazione ospite, che alza decisamente il baricentro dell’azione, con la Triestina che si lascia spesso schiacciare nella sua metà campo limitandosi a cercare di ripartire ma espandendosi al costante rischio di capitolare anche solo per un rimpallo sfortunato, un contrasto perso, un passaggio impreciso, anche perché il Benevento non riesce a costruire granché in autonomia. A metà ripresa Bordin preferisce rinunciare, con scelta che lascia perlomeno perplessi, alla classe da categoria superiore di D’Urso, fin lì dispensatore di suggerimenti offensivi e fonte di costante apprensione da metà campo in su per la difesa ospite, per affidarsi alla velocità di El Azrak, uno dei pochi a salvarsi veramente nella fortunosa prestazione di tre giorni prima. Ma al di là della scelta degli uomini, ad essere sbagliato è l’atteggiamento remissivo alabardato, che smette anche di fare qualunque tipo di filtro a metà campo. Ed infatti, come se fosse il risultato di una formula matematica, arriva inesorabile il pareggio con il primo tiro in porta dei campani ad un quarto d’ora dalla fine. Da quel momento sembra di rivedere la Triestina anti Gorgonzola, con la formazione ospite assoluta padrona del campo e l’Unione incapace di costruire, in affanno anche sul piano atletico, costantemente anticipata e mai pericolosa davanti. C’è da chiedersi il motivo della rinuncia a Lescano e Vertainen, che perlomeno un po’ di preoccupazione alla difesa del Benevento l’avrebbe creata. Il Benevento chiude la partita in controllo totale, in modo assolutamente imprevedibile dopo l’ottimo primo tempo alabardato, rendendo Matosevic l’eroe di giornata. Ora in Campania l’Unione può solo vincere (risultato che comunque avrebbe dovuto ottenere in almeno uno dei due incontri): impresa eufemisticamente difficile, sebbene ripetendo per atteggiamento e qualità il primo tempo disputato al Rocco la qualificazione non sembra impossibile. Atteggiamento che, però, se sarà quello degli ultimi dieci minuti, non potrà che trasformarsi nel canto del cigno del campionato alabardato.

Primo tempo

Bisogna attendere il 15′ per il primo tentativo verso una porta: Correia vince un contrasto in mezzo al campo e lascia partire un destro potente da lontanissimo che si spegne non troppo distante dal palo destro. Al 25′ passa l’Unione: imbucata di Vallocchia per Redan che in mezzo all’area aggancia la palla spalle alla porta, si gira ed infila di precisione nell’angolo alla destra del portiere Paleari. Al 28′ una punizione calciata da Patrasso da 30 metri sfiora l’incrocio dei pali. Al 29′ lancio millimetrico di D’Urso per Vallocchia, che pasticcia sul limite dell’area, ma vince comunque un contrasto riuscendo a calciare: la palla colpisce il palo e torna in campo, poi viene allontanata dalla difesa campana. Al 33′ nuova grande occasione per l’Unione: Vallocchia fa partire un potente tiro da una trentina di metri che incoccia sulla traversa a portiere battuto. Un minuto dopo è Redan che raccoglie l’assist di D’Urso dalla sinistra, si libera sul vertice dell’area e lascia partire un tiro che viene bloccato a terra da Paleari.

Secondo tempo

Al 1′ ci prova D’Urso dal limite, la sua conclusione si spegne a lato sulla destra del portiere. Al 14′ si infortuna il portiere alabardato Agostino, entra Matosevic. Al 30′ arriva il pareggio del Benevento: palla persa dalla Triestina sul limite dell’area, velocissima ripartenza degli ospiti senza che il centrocampo alabardato opponga alcuna resistenza, palla che arriva a Lanini sul vertice sinistro dell’area, l’attaccante campano ha il tempo di prendere la mira e mettere il pallone sotto l’incrocio dei pali dalla parte opposta. Al 46′ doppia grandissima occasione per il Benevento, sempre con Perlingieri con tiri dalla destra da distanza ravvicinata deviati da MAtosevic. Benevento che chiude in crescendo: gran tiro di Bolsius da centro area dopo che Redan aveva perso un pallone sanguinoso appena fuori dall’area, nuovo grande intervento di Matosevic che salva il pareggio. Al 96′ il Benevento trova la stoccata vincente, ma il goal viene annullato per fallo in attacco precedente al tiro.